Lavorare con i giovani talenti nello sport

Lavorare con i giovani atleti di talento, grosso modo con un età fra 14-20, è in base alla mia esperienza la sfida più impegnativa per uno psicologo e, naturalmente anche per gli allenatori.

Questi giovani vivono la fase in cui l’obiettivo della loro attività è imparare a essere competitivi e acquisire una mentalità vincente. A questo si accompagna che lo sport giovanile di alto livello è diventato sempre sfidante in quanto i giovani atleti competono contro loro coetanei a livello europeo e mondiale, di conseguenza la concorrenza per raggiungere la classifica migliore è molto forte.

Mi rendo conto che in questi contesti imparare a dominare il gioco, nel caso del tennis e di tutti gli sport di opposizione (scherma, tennis tavolo) o sapere fornire prestazioni adeguate al proprio standard qualitativo come nei concorsi in atletica o nei tuffi è veramente difficile.

La questione principale è la gestione dello stress agonistico generato dagli errori e dalla necessità di ritornare immediatamente a una condizione mentale di orientamento al prossimo punto o alla prossima esecuzione della prova. Questo lavoro non è facile, richiede tenacia e una mentalità orientata a vivere queste difficoltà come fasi della prestazione e non come qualcosa che non dovrebbe accadere o peggio ancora come segnali d’incapacità.

 

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