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Cattolica Library
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Libri del Settecento in Università Cattolica: il secondo numero della collana “Scritture”
Paolo Senna, Lidia Verdesca  |  26 marzo 2024

Il patrimonio librario dell’Università Cattolica conta oltre un milione di opere a stampa[1], e di queste un considerevole numero è rappresentato dai volumi antichi, giunti in Ateneo principalmente per il tramite di lasciti e donazioni. Con l’intento di valorizzare tale fondo antico – e, in generale, tutto il vasto patrimonio del Sistema bibliotecario e documentale d’Ateneo – è nata nel 2022 la collana digitale “Scritture” frutto di una collaborazione tra la Biblioteca e la casa editrice Vita e Pensiero. Fruibile in modalità open access, attraverso il download gratuito, il primo volume della collana è stato dedicato ai Libri del Seicento in Università Cattolica e raccoglie gli atti del convegno tenutosi nel febbraio 2020 in occasione della II Giornata di studi in ricordo del professor Eraldo Bellini[2].
Il naturale prosieguo di tale iniziativa è andato in scena il 16 marzo 2023 con una nuova giornata di studi in cui ad essere protagonisti sono stati i libri del XVIII secolo.

 

 


La collezione settecentesca dell’Università Cattolica risulta essere decisamente più cospicua rispetto a quella del Seicento e raccoglie diverse migliaia di volumi per la sola Biblioteca della sede di Milano. La giornata ha visto alternarsi le relazioni di docenti esperti delle varie discipline, che, grazie ad approcci metodologici e a tagli critici differenti, ma pur sempre con vaste aree di interazione e compenetrazione, hanno consentito di costruire un affresco di un secolo tanto significativo per la storia culturale italiana ed europea, qui osservato da diversi punti di vista: dall’erudizione alla divulgazione scientifica, dalle traduzioni all’epistolografia, dall’arte drammatica alla letteratura latina, dalla storia dell’arte alla letteratura milanese.
Si passa quindi dalle edizioni di Properzio e Ovidio cum notis variorum e ad usum Delphini (Luigi Galasso) alle Riflessioni su gli scrittori genealogici di Girolamo Tiraboschi (Francesco Rossini); da manuali di libri e lettere settecenteschi (Fabio Forner) al Newton di Francesco Algarotti (Franco Giudice); dall’indagine sugli albori dell’anglomania settecentesca (Arturo Cattaneo) ai libri di teatro, e in particolare agli intermezzi, di area milanese (Roberta Carpani); dall’analisi del ruolo delle immagini nelle edizioni milanesi di taglio storiografico (Alessandra Squizzato) alla letteratura dialettale della Milano settecentesca (Edoardo Della Torre).

Le relazioni hanno dunque restituito il panorama vastissimo di un secolo quanto mai imponente nelle sue manifestazioni intellettuali, scientifiche e culturali: un affresco composto a partire dalle collezioni della Biblioteca della sede di Milano dell’Università Cattolica, che conserva una significativa quantità di edizioni del XVIII secolo – circa 6.000 volumi – distribuiti nelle diverse sale e biblioteche di sezione.
Molto si potrebbe dire sulle modalità di costituzione di tale fondo antico. Se è un dato di fatto che la maggior parte dei volumi dei secoli scorsi sono stati acquisiti durante l’arco dei cento anni di vita dell’Ateneo, è altrettanto vero che diversi volumi antichi erano già presenti nel nucleo originario della Biblioteca. Per esempio, nella seconda metà degli anni venti del secolo scorso è stato possibile censire l’accessionamento di 57 edizioni del XVIII secolo, tra cui il Trattato filosofico della debolezza dello spirito humano di Pierre-Daniel Huet (traduzione dal francese di Antonio Minunni, Padova, Giovan Battista Conzatti, 1724), la Storia della Letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi, nell’edizione veneziana in quindici volumi del 1795-96, il Museum italicum di Jean Mabillon (Paris, Montalant, 1724) e un Montesquieu (nello specifico l’ultimo suo romanzo Arsace et Isménie, Paris, Favre, Duchesne, 1793), nonché diverse edizioni di opere della letteratura nostrana (Torquato Tasso, Le sette giornate del mondo creato, Parma, Borsi, 1765; Galileo Galilei, Considerazioni al Tasso, Roma, Pagliarini, 1793; L’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo rifatto da Francesco Berni, Venezia, presso Sebastiano Valle, 1799) e classica (una dozzina di testi latini nelle edizioni di Tommaso Bettinelli di Venezia). Si tratta di un esempio di come, fin dagli albori, la Biblioteca curasse la formazione del proprio fondo antico non per un mero gusto antiquario ma per precise scelte di indirizzo, dal momento che per diverse discipline – in particolare quelle storiche e umanistiche, ma non di meno quelle politiche e giuridiche – gli studi si rivolgono anche agli snodi della trasmissione stessa del sapere nel corso del tempo.

Dopo questi primi due volumi dedicati all’indagine del patrimonio del Seicento e del Settecento, seguiranno altri studi dedicati all’approfondimento di carte archivistiche e fondi speciali conservati dalla Biblioteca d’Ateneo.

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Note
 

  1. Dato aggiornato alla fine del 2023, riferito ai titoli di monografie e di numeri monografici di periodico (non sono comprese altre risorse a stampa come gli estratti, le singole annate dei periodici e le opere multivolume catalogate fino al 1996 circa).
  2. Cfr. P. Senna, Nasce “Scritture”, una nuova collana editoriale per la Biblioteca d’Ateneo, Cattolica Library, 36, 2 marzo 2022.
 
 
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