Milano, 1 novembre 2015 - 10:08

Scientology, battesimo blindato Scontro sugli ospiti istituzionali

In 3 mila al tempio di viale Fulvio Testi. Alla cerimonia un consigliere del Prc L’interrogazione Gibillini, consigliere comunale di Sel: «Subito chiarimenti»

di Giacomo Valtolina

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Servizio di sicurezza massiccio, porte blindate ai curiosi, sorveglianza iperattiva tra telecamere e auricolari. Accesso permesso solo agli scientologist venuti da tutta Italia (e anche dalla Svizzera), con all’esterno pure il controllo di digos, carabinieri, vigili e volontari della Protezione civile. L’inaugurazione della nuova, grande chiesa di Scientology in viale Fulvio Testi, al confine con Sesto San Giovanni, è avvenuta ieri davanti a tremila persone nel posteggio Atm di Bignami (capolinea della lilla). Tra enormi coccarde rosse, imponenti croci a otto stelle e triangoli simbolici, allestito un palcoscenico trionfale, con tricolore e canonico nastro, sotto le alte case popolari all’esterno degli storici ex «uffici» Philips, trasformati in «luogo di culto» da Scientology con un tempestivo cambio di destinazione d’uso prima della legge regionale (anticipando quei divieti che riguardano le moschee ma che avrebbero colpito anche il movimento americano).

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Chiesa di Scientology, migliaia all?apertura

Dal podio tricolore, oltre al grande capo dell’organizzazione, David Miscavige, hanno parlato in verità solo altre cinque persone, quattro delle quali con ruoli istituzionali in Comune, nella polizia locale e nella Protezione civile, chiamati «amicissimi di Scientology» dalla speaker ufficiale. Con annesse numerose polemiche. Come nel caso del consigliere di Zona 9 di Rifondazione Comunista, Gianfranco Tucci, «sindacalista» da sempre «impegnato per i diritti dei migranti» che ha dato il «benvenuto della Zona» alla «nostra e vostra nuova casa» tirandosi dietro le ire dei suoi colleghi e della Zona intera. O come il secondo a intervenire, il vigile Marcello Arena, presentato «un sovrintendente veterano», creatore della squadra di calcio della polizia locale da 30 anni in divisa, impegnato per promuovere lo sport come antidoto dei giovani alla droga, che poi fa dietrofront e dice «non sono di Scientology». O, ancora, negozianti come Carlo Proserpio, consigliere di Confcommercio, «un amico e partner sincero» che parla della «magia» e dei volantini che farà distribuire nei negozi della zona, di cui per decenni è stato portavoce, salvo ascoltarli, i negozianti di zona, piuttosto preoccupati dall’apertura della chiesa. O infine, Fabio Bergomi, referente del comitato volontari della Protezione civile - ieri schierata in forze - che coordina un corpo di volontari da oltre tremila unità.

Presenze legittime ma che, per alcuni, sembrano «peccare di opportunità». In particolare, criticatissimo l’intervento di Tucci. Il segretario milanese di Rifondazione, Matteo Prencipe, scrive su Facebook: «Rifondazione Comunista è abissalmente distante dalle pratiche manipolatorie della setta di Scientology. Tucci si assume le sue responsabilità, noi agiremo di conseguenza». Duro anche il presidente di Zona 9, Beatrice Uguccioni: «Tucci parla a titolo personale, non ha ricevuto alcun mandato dal consiglio di Zona che non è stato mai interpellato sulla questione Scientology». Aggiunge la sua collega di Sel, Antonella Loconsolo: «Tucci parla per sé. È comunque gravissimo che a Milano, dove non è previsto un luogo di culto per la comunità musulmana, persone con grandi investimenti possano aprire la propria chiesa in barba a qualsiasi parere». Proprio su questa inaugurazione in gran segreto, Luca Gibillini (Sel), presenterà un’interrogazione a Palazzo Marino. No comment dei sindacati dei vigili, invece, sull’intervento di Marcello Arena, che poi farà sapere al Corriere di «non voler passare per uno scientologist »: «Dire no alla droga è un mio impegno da anni e per questo sono andato a parlare in viale Fulvio Testi come faccio spesso per tante iniziative. Non sono un adepto ma condivido il lavoro di Scientology sul volontariato». All’interno dell’edificio, dove i fedeli si sono spostati nel pomeriggio, ristoranti, bar, auditorium e aree ristoro.
Divisi gli abitanti di zona, tra chi pensa che il tempio riqualificherà il quartiere, la notte ostaggio di droga e prostituzione, e di chi preferiva gli uffici.

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