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Cattolica Library
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Brescia: i libri e l’archivio personale di Elda Mazzocchi Scarzella
Francesco Bonazzoli  |  26 marzo 2024

La Giornata internazionale della donna, che si celebra in marzo, è occasione per ricordare anche una personalità eccezionale quale fu Elda Mazzocchi Scarzella, nota per aver fondato il Villaggio della Madre e del Fanciullo a Milano e per l’instancabile attività di volontariato in favore dei più bisognosi, motivi di merito che le sono valsi gli onori del Famedio cittadino. La sua biblioteca personale e il suo archivio, grazie alla mediazione del professor Luciano Pazzaglia, sono giunti presso la sede bresciana dell’Università Cattolica a partire dal 2001 e sono conservati presso l’Archivio per la Storia dell’Educazione in Italia (ASE), oggi parte delle “Raccolte Storiche”, dove costituiscono il Fondo Elda Mazzocchi Scarzella – VMF.

Elda nasce a Milano nel 1904 da Cesare Mazzocchi, architetto, e Isabella Bossi, maestra, ambedue esponenti della buona borghesia cittadina. Trascorre l’infanzia con la sorella Paola e il fratello Maurizio, compiendo gli studi prima alla scuola pubblica, in seguito privatamente. Giovanissima conosce il futuro marito, l’ingegnere Enzo Scarzella, con il quale si sposa nel 1921. Per ragioni lavorative la coppia deve trasferirsi in Sardegna a Domusnovas, piccolo centro minerario nell’attuale provincia di Carbonia-Iglesias, dove Elda vede la condizione di miseria in cui vivono gli strati più poveri della società. In particolare, colpita dalle condizioni di estrema indigenza di donne e bambini, decide di essere tra i promotori della scuola materna comunale, affinché i piccoli possano ricevere una buona educazione in un luogo adeguato dal punto di vista igienico-sanitario.

 

Nel 1933, dopo aver lasciato l’asilo alle cure della maestra Galeppini, Elda torna a Milano con il marito e i figli (Isabella e Alberto): qui entra in contatto con diverse realtà sociali e si prodiga in attività di volontariato. Vanno ricordati l’impegno presso le “case minime” del complesso della Trecca, abitate da persone in condizione di forte disagio economico, e il ruolo svolto nell’Unione Femminile Nazionale. Nemmeno il dramma del Secondo conflitto mondiale riesce a fermarla: nonostante un periodo di difficoltà a seguito della morte della madre, rimane instancabile nel prodigarsi a favore dei più deboli. Tuttavia, è solo con la fine della guerra che può dare avvio al suo progetto più ambizioso: la fondazione del Villaggio della Madre e del Fanciullo, un luogo concepito per dare riparo alle numerose vedove e ragazze madri che il conflitto si era lasciato alle spalle. Il comune di Milano le concede l’utilizzo dei giardini di Palazzo Sormani, dove vengono edificate sei piccole abitazioni grazie alle donazioni di alcuni privati: una sede che viene mantenuta fino al 1957 quando, presso il QT8 (Quartiere sperimentale dell’Ottava Triennale), è inaugurata una struttura più moderna, articolata in focolari (gli appartamenti delle ospiti) e in diversi spazi comuni (asilo, sala parto, biblioteca,…). L’organizzazione interna basata sull’egualitaria collaborazione tra le ospiti, l’attenzione ai bisogni dei bambini e l’aggiornamento ai più moderni standard della pedagogia rendono il Villaggio un punto di riferimento internazionale: le sue attività attirano l’attenzione di noti specialisti, come la psichiatra Elinor Goldschmied, che giunge appositamente a Milano per visitarlo.

 

Particolare del frontespizio del volume celebrativo
per i primi 5 anni del Villaggio della Madre e del Fanciullo (1950)


Tutto questo è ben documentato dalle carte conservate nel “Fondo Scarzella”, dove sono confluiti l’archivio e la biblioteca privati della donatrice, oltre che la documentazione inerente al Villaggio della Madre e del Fanciullo.
La collezione libraria, formata da più di 1.000 volumi censiti nel Catalogo d’Ateneo, comprende soprattutto testi di pedagogia, puericultura e psicologia, ma anche volumi di arte e narrativa, accompagnati da alcuni periodici.
Il fondo archivistico, dai caratteri piuttosto eterogenei, è suddiviso in otto serie che mostrano bene l’ampiezza di orizzonti in cui si realizzò l’instancabile attività di Elda Scarzella:

  • Serie “Corrispondenza”: il suo epistolario, preziosa testimonianza della sua vita e dei suoi rapporti con parenti e amici.
  • Serie “Personale”: i suoi appunti giornalieri, accompagnati da una serie di documenti personali.
  • Serie “Assistenza minori, poveri e reduci”: i documenti relativi alle sue attività presso altri enti.
  • Serie “Vita al Villaggio”: un’ampia documentazione che permette di ricostruire le attività del Villaggio della Madre e del Fanciullo dalla fondazione nel 1945 fino al 2003.
  • Serie “Convegni, lezioni e incontri”: gli appunti dei convegni e delle lezioni a cui partecipa.
  • Serie “Scritti di Elda Mazzocchi Scarzella”: le bozze dei testi da lei pubblicati.
  • Serie “Pubblicistica e materiale di studio”: un’eterogenea raccolta di testi e documenti di studio, accompagnati da una rassegna stampa.
  • Serie “Fotografie”: ampia raccolta fotografica contenente immagini della vita privata di Elda, delle sue attività e degli enti a lei legati.
 
 
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