Column N.27 – Vreid & Dauþuz (2018)

 

Di nuovo a parlare di Vreid e di nuovo i quattro norvegesi di Sogndal tengono alto il glorioso vessillo nero della loro famosa regione natale. Come ormai saprete, o quantomeno dovreste sapere, la band rilascerà in data 28 settembre tramite Season Of Mist il suo ottavo full-length, intitolato “Lifehunger”, da cui qualche settimana fa ha estratto in anteprima la title-track (già protagonista della colonna domenicale N.25).
“Black Rites In The Black Nights”, nuovo graditissimo antipasto, continua non solo sull’ottima strada battuta dal singolo apripista, ma sorprende anche per quanto -stilisticamente- potrebbe trovarsi senza fastidi all’interno di “Likferd” – dimostrando per l’ennesima volta come i Vreid siano innanzitutto stati fondamentali nel percorso compositivo degli stessi Windir da “1184” al citato funeral album, ma soprattutto -cosa ad oggi ben più importante- incredibilmente bravi a guardare al loro illustre passato per continuare a scrivere sempre ottima musica dalla grande varietà, senza mai stancare nemmeno i più voraci appassionati di nuove sonorità (nè, s’è per questo, stancarsi loro stessi) grazie a continue evoluzioni su un solidissimo tema principale: i sinistri lead melodici ad intessere trame ricamanti la migliore tradizione del cosiddetto Sognametal (ormai praticamente un corpus produttivo unico che lega a triplo filo i tre progetti di cui i nostri hanno fatto parte in oltre vent’anni) e contrastanti la furia dei più scattanti passaggi estremi e Black/Thrash.
La fiamma brucia, i Vreid -eterna fenice- sembrano incapaci di sbagliare un colpo e affilano ulteriormente le armi in vista del rilascio dell’intero disco.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Flowers & Blood”
2. “One Hundred Years”
3. “Lifehunger”
4. “The Dead White”
5. “Hello Darkness”

6. Black Rites In The Black Nights”
7. “Sokrates Must Die”
8. “Heimatt”
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Anche i tedeschi Dauþuz proseguono senza intoppi nel loro -ben più giovane- cammino e consegnano come seconda anteprima dall’imminente EP “Des Zwerges Fluch” (fuori il 25 agosto per Naturmacht) un brano ancora più convincente del precedente “Buße”.
Chi già li ammira e si è gustato i due dischi rilasciati dal duo negli ultimi due anni ben sa cosa andrà trovare, idem chi ha letto qualcosa dagli approfondimenti svariati ed eventuali che su queste pagine abbiamo loro dedicato, ma potrà qui ascoltarlo al meglio delle sue potenzialità: “Als Mein Geleucht Für Immer Erlosch” sarà l’ultimo brano del mini-album concettuale in uscita ed è l’ennesima ottima occasione per godere della grande musica che, sotto forma di tellurico, melodico ma fortemente rumoroso ed iper-aggressivo Black Metal, ottimamente condito da vocals eccezionali, dal riffing maestoso e dai luminosi passaggi acustici di tradizional-ulveriana memoria, Aragonyth S. e Syderyth G. continuano a creare dalle profondità più oscure della terra.

Lo trovate su BandCamp.

Tracklist:
1. “Steinhammer”
2. “Berggeschrey”
3. “Unwerk (Des Zwerges Fluch, Part I)”
4. “Buße (Des Zwerges Fluch, Part II)”
5. “Mors Voluntaria (Des Zwerges Fluch, Part III)”

6. Als Mein Geleucht Für Immer Erlosch”
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Matteo “Theo” Damiani

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