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Cattolica Library
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Jean Giono: la natura della pace
Giuseppe Cosio  |  27 febbraio 2024

Una serie di progetti culturali, sviluppatisi negli ultimi mesi tra Milano e Brescia, hanno avuto come cuore pulsante le attualissime idee dell’autore francese Jean Giono (1895-1970). Pacifismo, ambientalismo, connessione con la natura: queste alcune delle tematiche che hanno visto riuniti nel medesimo campo di ricerca esperti del settore, giovani studenti e semplici appassionati.
Jean Giono nasce il 30 marzo 1895 nella cittadina di Manosque, in Alta Provenza: è figlio di un calzolaio di origini piemontesi e di una stiratrice. Sin da ragazzino inizia a costruirsi una biblioteca personale, cominciando con i classici greci. A partire dai connazionali Dumas, Hugo, Lamartine e Stendhal (quest’ultimo particolarmente amato: basti pensare che, persino durante la guerra, avrebbe portato sempre con sé una copia de La certosa di Parma), i suoi orizzonti di lettura si allargano progressivamente, fino a includere alcuni dei “classici” stranieri, tra cui Shakespeare, Melville (tradurrà Moby Dick in francese), Dostoevskij, Turgenev e Gogol. Nel 1914 viene chiamato alle armi: durante il primo conflitto mondiale partecipa ad alcune tra le battaglie più sanguinose, tanto che, di lì in avanti, manifesterà un pacifismo viscerale.

Il giovane scrittore esordisce pubblicando sulla rivista Les Cahiers de l’Artisan, diretta dall’amico Lucien Jacques, alcuni poemetti raccolti sotto l’evocativo titolo di Accompagné de la flûte (1924). È però con i primi romanzi che si fa conoscere al grande pubblico. I suoi lavori iniziali vanno a comporre la “trilogia di Pan”: Colline e Un de Baumugnes, usciti nel 1929, e Regain, pubblicato l’anno successivo. Allo stesso filone tematico appartengono anche Naissance de l’Odyssée (1930), Le Chant du monde (1934) e Que ma joie demeure (1935), oltre al famoso racconto L'homme qui plantait des arbres (1953).
La consacrazione definitiva arriva però con un altro gruppo di opere, il cosiddetto “ciclo dell’ussaro”: Mort d’un personnage (1949), Le Hussard sur le toit (1951) e Le Bonheur fou (1957). Il complesso delle pubblicazioni e la statura acquisita nel campo della letteratura varranno a Giono l’inserimento, nel 1954, nel novero della prestigiosa Académie Goncourt.

Sono diverse le iniziative con cui, in questi mesi, si è reso omaggio all’autore, relativamente poco conosciuto in Italia: iniziato l’ottobre scorso, si concluderà a marzo inoltrato il progetto di alternanza scuola-lavoro (PCTO) intitolato Brescia 2023 sur les traces de Jean Giono, durante il quale gli alunni di alcuni licei, guidati dai docenti dell’Università Cattolica Davide Vago e Carlotta Contrini, ripercorreranno le tappe del Voyage en Italie di Giono, realizzando delle video-capsule in lingua francese. Il 14 febbraio, al CinéMagenta63 di Corso Magenta a Milano, lo stesso professor Vago ha presentato il libro Le tissage du vivant. Écrire l’empathie avec la nature (Pergaud, Colette, Genevoix, Giono). Sempre nella cornice del PCTO, Alain Romestaing dell’Université Clermont Auvergne interverrà nella lezione aperta Jean Giono et la nature del 29 febbraio nella sede di Brescia dell’Università Cattolica.




In occasione di questo evento, la Biblioteca della sede di Brescia organizza nel campus di Via Trieste una piccola mostra bibliografica dedicata a Jean Giono, ripercorrendo la sua narrativa e il suo pensiero pacificamente rivoluzionario. Le opere, che resteranno esposte sino al 15 aprile, sono state selezionate tra quelle possedute dal Sistema bibliotecario e documentale d’Ateneo. Tra di esse spiccano alcuni esemplari alquanto pregiati provenienti dalla Biblioteca di Milano: un'edizione dell’opera Regain (stampata nel 1938) contenente trenta xilografie originali del pittore Louis William Graux; la prima edizione italiana de La menzogna di Ulisse (Naissance de l'Odyssée), stampata nel 1947 da Mondadori; la prima edizione francese di Voyage en Italie (Gallimard, 1953), l’opera dalla quale ha preso il via il progetto PCTO.

 
 
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