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Percezione distorta di Dianetics/Scientology da parte di chi non l'ha praticata

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Giaga

unread,
Oct 10, 2007, 6:17:17 PM10/10/07
to
Vorrei rispondere ad alcune considerazioni fatte da Ilaria/Solidarietà
alcuni giorni fa, approfittando dell'occasione per argomentare su alcuni
punti che considero fondamentali, il tutto senza l'intenzione di scatenare
delle polemiche.

Probabilmente ripeterò alcune cose già dette da altri, spero me ne vogliate
scusare.

Avrei voluto tenere il post breve, ma non ce l'ho fatta, mi scuso anche per
questo.

************°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
PUNTO 1 - FINO ALL'AVVENTO DI INTERNET NON ERA AFFATTO COSA IMMEDIATA
RENDERSI CONTO DEL "LATO OSCURO" DI DIANETICS/SCIENTOLOGY
_________________

A sostegno di questa mia tesi vorrei far notare ad Ilaria che nel suo
messaggio del 2/10/07 ha scritto

" Ho letto molto sugli utilissimi e piu' noti siti italiani che trattano
l'argomento e sono rimasta sconvolta, oltre che dalla malvagita' e dal
potere di questa setta, del fatto che cosi' tante persone, anche, almeno
apparentemente, intelligenti credono nei suoi dogmi."

per poi scrivere il 3/10/07 che

"il mio quesito pero' riguardava l'assoluta' idiozia e la consistenza
palesemente fittizia e volta al proprio tornaconto delle tesi di questa
Scientology. Ovvero, a mio parere, non ci sarebbe bisogno di avere
contro-informazioni per capire che sono delle enormi pagliacciate"

Non concordo con questa sua ultima affermazione ( ...a mio parere, non ci
sarebbe bisogno di avere contro-informazioni per capire che sono delle
enormi pagliacciate), e vorrei far notare come il suo punto di osservazione
sia stato assai più ampio e privilegiato, rispetto a quello consentito allo
scientologist medio, prima dell'avvento di Internet.

Dai suoi messaggi si deduce infatti che deve aver letto MOLTO sui vari siti
critici, PRIMA di trarre le conclusioni negative che ha qui espresso.

La inviterei quindi a tener conto di questo fattore, che giudico
determinante.

Siamo proprio sicuri che in assenza di tutte quelle preziose informazioni
critiche avrebbe comunque catalogato Scientology nello stesso modo?

Non è forse più probabile pensare che - ad un esame superficiale ed in
assenza di Internet - avrebbe semplicemente catalogato Dianetics/Scientology
come gruppo alternativo un po' ingenuo del tipo "Migliora te stesso con la
psicoanalisi", "Ascolta il tuo vero io con le tecniche di rilassamento
Jacobson", "Impara ad ottenere il massimo da te stesso con la meditazione",
"Ritrova il tuo equilibrio con lo yoga" e simili?

Leggere un romanzo poliziesco partendo dall'ultima pagina, sapendo già chi è
il colpevole e come agì, rende "ovvie" le vicende della storia; il senno di
poi ci fa meravigliare del fatto che la vittima e gli investigatori non si
fossero accorti sin dall'inizio di cosa stava accadendo.

E questo è l'errore più frequente in cui può cadere chi non ha mai
frequentato Dianetics/Scientology e apprende tramite Internet inquietanti
retroscena.

Se costoro sono curiosi di capire come mai, nell'era pre-Internet, parecchie
persone caddero nella "trappola" di Ron, dovrebbero fare un piccolo sforzo
per leggere il romanzo nella giusta sequenza: partendo dalla prima pagina,
con lo stato d'animo proprio di chi ancora non sospetta l'esistenza di un
crimine.

**********************************************
PUNTO 2 -
LE TEORIE E LE TECNICHE DI DIANETICS 1950 IN CUI CI SI IMBATTE DURANTE I
PRIMI CONTATTI CON LA SETTA NON SONO INSENSATE E A MIO AVVISO HANNO
CREDIBILITA' PARI A QUELLA DELLA PSICOANALISI.

_________________

Chi assimila Dianetics (e Scientology) a fenomeni grossolani e palesemente
antiscientifici come Vanna Marchi, maghi, astrologi ecc.. ecc... secondo me
sbaglia in modo clamoroso e dimostra di non aver capito la portata del
fenomeno.

