Milano, 18 ottobre 2017 - 22:20

Visco in Parlamento con 4.200 pagine di documenti sulle crisi bancarie

Il governatore ieri sera nell’ufficio di presidenza della commissione d’inchiesta mentre Palazzo Chigi e il Quirinale stringono i tempi per la nomina del successore. Ancora probabile la conferma dell’attuale numero uno, ma spuntano Panetta e Rossi

- Conflitto tra Gentiloni e Maria Elena Boschi che sapeva della mozione di F.Verderami

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco
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Una giornata, quella di ieri, che ha rincuorato il governatore della Banca d’Italia, dopo la sorpresa e la delusione per la mozione del Pd approvata l’altro ieri in Parlamento che invoca la nomina di un successore che ristabilisca una «nuova fiducia nell’istituto». Ignazio Visco ha letto i giornali e ne ha tratto un certo sollievo, perché ha visto che la sua preoccupazione che l’attacco al governatore potesse trasformarsi in un attacco all’istituzione era stata ben compresa. Poi ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà. Ha parlato al telefono con il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che, presenziando lo scorso maggio alle Considerazioni annuali del governatore della Banca d’Italia, ha mandato un chiaro segnale di sostegno alla conferma di Visco, il cui mandato scade il prossimo 31 ottobre. Il governatore ha letto con piacere anche dichiarazioni come quella dell’ex segretario del Pd, Walter Veltroni, che ha seccamente censurato la mozione voluta da Matteo Renzi e ha constatato, anche per diversi messaggi di solidarietà ricevuti, come nel Pd fosse un certo imbarazzo. Poi Visco ha incontrato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’Università La Sapienza per la commemorazione di Federico Caffè. Sorrisi, strette di mano. Con Padoan, del resto, il rapporto è di lunga data e molto buono.

Tutto su una chiavetta

Infine, in serata, il governatore è andato a palazzo San Macuto, dove si riunisce la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche e ha incontrato il presidente, Pier Ferdinando Casini, e i vicepresidenti, Mauro Maria Marino e Renato Brunetta. «Tonico e determinato», lo descrivono. A loro il governatore ha consegnato l’elenco dei documenti, circa 4.200 pagine, che Banca d’Italia metterà a disposizione della commissione, relativi a sette crisi bancarie: le due banche venete, il Monte dei Paschi di Siena e le 4 banche poste in risoluzione due anni fa (Etruria, Ferrara, Chieti e Marche). Documenti che però non sono immediatamente a disposizione dei commissari. Prima, infatti, il servizio legale della banca centrale dovrà indicare tutti quelli coperti da segreto d’ufficio. A quel punto i membri della commissione parlamentare riceveranno una chiavetta informatica con tutti i documenti, ma che avrà diversi livelli d’accesso, per proteggere quelli classificati che, se divulgati, comportano responsabilità penali. I vertici della commissione e la Banca d’Italia assicurano che tra pochi giorni la chiavetta sarà disponibile. L’incontro con Visco è servito anche a risolvere il delicato problema di quando convocare in audizione lo stesso governatore. Dopo il clamore suscitato dalla mozione del Pd si è creato ieri un ampio consenso intorno all’ipotesi di sentire Visco dopo il 31 ottobre, cioè quando il governo avrà già deciso sulla successione. Matteo Orfini (Pd), uscendo ieri mattina dalla riunione nella quale la commissione ha audito il procuratore di Milano, Francesco Greco, ha detto che è meglio convocare Visco, «dopo aver acquisito la documentazione, in modo da poter fare le domande giuste». Renato Brunetta (Forza Italia), ancora contrariato per la mozione del Pd, ha sostenuto che l’attuale governo dovrebbe astenersi dal nominare il successore di Visco, lasciando il compito al governo che uscirà dalle elezioni, a meno che Gentiloni non confermi lo stesso Visco.

Pignatone martedì

La prossima settimana la commissione sentirà martedì il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. Mercoledì quello di Vicenza, Antonino Cappelleri. Poi toccherà alle associazioni dei consumatori, quindi, il 2 novembre al capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo. Successivamente ai liquidatori delle banche venete. Per Visco, quindi, si va verso metà novembre. Nel frattempo, governo e Quirinale avranno sciolto il nodo della successione. Se non fosse Visco (a ieri, ancora il favorito), sarebbe comunque un interno: in pole position il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta. Sempre che alla fine non spunti il direttore generale Salvatore Rossi, già tra i saggi chiamati nel 2013 da Giorgio Napolitano a indicare le riforme per la legislatura.

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