PESARO - «Stava bene fra’ Giulio, è successo tutto all’improvviso e non sapremo mai le cause della sua morte, in quella zona del continente africano gli ospedali sono assai carenti, non si fanno certo le autopsie». Sono in lutto i cappuccini marchigiani e al convento regionale di Fermo cercano di farsi una ragione della scomparsa del confratello Giulio Pierani, 65 anni, nato a Montelabbate, ma con parenti e casa di famiglia a Pesaro, avvenuta lunedì mattina nella missione in Benin di cui il religioso è stato il primo superiore, dopo la fondazione avvenuta 24 anni fa.
Padre Ferdinando Montesi racconta che il predicatore è stato ritrovato disteso a terra nella sua camera da letto privo di coscienza, in quel momento non c’era nessuno con lui nel convento di Kloukamne e a nulla sono serviti i tentativi di rianimarlo: «Un malore del tutto imprevedibile perché padre Giulio non ha mai sofferto di problemi cardiaci e circolatori. Se fosse stato qui con noi in Italia avremmo potuto soccorrerlo in maniera adeguata o tutt’al più conoscere esattamente il motivo della morte improvvisa». I funerali del cappuccino si svolgeranno nella missione africana tra oggi e domani, mentre il rientro della salma a Pesaro per un ulteriore rito funebre e la sepoltura nella sua città è previsto tra una decina di giorni. «Insieme ai parenti abbiamo allertato l’ambasciata italiana che si sta occupando del trasferimento dei poveri resti del nostro confratello – spiega commosso padre Ferdinando –.