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Cattolica Library
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Un nuovo linguaggio artistico: il cinema secondo Georges Méliès
Elena Zorzella  |  21 dicembre 2022

Il 28 dicembre 1895 è convenzionalmente riconosciuto come il giorno in cui nasce il cinema, benché in realtà non esista una data precisa a sancire questo evento, e le prime immagini in movimento siano state realizzate anni prima. In quella data però, i fratelli Lumière proiettano per la prima volta dinnanzi a un pubblico il loro cortometraggio La sortie des usines Lumière, un video che mostra attraverso un’inquadratura unica il movimento di alcuni lavoratori in uscita dalla fabbrica di materiali fotografici Lumière. La proiezione dura poco meno di due minuti, ma in quei 120 secondi sono condensate tutte le conoscenze tecniche che rendono possibile la riproduzione del movimento e che pongono le premesse per la nascita della “settima arte” e dei suoi nuovi linguaggi.

 

 

Lo strumento utilizzato dai fratelli Lumière rappresentava l’evoluzione e l’assemblaggio in un’unica soluzione dei risultati raggiunti in anni di sperimentazione, esemplificati da strumenti quali il fenachistoscopio, il prassinoscopio, le lanterne magiche e il fucile fotografico. Il nuovo dispositivo funzionava a partire da alcuni principi divenuti norme applicative fondamentali: il fatto che l’occhio umano percepisca il movimento se osserva una serie di immagini in successione a una velocità di almeno 16 fotogrammi al secondo; la possibilità di proiettare queste immagini su di una superficie; la possibilità di riprendere le immagini in rapida successione prima di proiettarle; la possibilità che le immagini siano impressionate su una base flessibile e trasparente, perché possano scorrere velocemente in una macchina da presa e in un proiettore; e la presenza di un meccanismo che garantisca alla pellicola uno scorrimento intermittente (come quello utilizzato dalle macchine per cucire) per assicurare all’occhio una visione nitida, perché altrimenti, se le immagini scorressero senza interruzione, la visione risulterebbe confusa.

Inizialmente l’esigenza primaria del cinema delle origini era riprodurre verosimilmente il mondo, offrendo intrattenimento economico a un pubblico sempre più numeroso con filmati di tipo documentaristico. Inaugurando forme espressive mai utilizzate prima, la nuova Arte permetteva tutto questo, aprendo però nello stesso tempo la strada per la nascita di nuove professioni che si svilupperanno insieme a lei. É il caso di Georges Méliès, illusionista che a Parigi già dirigeva Teatro Robert-Houdin e che, intuendo le potenzialità dell’invenzione dei fratelli Lumière come mezzo di intrattenimento, fonda la prima casa di produzione cinematografica realizzando tra il 1896 al 1914 circa 4000 pellicole. Nel 1902 proietta per la prima volta il suo film più famoso, Le Voyage dans la Lune, e così per la prima volta alla ribalta nel neonato mondo del cinema salgono l’invenzione e il teatro, utilizzando tecniche che permettono di parlare al pubblico attraverso linguaggi nuovi, destinati a diventare sempre più nel tempo come caratteristici e insostituibili della nuova Arte; cosciente che il pubblico era attirato principalmente dagli effetti speciali e dalla resa del movimento, elabora per il film una messa in scena teatrale che, grazie all’invenzione del montaggio visivo, gli permette di raccontare una storia al ritmo frenetico di un balletto, che farà amare la sua opera nel tempo e da un pubblico vastissimo. Con quest’opera, Méliès inaugura la possibilità di fare apparire reali mondi fantastici: nasce così quella che oggi conosciamo come “fiction”.

La trama del film nasce dalla lettura di Dalla Terra alla Luna di J. Verne e di I primi uomini sulla Luna di H.G. Wells: un gruppo di astronomi decide andare sulla Luna grazie a una navicella a forma di proiettile, sparata da un gigantesco cannone. Mentre un gruppo di ballerine festeggia l'evento e il proiettile giunge sulla Luna incastrandosi nell’occhio del satellite, i viaggiatori, una volta sbarcati, incontrano i Seleniti, abitanti del pianeta, da cui sono catturati e presentati al loro Re. Gli astronomi infine riescono a scappare e ripartire facendo cadere il proiettile verso la Terra.

 

 

La pellicola, ideata, prodotta, montata e musicata dallo stesso autore, fu proiettata per la prima volta in Francia il 1° settembre 1902; girata negli studi della Star Film di Méliès presso Montreuil, vicino a Parigi, costò 10.000 franchi, spesi soprattutto per i costumi dei Seleniti e per le ricche scenografie. Il film, girato a 16 fotogrammi al secondo, è muto e in bianco e nero, anche se ne furono realizzate versioni colorate a mano; fu realizzato con una cinepresa fissa ed è privo di didascalie. Prima opera di finzione cinematografica a conoscere un successo mondiale e a essere oggetto di una massiccia pirateria, il film è stato omaggiato da moltissimi artisti, tra cui i Queen nel video di Heaven for Everyone, gli Smashing Pumpkins nel videoclip Tonight Tonight e Martin Scorsese con il film Hugo Cabret.

A quanti sono interessati a conoscere più approfonditamente protagonisti e tappe dello sviluppo del cinema, la Biblioteca dell’Università Cattolica rende disponibili nel Catalogo d’Ateneo numerose risorse, tra cui si segnalano:

V. Tosi, Il cinema prima del cinema: la vera nascita delle immagini in movimento, Carocci, 2022.

L. Malavasi, Il linguaggio del cinema, Paerson, 2019.
 

D. Bordwell, K. Thompson, Storia del cinema: un’introduzione, McGraw-Hill Education, 2018.

A. Cati, G. Grossi e A. Calandra, Il linguaggio del cinema. DVD 5 Codici sintattici o del montaggio, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014.

J.L. Godard, Introduzione alla vera storia del cinema, PGreco, 2012.

D. Bordwell, Storia del cinema e dei film [dalle origini a oggi], Il Castoro, 2006.
La vera nascita del cinema, Istituto Luce, 2005.

F. Casetti, Il cinema per esempio: la nascita e lo sviluppo del cinema tra Otto e Novecento, ISU Università Cattolica, 1999.

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* In alto, immagine da Wikimedia Commons

 
 
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