Certo, proseguendo per la strada, più avanti compaiono comportamenti
equivoci, "ricatti morali", imposizioni insensate, richieste di denaro al
limite dell'estorsione e, in qualche raro caso, violenze o ritorsioni che
possono ricordare quanto accaduto nella vicenda Marchi. Inoltre, man mano
che si avanza nella setta, si tende a praticare l'autocensura dei propri
pensieri "scorretti" e ad aderire a forme di "pseudomagìa" (dove si pensa
che un'intenzione limpida e ben direzionata possa causare praticamente
qualunque cosa).

Ma la differenza tra i due fenomeni resta comunque abissale.

Vanna Marchi faceva leva sulla superstizione popolare di grana grossa e
sull'irrazionalità, mentre Hubbard - al contrario - ha intrecciato con il
comune buon senso teorie psudoscientifiche apparentemente MOLTO razionali e
rigorose (almeno per quando riguarda il tratto iniziale del percorso da lui
disegnato).

Su teoria e tecnica di Dianetics molto è stato scritto; comunque le
"autorità" in genere ne dicono un gran male e le stroncano, CON LA
MOTIVAZIONE PRINCIPALE che si tratta di un agglomerato di sciocchezze
pseudoscientifiche.

A questo punto suggerisco di utilizzare la psicoanalisi come termine di
paragone omogeneo per valutare come si presentano agli occhi del neofita
Dianetics/Scientology; con un riguardo particolare per Dianetics, che di
norma costituisce la rampa di accesso per la quale si sale "a bordo".

L'equazione ("Mente reattiva" di Dianetics) = ("Inconscio" della
psicanalisi) sebbene non del tutto vera, risulta inevitabile ed è stata più
volte ammessa anche dagli studiosi e dai critici più feroci di Hubbard.

Anche il fatto che la "terapia" di Dianetics consista nell'indurre il
"paziente" a ricordare episodi dal suo passato per risolvere ciò che si
trova nella Mente Reattiva/Inconscio e trarne miglioramento in senso ampio,
risulta simile alle tecniche utilizzate da buona parte degli psicoanalisti.

Sempre tenendo conto che stiamo leggendo il romanzo dall'inizio, che non
sappiamo ancora quali brutte cose troveremo in futuro sul nostro cammino, e
che stiamo cercando un termine di paragone omogeneo, prendiamo brevemente in
esame la Psicoanalisi.

Scopriamo che essa viene ancor oggi insegnata nelle università

http://www.psicologia1.uniroma1.it/static/didattica/IdInsegnamento_4132.shtml
http://www.ucl.ac.uk/psychoanalysis/index.htm
http://www.nyu.edu/fas/program/postdoctoral/
http://www.columbiapsychoanalytic.org/training.html

il che ci sembra indicare che essa sia accettata da parte del mondo
accademico.

Ma se indaghiamo ulteriormente ci imbattiamo in cose che per alcuni
potrebbero risultare sorprendenti.

Il Dizionario degli scettici inizia in questo modo la voce "Psicoanalisi"

http://skepdic.com/psychoan.html

"Sigmund Freud (1856-1939) is considered the father of psychoanalysis, which
may be the granddaddy of all pseudoscientific psychotherapies, second only
to Scientology as the champion purveyor of false and misleading claims about
the mind, mental health, and mental illness."

[Trad.: Sigmund Freud (1856-1939) è considerato il padre della psicoanalisi,
il che vale a dire che potrebbe essere considerato come il nonno di tutte le
psicoterapie pseudoscientifiche, secondo solo a Scientology come
propugnatore modello di affermazioni false e fuorvianti riguardo alla mente,
la salute mentale, e la malattia mentale.]

La psicoanalisi quindi - a quanto pare - NON viene affatto riconosciuta come
disciplina scientifica, ed è anch'essa considerata alla stregua di
pseudoscienza e di credo, alla pari di Dianetics/Scientology.

Eppure, ciò nonostante, essa fa spesso parte della formazione didattica
degli psicologi, e viene insegnata nelle università che istruiscono gli
psicoterapeuti. Ciò nonostante esistono fior di professionisti che
amministrano terapie basandosi sulla sua teoria psudoscientifica.

