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Cattolica Library
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La Biblioteca del PIME: uno scrigno di tesori
Sofia Sangalli*  |  27 ottobre 2021

La Biblioteca del PIME di Milano ha riaperto lo scorso 21 settembre in una nuova, definitiva, sede. Le raccolte librarie e l’archivio documentario e fotografico, nello spirito di una politica di conservazione preventiva, hanno trovato nuova collocazione in depositi appositamente progettati. Il PIME ha inaugurato, inoltre, un’ampia sala lettura luminosa e confortevole: delle quarantaquattro postazioni disponibili, quaranta sono destinate allo studio personale mentre quattro sono riservate alla consultazione delle collezioni interne e dei documenti d’archivio. La sala è dotata di wi-fi gratuito e prese di alimentazione elettrica. Aperta gratuitamente al pubblico, si rivolge ad un’utenza di studiosi, universitari e ricercatori. In particolare, la sua fruizione è strategica per gli studenti che frequentano le lezioni nella sede di via Pagliano 10 dell'Università Cattolica, Ateneo con cui il PIME ha iniziato nel 2019 una partnership che consente alla comunità accademica di visualizzare il patrimonio documentale dell’Istituto missionario attraverso il Catalogo della Biblioteca d’Ateneo.

immagini dalla nuova sala di lettura e dalla biblioteca del PIME
La sala lettura è dedicata a padre Leone Nani (1880-1935), missionario in Cina nei primi anni del Novecento. Sue sono le fotografie che decorano le pareti di questo nuovo spazio: Nani è stato definito «uno dei più grandi fotografi documentaristi del ventesimo secolo»[1]. Durante i suoi undici anni di missione (1903-1914), ha consegnato alla macchina fotografica non solo paesaggi incontaminati di sublime e silenziosa bellezza ma anche ritratti della popolazione locale, spesso scegliendo di immortalare, accanto ai momenti istituzionali, momenti e gesti di vita quotidiana. Il valore della sua testimonianza missionaria ha come tramite la sensibilità tecnica ed artistica dei suoi scatti.

Il Catalogo della Biblioteca del PIME si connota principalmente per la sua impronta missionaria. Nata nel 1850 su sollecitazione di monsignor Angelo Ramazzotti (1800-1861), fondatore del Seminario Lombardo delle Missioni Estere (poi PIME), la collezione libraria ha acquisito una propria specificità grazie alla nascita della redazione delle Missioni Cattoliche, rivista ancora attiva sotto il titolo Mondo e Missione e prossima, nel 2022, alla celebrazione dei 150 anni di storia.
La conoscenza della cultura dei popoli extraeuropei (Asia, Africa, America, Oceania), intesa come mezzo imprescindibile per realizzare una mediazione culturale concreta, è il fil rouge che lega gli oltre 43.000 volumi conservati.
Tra i missionari del PIME che hanno contribuito significativamente ad arricchire e definire la consistenza della biblioteca si ricordano Paolo Manna (1872-1952), Giovanni Battista Tragella (1885-1968), Raffaello Maglioni (1891-1953).

Tre i fondi attualmente attivi: il fondo Antichi (1480 volumi circa), il fondo Yvonne Mollard (testi di filosofia cinese ed orientale), il fondo Politi (monografie e periodici della Cina di ieri e di oggi).
Merita attenzione il fondo Antichi, il quale possiede, tra le sue opere caratterizzanti, trattati linguistici, dizionari e grammatiche storiche ancora inesplorate. Tra i titoli più preziosi troviamo la Grammatica syra, duobus libris methodice explicata di Kaspar Waser (Leidae, Typis Raphelengianis, 1629), le Osservazioni grammaticali nella lingua Albanese (Roma, Stamperia della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, 1716), l'Ars grammaticae iaponicae linguae in gratiam et adiutorium eorum qui praedicandi Evangelii causa ad Iaponiae Regnum se voluerint conferre (Roma, 1861), il prezioso Dictionarium linguae Thai sive Siamensis, interpretatione latina, gallica et anglica illustratum (Parisiis, in Tipographeo Imperatorio, 1854).

A sinistra volumi del fondo Antichi della Biblioteca del PIME. A destra Esemplare nel fondo Antichi della Biblioteca del PIME
Significativo è inoltre il patrimonio di periodici conservato: cento abbonamenti attivi e all’incirca ottocento testate storiche. Alla valorizzazione di questa sezione della biblioteca ha contribuito Marta Gara (vincitrice della borsa di studio “Piero Gheddo”, ha conseguito il dottorato in Istituzioni e Politiche internazionali presso l’Università Cattolica), la quale ha concepito una newsletter mensile di carattere storico che verrà lanciata nei prossimi mesi. Inoltre, considerando la possibilità di crescita della collezione, nonché di aggiornamento, è in atto un nuovo censimento delle riviste possedute.

Nella sua veste completamente rinnovata, la Biblioteca del PIME riavvolge il filo della storia intendendo comunicare e promuovere, ad un’utenza più ampia, il primo spirito delle sue collezioni: coniugare uno sguardo religioso e umanitario ad interessi sociologici, antropologici ed etnografici, per abitare la cultura dell’altro facendolo prossimo. È questa la prossima missione.
Per conoscere orari e servizi della sala lettura, visita il sito www.centropime.org/biblioteca.


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Note


[1] R. Festorazzi, "Il missionario fotografo", in Cina perduta nelle fotografie di Leone Nani, Milano, SKIRA, 2003, pp. 37-41, a p. 37.

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* Laureanda in Filologia moderna dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, attualmente in servizio civile presso la Biblioteca del PIME.

 
 
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