POLITICA

Il ministro replica al video pubblicato da Repubblica.it
Il gesto durante una festa dei Carabinieri a Lecco

Brambilla: "Nessun saluto fascista
Mi stavo rivolgendo alla folla"

Ma dall'opposizione in molti chiedono le sue dimissioni


Brambilla: "Nessun saluto fascista Mi stavo rivolgendo alla folla"

Il ministro Michela Vittoria Brambilla alla festa dei Carabinieri di Lecco

ROMA - "Sono allibita. Ma davvero qualcuno in buona fede pu� pensare che un fermo immagine con la mano alzata possa farmi passare per un ministro che fa il saluto romano. Oltretutto si trattava di una cerimonia ufficiale". Cos� il ministro Brambilla ha replicato al video pubblicato stamattina da Repubblica.it.

La responsabile del Turismo, poi, ha aggiunto: "Ovviamente, l'unica risposta � quella semplice e che mi sembrava logica e vera per tutti e cio� che la foto mi ritrae mentre saluto la folla. Non mi � passato nemmeno per la mente che qualcuno potesse equivocare il mio gesto. A chi insiste nel sospetto, ove non fosse in malafede (come credo siano quelli che hanno sollevato il caso), rivolgo comunque un mio rispettoso e definitivo chiarimento: mai fatto n� pensato di fare alcun gesto apologetico del regime fascista verso cui non ho mai mostrato indulgenza e men che meno simpatia".

Il gesto del ministro � stato in ogni caso confermato da molti testimoni. Nei giorni scorsi si sono svolte manifestazioni di protesta davanti alla fabbrica della onorevole Brambilla.

E non mancano le reazioni politiche. Emanuele Fiano (Pd): "L'onorevole Brambilla venga in Parlamento a dichiarare che mai e poi mai avrebbe fatto o farebbe il saluto romano perch� lo considera, come la stragrande maggioranza degli italiani, il simbolo di un'epoca e di una dittatura che la storia ha bocciato e che in alcun modo si pu� perdonare". Lulli, suo compagno di partito, definisce il filmato "chiaro" e chiede chiarimenti. Il Pdci parla di "vergogna nazionale" e chiede le dimissioni del ministro. Loredama De Petris (SL) parla di atto gravissimo. L'Idv chiede una netta smentita o le dimissioni.

(17 giugno 2009) Tutti gli articoli di politica

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