Vediamo altre testimonianze interessanti

Ad esempio il "Libro nero della psicoanalisi" di Catherine Meyer (2005)
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__libro_nero_della_psicoanalisi.php

della cui recensione riporto un passo

"Quaranta autori internazionali - storici, filosofi, psicologi, medici,
ricercatori, ex pazienti - sostengono in questo libro tesi che il pubblico
italiano non è abituato ad ascoltare, ma che la maggioranza della comunità
scientifica ritiene fatti assodati. La psicoanalisi è una scienza? No, è una
potente e seduttiva fabbrica di favole. La psicoanalisi guarisce? Quando lo
fa è spesso per un effetto placebo, o per il buon rapporto che alcuni
analisti riescono a instaurare con alcuni pazienti, e nel caso di molte
sindromi è in netto svantaggio rispetto ad altre forme di psicoterapia e
alla terapia farmacologica. La psicoanalisi aiuta a conoscere se stessi?
Tutt'altro: le ipotesi teoriche su cui si basano gli interventi degli
analisti ortodossi fanno acqua da tutte le parti. (...)"

Sembra che stiano parlando di Dianetics, e infatti una gran quantità di
pensatori e scienziati, stroncano la psicoanalisi più o meno con le stesse
motivazioni con cui venne e viene stroncata Dianetics.

Ad esempio cito l'interessante articolo "Era Freud uno pseudoscienziato?"
di Frank Cioffi - Filosofo della Scienza

La risposta che Cioffi offre alla domanda è un circostanziato SI.

http://www.butterfliesandwheels.com/articleprint.php?num=156

La psicanalisi insomma è materia controversa, ma per comune ammissione di
molti di quelli che l'hanno presa in esame seriamente, non risulta avere
fondamento scientifico dimostrabile, e al più le viene riconosciuto lo
status di "arte"!

Però, nonostante questa assoluta mancanza di basi scientifiche e
l'impossibilità di stabilire in modo oggettivo se la Psicoanalisi "funzioni"
oppure no, anche le persone colte comunemente ne accettano i princìpi, danno
per scontato che sia una scienza in grado di spiegare il comportamento umano
e non trovano per nulla scandaloso il fatto che venga insegnata e messa in
pratica con il beneplacito delle autorità accademiche.

Sul sito di divulgazione scientifica "Via Lattea", Silvano Fuso del CICAP
risponde in merito alla psicoanalisi, producendosi in un'affermazione che io
trovo sorprendente per un uomo di scienza.

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8757

L'affermazione è la seguente:

"(...) Quindi, per concludere, se per psicanalisi intendiamo la tecnica
terapeutica, possiamo dire che essa possiede un livello di efficacia e un
tipo di approccio (l'analista si pone come uno stimolo e osserva le reazioni
conseguenti al suo intervento) che possono consentire di annoverarla tra le
discipline scientifiche.

Al contrario l'edificio teorico sul quale la tecnica si basa è molto meno
scientifico e per poter aspirare allo status di scientificità deve
sicuramente percorrere ancora parecchia strada, tenendo conto
necessariamente dei progressi della neurofisiologia e delle alte scienze
sperimentali che studiano il cervello umano."

Ovvero, riassumendo, la tecnica della psicanalisi sarebbe scientifica (per
via dell'efficacia e del tipo di approccio), sebbene le teorie su cui si
poggia non siano ancora state dimostrate scientificamente!!!

Ed io mi chiedo perplesso: Chi ne ha stabilito l'efficacia? Come? Quando?
Esistono sperimentazioni che abbiano fornito risultati univoci in tal senso?

E inoltre, come si può considerare scientifico un approccio che si poggia su
basi mai dimostrate?

Ho l'impressione che il Sig. Fuso non sapesse come rispondere alla domanda
(indubbiamente spinosa) ed abbia finito col cercare di salvare capra e
cavoli, facendo un piccolo pasticcio.

Chi lo volesse può leggere questo interessante articolo del Dottor Paolo
Migone (illustre psichiatra, condirettore della rivista scientifica
"Psicoterapia e Scienze umane") che elenca e spiega le varie controversie
che affliggono la valutazione della psicoanalisi

http://www.psychomedia.it/pm/modther/probpsiter/ruoloter/rt50-89.htm

Vediamo quindi che, agli occhi dei pensatori critici, per molti aspetti
Dianetics e Psicoanalisi camminano a braccetto, e presentano difetti molto
simili.

