La serie di iniziative e manifestazioni culturali che tradizionalmente accompagnano la Festa della Donna è stata arricchita quest’anno da un’importante petizione al Parlamento Europeo del quotidiano Avvenire, elaborata grazie al contributo scientifico dell’Università Cattolica e presentata lo scorso 8 marzo 2024. Il documento chiede alle istituzioni eurounitarie di adoperarsi per un maggiore coinvolgimento delle donne ai tavoli delle trattative di pace, ed è parte di una più ampia campagna di sensibilizzazione lanciata da Avvenire per il secondo anno consecutivo, con l’obiettivo di dare voce e sostegno concreto alle donne impegnate nei processi di pacificazione in tutto il mondo[1]. La Giornata internazionale della Donna è un anniversario che oggi, tempo particolarmente sensibile alle questioni di parità, rappresenta un’occasione preziosa per rileggere il passato e immaginare il futuro ponendo attenzione ai diritti femminili, alla parità di genere e al contributo imprescindibile delle donne alla società.
Tra le tante risorse che su questo il Sistema bibliotecario e documentale d’Ateneo mette a disposizione, le occasioni utili ad approfondire il tema delle condizioni economiche e sociali delle donne, della loro emancipazione, delle lotte femministe, e più in generale dei diritti riconosciuti loro nell’ordinamento giuridico, sono molteplici. Privilegiando un’ampia prospettiva storica, Storia delle donne nell’Italia contemporanea a cura di Silvia Salvatici propone un’analisi delle vicende delle donne italiane negli ultimi due secoli: articolato in diversi saggi, approfondisce l’argomento a partire da questioni differenti, come cittadinanza e appartenenza nazionale, lavoro e welfare, migrazioni, violenza e sessualità, forme di fede e movimenti femministi. Grazie a questa impostazione, il volume mostra bene quanto i differenti ambiti siano tra loro interconnessi e dipendenti. Il caso italiano è così ricostruito all’interno di un orizzonte internazionale che supera i particolarismi nazionali e regala una narrazione della storia italiana contemporanea in cui emerge quella delle donne e di genere. All’interno del volume, in particolare nel saggio Le forme di fede: cristianesimo, femminismo, militanza, vengono rievocate personalità femminili come Caterina da Siena, Armida Barelli, Tina Anselmi, Lidia Menapace, Ida D’Este e molte altre, il cui operato lungo il cammino per la parità della donna secondo la prospettiva cristiana è stato determinante. Arricchito da una consistente bibliografia con titoli utili ad approfondire gli argomenti trattati dallo studio, il libro evidenzia quanto le “donne cattoliche” abbiano spesso ricoperto un ruolo importante per l’emancipazione della donna, benché spesso poco riconosciuto, grazie alla loro presenza costante nella società attraverso innumerevoli organizzazioni solidali e di beneficenza, che riuscirono a raggiungere e coinvolgere anche le donne meno acculturate e più marginali nel Paese, accompagnandole attraverso le trasformazioni sociali, economiche e politiche.
Per comprendere l’originalità del contributo che molte donne cattoliche riuscirono a dare al processo di emancipazione femminile in Italia, è importante rileggere testimonianze dell’epoca sull’opera di Armida Barelli, figura straordinaria che seppe confrontarsi con la società italiana contemporanea, trasformandola con l’ardore della fede personale e con le proprie notevoli capacità organizzative. Il volume Cara Sorella Maggiore... La Nascita Della Gioventù Femminile. Lettere ad Armida Barelli dalle diocesi italiane testimonia la sua partecipazione al processo di integrazione dei cattolici nella vicenda nazionale, e il suo contributo alla nascita di un originale protagonismo femminile: la costituzione della Gioventù Femminile Cattolica, affidatale da Papa Benedetto XV nel 1918, fu l’occasione per inaugurare quel fitto e costante dialogo con le donne delle diocesi di tutta Italia che le porterà a superare i condizionamenti ambientali e culturali, arrivando nel tempo a ricoprire un ruolo importante non più solo nell’ambiente familiare, ma finalmente anche all’interno della società. Le lettere, raccolte e pubblicate per la prima volta in questo libro, mostrano la vita, la ricerca spirituale e il desiderio di autonomia di quelle donne, e fotografano la sconfinata fiducia in quella “Sorella Maggiore” considerata da ciascuna un punto di riferimento per una possibile emancipazione e crescita umana e spirituale. |