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Cattolica Library
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Aristide Calderini e gli Studi della Scuola papirologica di Milano
Matteo Ruggeri  |  27 aprile 2023

Tra le collezioni speciali della Biblioteca di Milano è presente anche il “Fondo Calderini”, costituito dalle carte prodotte dall’attività di Aristide Calderini, archeologo, epigrafista e papirologo che dal 1925 ricoprì presso l’Università Cattolica diverse cattedre relative allo studio dell’antichità e, parallelamente, la presidenza della Facoltà di Lettere.
Fondo complesso, pervenuto all’Università in momenti differenti e parzialmente già ordinato e inventariato[1], l’archivio del professor Calderini permette di ricostruire non solo l’attività del docente, ma anche dell’archeologo, del divulgatore, dell’animatore di diverse istituzioni e associazioni. Tra queste, anche la R. Accademia scientifico-letteraria in Milano di cui Calderini fu bibliotecario, insegnante e promotore della Scuola papirologica, il cui corso fu riconosciuto e formalizzato a livello ministeriale dall’anno 1916-1917 e affidato a Calderini stesso.

In questo contesto fu prodotto un intero fascicolo di carte, datate tra il 1916 e il 1917, relativo ad una tematica posta alla confluenza degli interessi di Calderini per l’insegnamento, per la divulgazione della materia e per la sua promozione: la pubblicazione del terzo volume degli Studi della Scuola papirologica.
Da un documento programmatico intitolato La scuola papirologica presso la R. Accademia Scientifico Letteraria e le sue pubblicazioni possiamo ricavare la forza dell’ambizione e del coinvolgimento legati a quest’opera: nelle intenzioni dei suoi promotori essa era destinata a dare forza propulsiva agli Studi (che si auspicava assumessero cadenza annuale) e a farli diventare «l’unica raccolta principale e sistematica di studi di papirologia scientifica che esista in Europa» in un momento in cui «nessuna nazione cura […] la diffusione sistematica del materiale papirologico». Dietro questa operazione editoriale, che seguiva da presso quella del secondo volume, dato alle stampe anch’esso nel 1917, vi era un’urgenza motivata dalla volontà di approfittare del contesto favorevole della fine della Prima guerra mondiale (considerata imminente) per lanciare le pubblicazioni della scuola anche sul mercato straniero.

La determinazione testimoniata da questo documento si tradusse operativamente in un’importante campagna di raccolta fondi, mirata a raccogliere almeno le 20.000 lire reputate necessarie per garantire la sostenibilità economica del progetto. Delle diverse strade intraprese per raggiungere questo obbiettivo (ciascuna testimoniata dalla relativa corrispondenza), non tutte furono fruttifere: dal versante istituzionale, mirato a ottenere l’appoggio della Casa Reale e del Ministero della Pubblica Istruzione, Calderini riuscì ad assicurarsi una sovvenzione complessiva di 1.400 lire; meno fortunati furono i passi mossi nel settore bancario, in cui l’apporto richiesto al Credito Italiano fu negato a causa del contesto internazionale per cui l’istituto era «costretto a riservare ogni suo contributo alle opere di beneficienza occasionate dalla guerra».
Più fortunata, invece, fu la ricerca di sovvenzioni tra le associazioni, i letterati e i privati della società milanese: essa venne stimolata da un’accorata lettera a stampa firmata dallo stesso Calderini, ricca di riferimenti ai fasti della latinità e del Rinascimento, all’amor di Patria e ai desideri di dare all’Italia «un migliore e più degno luogo fra le nazioni vincitrici nel pacifico lavoro della scienza» e di «tentare la concorrenza sul mercato internazionale». In risposta a questo appello giunsero le donazioni, tutte testimoniate da moduli con firma autografa, di personaggi del calibro del maestro Arrigo Boito, di Giovanni Battista Pirelli, di Tito II Ricordi, del filantropo Marco de Marchi, di Emanuele Greppi (e con lui la Società Storica Lombarda) e del sacerdote Giovanni Galbiati della Biblioteca Ambrosiana.


Lettera a stampa conservata nel Fondo Calderini, (Università Cattolica del Sacro Cuore, Biblioteca d’Ateneo)

Lettera a stampa conservata nel Fondo Calderini
(Università Cattolica del Sacro Cuore, Biblioteca d’Ateneo)


Questa risposta non ebbe però successo nel procurare alla Scuola papirologica la somma necessaria. Con un totale di 6.500 lire, la raccolta fondi per il terzo volume non riuscì ad imprimere agli Studi la forza sperata e il testo fu infine pubblicato solo nel 1920, seguito a distanza di ben quattro anni dal quarto ed ultimo volume, edito a ridosso dell’accorpamento della R. Accademia scientifico-letteraria nella nascente Università degli Studi di Milano ad effetto della Riforma Gentile.
Pur avendo mancato gli obbiettivi prefissati, i documenti prodotti da questa raccolta fondi ci restituiscono una testimonianza viva della passione di un uomo, il professor Calderini, per la propria materia e la propria missione, e del ricco mondo intellettuale milanese e della rete di rapporti nel quale egli viveva e dal quale era supportato.


Elenco dei sostenitori della Scuola papirologica conservato nel Fondo Calderini
(Università Cattolica del Sacro Cuore, Biblioteca d’Ateneo)


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Note

[1] C.M. Perelli Cippo, Aristide Calderini (1883-1968) e lo sviluppo delle scienze dell'antichità. Progetti, opere e strategie culturali, Università Cattolica del Sacro Cuore, XX ciclo, a.a. 2006/07. Corso di dottorato in Storia e letteratura dell'Età moderna e contemporanea.

 
 
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