Perchè mai allora le teorie di Hubbard sugli engram dovrebbero essere
considerate ridicole in nome di una mancata legittimazione scientifica che a
Freud, in genere, non è mai stata richiesta?

Non trovo strano quindi che una persona anche colta, pur di fronte alle
affermazioni dubbie contenute in Dianetics, decida di avvicinarsi per
verificare di che si tratta.

Il tutto avviene per le stesse identiche motivazioni che potrebbero portare
una persona ad avvicinarsi alla psicoanalisi.

Il sentire comune è che la psicoanalisi sia cosa intricata ma nobile, mentre
Dianetics (quella del 1950) sarebbe un ammasso di sciocchezze.

In realtà le due cose si assomigliano abbastanza.

Le basi teoriche di Dianetics sono fumose, spesso strambe (avete mai letto
tutto Dianetics? Io dovetti studiarlo quattro volte da capo a fine, e vi
garantisco che è un vero ginepraio, faticosissimo da leggere.), le promesse
di risultati sono eccessive ... ma in quanto a indeterminazione,
indimostrabilità e stranezze varie anche "l'autorevole" psicanalisi non
scherza.

La triade IO-ES-ID, il significato dei sogni, i desideri inconsci di
incesto, ecc... fanno alla pari con l'esistenza della mente reattiva e il
fatto che durante i momenti di incoscienza tale entità registrerebbe tutto
ciò che accade.

Perchè mai allora si può credere nella fondatezza di teorie strampalate e
MAI DIMOSTRATE SCIENTIFICAMENTE quali "complesso di Edipo", "invidia del
pene", "fase anale", "fase orale", "interpretazione dei sogni",
"sincronicità", ecc, mentre bisognerebbe invalidare in toto la teoria degli
engram di Hubbard?

Perchè uno studente di psicologia può studiare la "teoria della libido" di
Freud e considerarla sensata (senza per questo doversi sentire un
deficiente), mentre chi trova interessante la teoria degli engram dovrebbe
per forza essere uno sprovveduto?

Certo, i paralleli tra il neurologo austriaco, orgoglioso della propria
"invenzione", presumibilmente pronto a truccare alcuni dati pur di vederla
trionfare, e lo scrittore di fantascienza americano che con la teoria degli
engram e la tecnica dell'auditing cercò di conquistare fama e potere, dando
in seguito origine ad un culto controverso e totalitario, si fermano qua.

Mentre la Psicoanalisi è aperta alle critiche, al dibattito pubblico e alle
verifiche, Dianetics viene difesa con dedizione militare e rifiuta ogni
valutazione, critica o sperimentazione.

Ma - prima della comparsa di Internet - il neofita di Scientology non poteva
scoprire con facilità questa importante differenza di metodo, perciò io
sarei più cauto nel tacciare di ridicolaggine le teorie di Dianetics del
1950, considerando idiota chi se ne sia interessato.

Non ha senso paragonare Dianetics alla medicina, alla fisica o alla
matematica, mentre invece trovo sensato accostarla alla psicanalisi, con la
quale ha parecchi punti in comune.

Dianetics è verosimile allo stesso modo in cui è verosimile la psicanalisi.

Dianetics non ha mantenuto le promesse allo stesso modo in cui la
psicanalisi non le mantenne.

Dianetics è una pseudoscienza così come lo è la psicanalisi.

La teoria degli engram di Hubbard possiede all'incirca pregi e difetti
simili a quelli della psicoanalisi di Freud.

Nessuna delle due è dimostrabile, ma entrambe, stando a chi le pratica,
producono alcuni risultati.

Se Hubbard fosse stato una persona più umile, e nel 1950 avesse accettato la
collaborazione e le critiche degli altri (ad esempio del Dott. Edgar Winter
e di chi come lui voleva portare Dianetics nei laboratori di psicologia per
studiarne con calma e a fondo pregi e difetti) forse qualcuna delle sue
intuizioni iniziali avrebbe avuto sbocchi più nobili e sensati.

Ma questo non toglie che nella sua incarnazione del 1950 Dianetics avesse
oggettivamente un notevole fascino. Dianetics è una scienza? No, è una
potente e seduttiva fabbrica di favole, proprio come la psicoanalisi; e
bisogna accettare il fatto che - proprio come la psicoanalisi - abbia finito
col sedurre un dicsreto numero di menti brillanti e curiose.


