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Amazzonia: appiccavano roghi, arrestati 4 volontari Ong. Ma la sinistra accusa: "Montatura per dare ragione a Bolsonaro"

Operazione polizia Brasile, gli indagati fanno parte dell'associazione Psa che si batte contro incendi. La protesta del deputato del Psol. Polizia: il Wwf ha ottenuto per loro donazioni, come quella dell'attore Leonardo Di Caprio, per 500 mila dollari, per combattere i roghi in Amazzonia
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La polizia brasiliana ha arrestato quattro volontari di una Ong che combatte i roghi forestali in Amazzonia, accusandoli di aver appiccato incendi ad Alter do Chao, paradisiaca località nello Stato del Parà, per ottenere finanziamenti internazionali.

Ma l'indagine solleva una polemica politica: insorge la sinistra radicale accusando gli investigatori di aver creato ad arte una montatura per dare ragione al presidente del Brasile Jair Messias Bolsonaro che nei mesi scorsi aveva accusato le Ong di essere responsabili degli incendi.


Gli agenti hanno perquisito la sede del Progetto Salute ed Allegri (Psa) a Santarem, dove hanno sequestrato computer e documenti e arrestato i quattro volontari, tre dei quali sono attivi nella brigata antincendio di Alter do Chao. Un portavoce della polizia ha detto che sono sospettati di essere responsabili degli incendi registrati nella zona nel settembre scorso.

In base ad intercettazioni telefoniche, ha spiegato, la polizia ha scoperto che la Ong "aveva ottenuto un contratto con il Wwf, al quale hanno venduto 40 immagini per 70 mila reais (circa 15 mila euro) e il Wwf ha ottenuto per loro donazioni, come quella dell'attore Leonardo Di Caprio, per 500 mila dollari, per combattere i roghi in Amazzonia".


Il direttore del Psa, Caetano Scannavino, ha respinto le accuse, che ha definito assurde. "Sembra quasi uno scherzo, una situazione senza senso", ha detto in una conferenza stampa, aggiungendo che "ora manca solo che vadano ad arrestare i volontari che stanno pulendo le chiazze di greggio sulle spiagge".

Il deputato Edmilson Rodrigues, del Partito Socialismo e Libertà (Psol, sinistra) ha ricordato che il presidente Jair Bolsonaro ha accusato le Ong di essere responsabili degli incendi in Amazzonia, aumentati in modo drammatico durante gli ultimi mesi. "Questa è chiaramente una montatura, una storia che stanno inventando per dare ragione a Bolsonaro", ha detto, sottolineando che "non si può permettere questa criminalizzazione dei movimenti sociali e delle Ong".

Verso la metà di settembre lo Stato del Parà, il secondo più grande dell'Amazzonia brasiliana, aveva richiesto il sostegno dell'esercito per combattere un incendio apparentemente doloso in una riserva ambientale, dove vigili del fuoco e gruppi di volontari non riuscivano a domare il rogo. Vista l'entità dell'incendio nella riserva di Alter do Chao, il governatore locale Helder Barbalho aveva chiesto al governo del presidente Jair Bolsonaro di inviare soldati della Zona Militare del Nord e truppe della Forza nazionale di pubblica sicurezza.

Il sindaco di Santarem, Nelio Aguiar, allora aveva dichiarato: "Sono in corso indagini della polizia su alcune persone che starebbero devastando l'area per poi mettere in vendita lotti della riserva ambientale". Ieri la svolta dell'inchiesta, tra le polemiche politiche.