Il Catalogo della Biblioteca del PIME si connota principalmente per la sua impronta missionaria. Nata nel 1850 su sollecitazione di monsignor Angelo Ramazzotti (1800-1861), fondatore del Seminario Lombardo delle Missioni Estere (poi PIME), la collezione libraria ha acquisito una propria specificità grazie alla nascita della redazione delle Missioni Cattoliche, rivista ancora attiva sotto il titolo Mondo e Missione e prossima, nel 2022, alla celebrazione dei 150 anni di storia. La conoscenza della cultura dei popoli extraeuropei (Asia, Africa, America, Oceania), intesa come mezzo imprescindibile per realizzare una mediazione culturale concreta, è il fil rouge che lega gli oltre 43.000 volumi conservati. Tra i missionari del PIME che hanno contribuito significativamente ad arricchire e definire la consistenza della biblioteca si ricordano Paolo Manna (1872-1952), Giovanni Battista Tragella (1885-1968), Raffaello Maglioni (1891-1953).
Tre i fondi attualmente attivi: il fondo Antichi (1480 volumi circa), il fondo Yvonne Mollard (testi di filosofia cinese ed orientale), il fondo Politi (monografie e periodici della Cina di ieri e di oggi). Merita attenzione il fondo Antichi, il quale possiede, tra le sue opere caratterizzanti, trattati linguistici, dizionari e grammatiche storiche ancora inesplorate. Tra i titoli più preziosi troviamo la Grammatica syra, duobus libris methodice explicata di Kaspar Waser (Leidae, Typis Raphelengianis, 1629), le Osservazioni grammaticali nella lingua Albanese (Roma, Stamperia della Sacra Congregazione di Propaganda Fide, 1716), l'Ars grammaticae iaponicae linguae in gratiam et adiutorium eorum qui praedicandi Evangelii causa ad Iaponiae Regnum se voluerint conferre (Roma, 1861), il prezioso Dictionarium linguae Thai sive Siamensis, interpretatione latina, gallica et anglica illustratum (Parisiis, in Tipographeo Imperatorio, 1854). |