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Cattolica Library
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“Ho voluto essere pittore e sono diventato Picasso”: spunti in Biblioteca
Anna Maria Marconi  |  29 marzo 2023

L’8 aprile 1973 moriva a Mougins, nella Francia del sud, uno degli esponenti più significativi e iconici dell’Arte del Novecento: Pablo Ruiz y Picasso, universalmente noto come Pablo Picasso. Nato a Malaga il 25 ottobre 1881, fu artista estremamente prolifico e uno dei maggiori rappresentanti del Cubismo, lungo un percorso artistico che ha attraversato il “periodo blu” (1901-1904) e il “periodo rosa” (1904-1906), approdando alla cosiddetta “rivoluzione” cubista (1909-1914). Le opere del “periodo blu” sono caratterizzate da toni drammatici e scuri, specchio della crisi attraversata da Picasso in quegli anni, mentre le creazioni nel “periodo rosa” ritrovano tonalità più chiare e serene. Un’influenza importante nell’arte picassiana è derivata dalla cosiddetta Art Nègre, in particolare dalle maschere africane e “primitive” che Picasso poteva ammirare a Parigi presso il museo etnografico del Trocadéro.
Tra i quadri più noti dell’artista spagnolo ci sono Les Demoiselles d’Avignon (1907) e Guernica (1937), destinata a diventare un'icona del Novecento, ma la sua produzione fu estremamente ricca e variegata: dalla pittura al disegno, dalla grafica alla scultura, utilizzando tecniche e materiali diversi. 

Murale del dipinto Guernica di Picasso
realizzato in piastrelle e a grandezza naturale nell’omonima città **


I suoi intenti artistici possono essere così riassunti:

  Picasso non pensava affatto a creare un sistema, e tanto meno a fondare una scuola. Quel che voleva era rompere con il passato, sostituire con un oggetto vivo le fuggevoli, sensuali immagini degli impressionisti, i quali, osservava con sarcasmo, si limitavano soltanto a farci vedere che tempo faceva e restituire all’opera d’arte la sua vita interiore. Per fare ciò occorreva inventare mezzi nuovi. La storia del cubismo rivela la scoperta di questi mezzi.[1]   

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Picasso, nel 2023 è previsto un ricco palinsesto di mostre ed eventi a livello internazionale. Ma possiamo ricordare anche un fatto avvenuto a Milano settant’anni fa: nel 1953, a Palazzo Reale, si tenne una grande mostra monografica (prima a Roma). Per l’occasione fu esposta in via eccezionale Guernica nella Sala delle Cariatidi[2], danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Interessante a proposito il commento di Corrado Maltese:

  Qui a Milano […] abbiamo particolarmente apprezzato la felice e non certo fortuita collocazione delle grandi opere di Picasso […] nell’enorme salone delle Cariatidi lasciato allo scoperto nelle strutture architettoniche ancora stravolte dai bombardamenti aerei. Gli allestitori hanno certo inteso legare simbolicamente l’anatema di Picasso contro la guerra a queste tracce concrete.[3]  

Gli utenti della Biblioteca hanno a disposizione tramite il Catalogo d’Ateneo un’ampia collezione di opere a stampa utili ad approfondire non solo l’arte, ma anche la figura e la personalità di questo grande artista. Interessante Picasso. ritratto intimo, nel quale Olivier Widmaier Picasso, nipote dell’artista, ripercorre la vita del nonno in modo molto introspettivo. C’è inoltre la biografia scritta dal pittore e storico britannico Roland Penrose, Picasso. L’uomo e l’artista, dove si possono percorrere tutte le tappe della sua vita e della sua opera. Un’altra interessante ricerca è quella sugli autoritratti di Picasso nel volume Picasso. The Self-Portaits di Pascal Bonafoux.

Ricchi di informazioni biografiche sono poi i libri dei collaboratori e degli amici più stretti di Picasso: Jaime Sabartés, che fu artista, amico e segretario fidato di Picasso scrisse Buon giorno Picasso, narrando la storia della vita dell’artista spagnolo. Gertrude Stein, scrittrice e poetessa statunitense, con il volume Picasso - pubblicato per la prima volta nel 1938 - presenta tutte le fasi stilistiche dell’artista. Interessanti anche i libri delle donne che hanno amato Picasso: Fernande Olivier, compagna di Picasso dal 1904 al 1912 e partecipe dei primi anni dell’artista a Parigi, scrisse Picasso e i suoi amici, nelle cui pagine sono descritti i rapporti con Max Jacob, Henri Rousseau, Van Dongen, Braque, Matisse, Vollard e tutti gli altri artisti e intellettuali che allora gravitavano intorno a Picasso. Françoise Gilot, con Vita con Picasso, racconta le vicende della coppia dal primo incontro in un ristorante a Parigi nel 1943 fino a quando si separò, circa dieci anni dopo.

Tra le altre fonti di particolare interesse, emblematico è il piccolo volume di Salvador Dalì Lettere a Picasso, che testimonia il rapporto tra questi due grandi artisti schierati politicamente e ideologicamente su fronti opposti, che ripropone le cartoline, i biglietti e i messaggi che Dalì spedì a Picasso per più di quarant’anni, senza mai ottenere risposta. La Biblioteca conserva infine il film documentario diretto da Henri-Georges Clouzot Il mistero Picasso, dove l’artista viene ripreso nel suo studio mentre dipinge con un inchiostro particolare che permette di riprendere l’opera al rovescio.

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* Foto da Wikimedia Commons

** Foto da Wikimedia Commons
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Note:

[1] R. Penrose, Picasso. L’uomo e l’artista, introduzione di Giulio Carlo Argan, Pgreco, 2012, pp.
203-204.

[2] Oltre al catalogo della mostra del 1953, si veda anche quello della mostra del 2013, Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi, Palazzo Reale, Milano 20 settembre 2012–6 gennaio 2013.

[3] Ivi, p. 31.

 
 
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