Vai al contenuto
Home » Truppe americane a Taiwan. Ora Biden “sfida” la Cina, tensione alle stelle. Cosa sta succedendo

Truppe americane a Taiwan. Ora Biden “sfida” la Cina, tensione alle stelle. Cosa sta succedendo

Non bastassero la guerra in Ucraina e le preoccupazioni belliche che attraversano l’Europa, ora anche sul fronte di Taiwan si acuiscono le tensioni. Per ora non dichiarate ufficialmente, ma evidenti, fra gli Stati Uniti e la Cina. Pechino per ora non avrebbe interesse a fomentare uno scontro le cui conseguenze si rifletterebbero sugli affari economici del Paese. Ma non ha intenzione di fare passi indietro rispetto al controllo dell’isola, che le autorità vorrebbero inglobare fra i territori cinesi. Taiwan è un obiettivo “caldo” per l’importanza che ricopre, fra le altre cose, nella produzione di elementi tecnologici sofisticati indispensabili agli americani. Se i Microchip taiwanesi non fossero più nella disponibilità di americani ed europei, si potrebbe aprire una crisi economica molto seria. Addirittura devastante. Ecco perché la notizia rilasciata oggi dalle autorità dell’isola apre nuovi scenari non rassicuranti. (continua dopo la foto)

Il Ministero della Difesa di Taiwan, infatti, ha confermato la presenza in pianta stabile di truppe militari americane, i cosiddetti Berretti Verdi, sulle isole periferiche legate a Taipei. Chiu Kuo-cheng, questo il nome del ministro, ha prodotto una dichiarazione sibillina, chiaramente legata alla possibilità di un attacco cinese. “Non importa quale sia la situazione”, ha detto, “potrebbero esserci dei punti ciechi e delle falle. Avremo quindi bisogno di comunicare con i nostri alleati, che si tratti di una squadra, di un gruppo o di una Nazione”. Gli insediamenti americani si troverebbero su diverse isole fra le quali Penghu e Kinmen, cioè i primi avamposti da difendere in caso di attacco cinese. Per capire la portata di questa notizia, va ricordato che la Cina da inizio marzo a oggi ha inviato nello Stretto prospicente all’isola 185 aerei e 113 navi per esercitare la massima pressione nei confronti della provincia “ribelle”. (continua dopo la foto)

Alla provocazione cinese, ora le autorità taiwanesi – forse in accordo con la Casa Bianca, hanno risposto confermando la presenza fissa dei militari Usa. Quasi a sottolineare che un eventuale attacco da parte di Pechino causerebbe uno scontro di portata globale. E appare evidente come le dichiarazioni del ministro risultino sgradite ai cinesi. Un nuovo passo verso un’escalation che il mondo spera sia evitata a tutti i costi. Ma la presenza militare statunitense solleva più di una preoccupazione. Il Pentagono, per bocca di un suo portavoce, ha dichiarato che “il nostro impegno verso Taiwan è solido e contribuisce al mantenimeno della pace e della stabilità nello Stretto e nella Regione”. E ha ribadito che la presenza americana va vista in senso difensivo. Ma è chiaro che la situazione, agli occhi di Pechino, appare diversa. Perché se il Presidente cinese Xi pensasse a un attacco per inglobare l’isola fra le sue province, il conflitto coinvolgerebbe anche Washington e l’esercito Usa. Con conseguenze che potrebbero riverberarsi sul mondo intero.

potrebbe interessarti anche https://notiziadelgiorno.com/putin-il-messaggio-al-paese-dopo-lattentato-terroristi-arrestati-scopriremo-i-mandanti-video/

Tag: