La Svizzera apre le porte ai pagamenti in Bitcoin, la criptovaluta che viene generata in Internet da un’architettura di algoritmi ma che è ancora poco diffusa come forma di pagamento nei negozi fisici o per i servizi. Ieri è arrivata una nuova spinta alla diffusione di questo innovativo strumento: il Municipio di Chiasso ha fatto ufficialmente sapere che dal 2018 accetterà i pagamenti delle tasse locali in Bitcoin. In realtà solo una parte limitata delle imposte, al massimo 250 franchi, potrà essere saldata con la valuta elettronica. Con questa mossa, Chiasso cerca anche di attirare imprese e imprenditori attivi nel mondo del Bitcoin e prova a ritagliarsi uno spazio come «Criptovalley».

Negli ultimi mesi già otto start-up hanno scelto la cittadina di confine per le loro attività. Anche dall’Italia. Secondo quando rivelato dal Municipio di Chiasso, «sono in corso trattative con altre realtà provenienti da tutta Europa». Un’altra cittadina tra le Alpi, Zug, aveva deciso non molto tempo fa di aprire ai pagamenti delle tasse in Bitcoin. Anche Zug è tra le mete preferite dei nuovi imprenditori dei coin di nuova generazione. L’offerta di Zug si limita però a 200 franchi.

Per il Bitcoin è una buona notizia. Se in Svizzera i Municipi rivaleggiano per cercare di attirare le nuove realtà di Internet, dall’altra parte del mondo, in Cina, le autorità guardano con sempre più sospetto alla novità delle criptovalute. È, infatti, di pochi giorni fa la decisione cinese di bloccare le «Offerte iniziali di monete» (analoghe all’Ipo, l’Offerta pubblica iniziale di azioni per una società che si quota in Borsa). Alla novità il Bitcoin (e le altre valute elettroniche come Ethereum) hanno reagito con un crollo delle quotazioni.

La crescita dei valori resta comunque ancora folgorante. Nel febbraio scorso, un Bitcoin valeva 700 dollari. Oggi scambia, sulle tante piattaforme nate in rete, intorno ai 4200 dollari. Gli esperti sono divisi tra chi crede che quella delle monete di Internet sia solo una bolla che presto o tardi scoppierà, e chi invece pensa che salirà ancora.

Intanto quella dei soldi di Internet è una galassia in febbrile espansione: il numero delle nuove monete continua a crescere. Anche per effetto delle tante start-up che si sono lanciate in questo nuovo mondo e che stanno trovando terreno fertile in Svizzera. Coin Market Cap, portale specializzato sulla materia, ieri rilevava oltre 1100 tipi diversi di criptovalute in circolazione. Per un totale di oltre 140 miliardi di dollari di volumi.

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