La Commissione europea esorta il governo di Atene a prendere «misure supplementari» per ridurre il deficit. In una nota il commissario agli Affari economici e monetari Ue, Jaquin Almunia ha affermato che «una situazione difficile in un paese membro della zona euro è fonte di preoccupazione» per l'Eurozona «nel suo complesso».
È chiaro - ha aggiunto Almunia - «che la Grecia deve far fronte a sfide economiche molto importanti». Il commissario ha detto anche di essere pronto ad aiutare Atene a mettere a punto un programma di risanamento, precisando di aver «preso nota» del fatto che la situazione economica della Grecia «è sotto l'attenzione dei mercati finanziari e delle agenzie di rating».
Proprio oggi l'agenzia internazionale di rating Fitch ha bocciato la Grecia (messa sotto osservazione ieri anche da S&P), abbassandone il rating a BBB+ con outlook negativo a seguito dell'innalzamento del debito pubblico del paese. Fitch sottolinea che il taglio del rating riflette le prospettive negative sul debito pubblico ellenico, ma anche «la bassa credibilità delle istituzioni finanziarie e il clima politico».
L'agenzia prevede che il governo greco a gennaio varerà una serie di misure straordinarie nel tentativo di riportare il deficit pubblico entro il 3% al 2013. Il taglio del rating di Fitch è inoltre motivato dalla storia della Grecia in tema di finanze pubbliche. Secondo l'agenzia, infatti, non è certo che il governo riuscirà a varare una serie di misure necessarie per riequilibrare i conti pubblici, in particolare una riforma delle pensioni e politiche di contenimento della spesa pubblica, e un allargamento della base imponibile al fine di ridurre il debito.
L'Eurogruppo, tuttavia, getta acqua sul fuoco: «Non c'è alcun segnale di bancarotta in relazione alla Grecia». È questa la valutazione del presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker. Il suo portavoce ha confermato che la posizione di Juncker è la stessa espressa dopo la riunione dei ministri finanziari dell'Eurozona il primo dicembre scorso. «Quanto detto una settima fa non cambia», ha indicato il portavoce.
I giudizi delle agenzie di rating hanno provocato una reazione molto negativa alla Borsa di Atene. L'indice composite ha chiuso in calo del 6,04% e il Ftse Athex 20, che riunisce i titoli maggiori, ha ceduto il 7,07 per cento. A pesare è stato soprattutto il settore bancario, che ha fatto molto peggio del comparto in Europa. Bank of Cyprus ha ceduto l'10,6%, Piraeus Bank l'8,1%, Marfin Popular Bank il 9,96%, National Bank of Greece il 9,95%, Efg Eurobank il 6,5% e Alpha Bank il 7,8%.
Gli analisti greci parlano di reazione eccessiva dei mercati rispetto ai downgrade delle agenzie di rating e alla notizia che il deficit greco raggiungerà il 12,7% nel 2009, quattro volte di più rispetto al limite del 3% fissato dai parametri di Maastricht. Il mercato - accusano gli operatori greci - sta facendo poca distinzione fra gli istituti penalizzando anche chi, come Bank of Cyprus ha meno della metà della sua attività in Grecia.