ESTERI

La richiesta � stata presentata dalla Francia: "La sua approvazione
porterebbe "alla gogna" gli Stati che non riconoscono le unioni gay"

Depenalizzazione dell'omosessualit�
No del Vaticano alla proposta Onu

Poi la Santa Sede: "Non difendiamo la pena di morte contro i gay"


Depenalizzazione dell'omosessualit� No del Vaticano alla proposta Onu

Papa Benedetto XVI

CITTA' DEL VATICANO - E' scontro tra Onu e Vaticano. La Santa Sede boccia, con decisione, il progetto di una depenalizzazione universale dell'omosessualit�. Un' iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell'Unione europea, e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue. Immediato il "no" della Santa Sede: "Gli stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' - dice monsignor Celestino migliore - verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Affermazioni che scatenano una serie di reazioni polemiche che, in serata, provocano una nuova presa di posizione del Vaticano. Che, per�, nella sostanza � tutt'altro che una retromarcia. "Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali", afferma padre Federico Lombardi che ricorda come altri 150 paesi non abbiano aderito alla proposta - ma la proposta cerca di 'introdurre una dichiarazione di valore politico che si puo' riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, puo' venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell'uomo''. In pratica il rischio paventato � che gli Stati che non riconoscono le unioni gay vengano "mesi alla gogna".

Toni non dissimili da quelli usati da monsignor Migliore che parla di "una dichiarazione di valore politico" che aggiunge "nuove categorie protette dalla discriminazione senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni".

Durissima la replica dell'associazione Arcigay: "� di una gravit� inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinch� questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari".

L'Arcigay ricorda che in decine di Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale contro le persone omosessuali. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perch� da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all'indice, - conclude l'Arcigay - non solo non ha alcun senso, ma � una studiata e cinica bugia per nascondere ci� che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali".

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(1 dicembre 2008) Tutti gli articoli di esteri

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