Squillo, resta la zona rossa in città
E a Creazzo divieti in tutto il paese

IL CASO

Squillo, resta la zona rossa in città
E a Creazzo divieti in tutto il paese

Vicenza proroga l’ordinanza anti-lucciole al 30 aprile, come Altavilla. Lungo la regionale 11, il primo Comune vicentino senza prostitute

VICENZA—Variati l’ha prorogata per altri sette mesi, fino al prossimo 30 aprile, ma in altri Comuni, ora, la «zona rossa » vietata alla prostituzione non basta più. E così, all’indomani della scadenza dei provvedimenti firmati da una manciata di amministrazioni vicentine per togliere e lucciole dai quartieri delle città, c’è anche chi ha imboccato la strada del blocco totale. Come Creazzo, dove il divieto a prostituirsi è stato allargato a tutto il territorio comunale «perché crea problemi di viabilità e di natura igienico- sanitaria ». O come Sovizzo, dove la Giunta sta lavorando alla stessa soluzione. In pratica, i due Comuni vicentini vogliono diventare città senza lucciole. Ma non tutti vogliono arrivare a tanto. A Vicenza, la Giunta del sindaco Achille Variati si mantiene fedele alla «zona rossa», che lunedì è stata prorogata: la scadenza fissata al 30 settembre è stata spostata al prossimo 30 aprile. «Per i Comuni - ha detto Variati - questo è ancora l’unico modo per agire su alcune strade e cercare di allontanare il più possibile dai quartieri residenziali questo fenomeno di degrado urbano. Sappiamo tutti benissimo che si tratta di un problema difficile, duro da sradicare con gli strumenti che ha in mano un sindaco. Mio dovere, però, è tenere sempre la mano ferma, così come ribadire la nostra disponibilità a dare una mano a chi chiede aiuto».

La «zona rossa» istituita dal Comune identifica l’area off-limit alle prostitute, che copre circa un terzo del territorio del capoluogo e mira a far spostare la prostituzione nell’area industriale del capoluogo. Dalle strade comprese fra la linea ferroviaria Milano-Venezia allo Stadio, ma anche viale della Pace, la strada regionale 11 fino a Creazzo, la strada Postumia verso Treviso e viale San’Agostino: alle lucciole è vietato esercitare in questa zona, pena una multa da 500 euro. Finora, dal 5 agosto del 2011 quando l’amministrazione firmò l’ordinanza che istituì l’area preclusa alla prostituzione, vigili e agenti di polizia hanno staccato 1530 sanzioni. Più di cento multe al mese e oltre tre al giorno. Verbali, però, che Palazzo Trissino non è ancora riuscito a farsi pagare, tanto che dagli uffici della polizia locale sono partite, a luglio, 150 ordinanze ingiunzione, che anticipano la riscossione. «L’aspetto economico non ci interessa - ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Antonio Dalla Pozza -. L’obiettivo è lo spostamento delle ragazze dalle zone residenziali e, in questo senso, la loro presenza in città si è visibilmente ridotta».

Fino al prossimo 30 aprile, dunque, il divieto resterà in vigore, ma oltre alla multa, per le lucciole che vengono fermate più volte nella zona proibita può scattare anche la denuncia penale. Dalla scorsa estate, sulla scia di Vicenza anche i Comuni di Creazzo, Sovizzo e Altavilla hanno istituito la «zona rossa» vietata alle prostitute che comprende la strada regionale 11 verso Verona e le vie limtrofe. Quel provvedimento, scaduto due giorni fa, è stato prorogato ad Altavilla (sempre al 30 aprile), mentre a Creazzo è stato sostituito da un divieto che copre tutto il territorio comunale: «L’abbiamo inserito nel regolamento di polizia urbana - ha affermato il sindaco di Creazzo Stefano Giacomin - perché crea problemi di viabilità». Idem a Sovizzo, dove la Giunta «sta lavorando a una soluzione simile».

Gian Maria Collicelli
02 ottobre 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA