Canzoni pop «balsamo» per la mente. A sostenere l’effetto positivo sul cervello dei brani di Miley Cyrus, Katy Perry o Justin Timberlake durante lo studio è una scienziata inglese, Emma Gray, specialista in terapia cognitivo-comportamentale al British Cbt and Counselling Service di Londra: l’esperta è convinta che la carica emotiva garantita dall’ascolto delle canzoni sia in grado di produrre un elevato stato di eccitazione che di fatto aumenta le prestazioni creative in materie come l’inglese, l’arte o il teatro.

Secondo Gray, invece - riporta il Daily Mail online - gli studenti che ascoltano musica classica mentre sono chini sui libri avranno risultati migliori in matematica: Beethoven e simili hanno infatti l’effetto di prolungare la sessione di studio e di aiutare a immagazzinare un maggior numero di informazioni.

La studiosa ha portato avanti una ricerca su questo tema, commissionata dal sito di musica in streaming Spotify, per indagare l’effetto delle note sulla performance scolastica dei giovani: i risultati confermano che è importante scegliere la musica giusta a seconda della materia che si sta approfondendo e che in questo modo si può migliorare stimolare e migliorare l’apprendimento e la concentrazione.

Addirittura, la psicoterapeuta ha calcolata che ascoltando la musica classica si può avere un punteggio in media del 12% più alto negli esami di matematica. La ricerca ha rilevato anche che canzoni come «We can’t stop» di Miley Cyrus o «Mirrors» di Justin Timberlake favoriscono i pensieri logici e aiutano a imparare e ricordare fatti nuovi. «La musica ha un effetto positivo sulla mente - assicura la scienziata - e ascoltando i brani giusti si può effettivamente migliorare lo studio e l’apprendimento».

I commenti dei lettori