ROMA – La prima sezione del Focus sul fenomeno delle rimesse degli emigrati – proposto dal CeSPI, centro studi di politica internazionale – analizza le rimesse verso i Paesi in via di sviluppo, che nel 2023 hanno raggiunto 669 miliardi di dollari, sostenute dalla resilienza dei mercati del lavoro nelle economie avanzate. Tuttavia, l'inflazione ha ridotto il loro valore reale. Le previsioni per il 2024 indicano una crescita più lenta, con flussi stimati a 690 miliardi.
La tratta e la schiavitù dei migranti. La sezione regionale esamina invece le tragedie strutturali nell'area del Mediterraneo, con un focus sulla tratta e la schiavitù dei migranti, e offre dati aggiornati sulla situazione in Libia e Tunisia, nonché sulle morti e dispersioni di migranti lungo le rotte mediterranee. La tratta di esseri umani, distinta dal traffico di migranti, implica sfruttamento estremo, inclusa prostituzione forzata e lavoro coatto.
Un’analisi sull’UNRWA. La terza sezione analizza la situazione dell’agenzia UNRWA, che fornisce assistenza a circa 5,9 milioni di rifugiati palestinesi, affrontando una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza. Dopo il 7 ottobre 2023, l 'attacco di Hamas ha portato a una grave escalation del conflitto che ha aggravato le condizioni, portando a sospensioni temporanee dei finanziamenti, recentemente ripresi. L'agenzia ONU ha lanciato un appello per 1,2 miliardi di dollari per sostenere 1,7 milioni di persone a Gaza.
I dati più recenti sulle rimesse. La prima sezione del Focus presenta i dati più recenti sulle rimesse. I dati sono migliorati nel tempo in termini di tempestività, affidabilità e completezza, ma rimangono delle sfide metodologiche. Le stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale, che si basano sui dati delle banche centrali, possono sovrastimare i flussi di rimesse a causa della definizione che include sia la "compensazione dei lavoratori" che i "trasferimenti personali".
Ma solo una parte delle rimesse viene registrata. Inoltre, solo una parte delle rimesse viene registrata attraverso canali ufficiali, rendendo i dati meno precisi. Nel 2023, le rimesse verso i cosiddetti “Paesi in via di Sviluppo” (PVS) hanno continuato a crescere, raggiungendo 669 miliardi di dollari, nonostante un rallentamento rispetto agli anni precedenti. Questo incremento è stato sostenuto dalla resilienza dei mercati del lavoro nelle economie avanzate e nei Paesi del Golfo.
L’incremento dell’India e dell’America Latina. Tuttavia, l'aumento dell'inflazione ha ridotto il valore reale delle rimesse. Le previsioni per il 2024 indicano un'ulteriore crescita, sebbene a un ritmo più lento, con un flusso stimato di 690 miliardi di dollari. I flussi di rimesse variano significativamente tra le diverse regioni: nel 2023, l'Asia meridionale ha visto un incremento notevole, trainato principalmente dall'India, che ha ricevuto 125 miliardi di dollari; anche l'America Latina e i Caraibi hanno registrato una crescita, con il Messico come principale beneficiario. Al contrario, il Medio Oriente e il Nord Africa hanno visto un calo, principalmente a causa della diminuzione delle rimesse verso l'Egitto.
Il forte impatto delle rimesse nelle economie deboli. Le rimesse hanno un impatto significativo sull'economia dei Paesi riceventi, contribuendo al PIL e migliorando le condizioni di vita delle famiglie beneficiarie. Tuttavia, la dipendenza dalle rimesse può creare vulnerabilità economiche, rendendo necessario un intervento pubblico per sfruttare appieno il loro potenziale di sviluppo.
I morti e i dispersi lungo le rotte mediterranee. La sezione regionale esamina le tragedie strutturali nell'area del Mediterraneo, con un focus sulla tratta e la schiavitù dei migranti, e offre dati aggiornati sulla situazione in Libia e Tunisia, nonché sulle morti e dispersioni di migranti lungo le rotte mediterranee. La tratta di esseri umani è un crimine che coinvolge il reclutamento, trasporto e sfruttamento di persone tramite coercizione, frode o inganno. Questo fenomeno è distinto dal traffico di migranti, che implica il facilitare illegalmente l'ingresso di persone in un paese senza necessariamente sfruttarle.
La tratta di esseri umani. E’ spesso associata a condizioni di schiavitù e sfruttamento estremo, comprese prostituzione forzata e lavoro coatto. Il Mediterraneo continua a essere una regione critica per la migrazione, con numerosi casi di tratta di esseri umani. La Libia è particolarmente problematica, con rapporti che indicano un alto livello di violenza e sfruttamento nei confronti dei migranti. In Tunisia, sebbene le condizioni siano diverse, esistono comunque significative sfide legate al trattamento dei migranti e al loro sfruttamento.
Le rotte pericolose. Le rotte migratorie attraverso il Mediterraneo sono estremamente pericolose, con un alto numero di morti e dispersi. Questi tragici eventi sono diventati una caratteristica persistente e drammatica del panorama migratorio nella regione. L’Unione Europea ha cercato di affrontare la crisi anche con riforme come quella recente del sistema di asilo e migrazione (che mira a gestire i flussi migratori in modo più ordinato e a garantire un'equa ripartizione degli oneri tra gli Stati membri dell'UE, ma la cui attuazione è complicata da divergenze politiche tra i Paesi membri), ma le sfide restano enormi.