********************************************
-PUNTO 3
LE TEORIE FANTASCIENTIFICHE DI HUBBARD NON SONO NE' PIU' GREZZE NE' PIU'
INVEROSIMILI DI ALTRE CHE VENGONO COMUNEMENTE ACCETTATE E SOSTENUTE CON
VIGORE NELLA VOSTRA COMUNITA'.
_____________________

Detto sempre senza spirito polemico, Ilaria afferma che in Scientology "e'
presente una dose di fantascienza molto grezza, grossolana", sottintendendo
che chi la prende in considerazione debba essere per forza un sempliciotto o
un credulone.

Vorrei allora sapere cosa pensa di chi crede che Dio creò l'universo in
sette giorni e che è convinto che sia esistita una mela in grado di dare la
conoscenza a chi la mangiava?

E' più implausibile teorizzare di una macchina elettronica in grado di
cambiare i tuoi pensieri, oppure affermare la certa materializzazione di
pani e pesci dal nulla e la resurrezione dei corpi?

E' più assurdo credere che l'umanità e tutti gli animali e tutte le piante
siano stati creati miliardi di anni fa da Dio tali e quali a come li
conosciamo oggi, oppure affermare che (semplificando davvero molto il
discorso di Scientology) razze aliene colonizzarono il pianeta Terra
imprimendo una svolta decisiva e molto particolare ad un naturale fenomeno
di evoluzione biologica già in atto?

Lascio a chi legge le risposte.

Quello che qui mi preme sottolineare è che, così come molti cristiani
accettano le evidenti illogicità sopra accennate come metafore o favole
contententi un insegnamento morale, lo stesso accade per molti
scientologist; almeno finchè essi non giungono al punto in cui si chiede
loro esplicitamente di "ricordare" vite passate. Il che, il più delle volte,
accade solo anni dopo il loro ingresso nel movimento.


********************************
PUNTO 4 -
DURANTE I PRIMI CONTATTI CON DIANETICS/SCIENTOLOGY SOLITAMENTE SI FA
CONOSCENZA CON PERSONE SIMPATICHE E PIACEVOLI, L'AMBIENTE APPARE SERENO E
L'IMPRESSIONE CHE SE NE RICAVA E' QUELLA DI UNA SCUOLA PRIVATA CHE SI PRENDE
MOLTO SUL SERIO, MA NULLA PIU'.
_________________

Alcune volte le cose non vanno così, ed anche una persona appena arrivata si
scontra con delle inconciliabili stranezze. Ma la maggior parte delle volte
i primi tempi sono abbastanza tranquilli e piacevoli.


*********************************
PUNTO 5 -
LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE CHE SI AVVICINANO A DIANETICS/SCIENTOLOGY LO
FANNO A SEGUITO DI QUALCHE PROBLEMA PERSONALE CHE VORREBBERO RISOLVERE.
__________________

Questo è un punto su cui molti sorvolano in modo superficiale. Ma se si
facesse una statistica sono certo che si scoprirebbe che il 70% di quelli
che si avvicinano ad Hubbard lo fanno a seguito di qualche problema che li
affligge.

A volte è un problema di cui sono consapevoli e a cui stanno attivamente
cercando una soluzione (problemi di autostima, timidezza, relazioni
difficoltose con gli altri, denaro, lavoro), altre volte si tratta di
problemi con cui nel tempo hanno imparato a convivere (difficoltà di studio,
situazioni famigliari non ottimali, poche prospettive per il futuro,
insoddisfazioni varie). Nel secondo caso non sarà comunque difficile per uno
staff esperto far emergere il disagio che la persona sta cercando di
nascondere; una volta che la difficoltà sarà stata ammessa, verranno offerti
l'auditing o lo studio di Dianetics/Scientology come soluzione.

Una persona che sta cercando da tempo una soluzione ad un problema tende ad
affrettare le scelte, ha bisogno di sperare ed è più facilmente propensa a
tralasciare i dettagli per concentrarsi unicamente su ciò che l'affligge.

Un possibile ragionamento che un neoscientologo potrebbe fare a questo
stadio di basso coinvolgimento è una cosa del tipo "Chi se ne frega se
questi credono nella reincarnazione, le cose che ho fatto mi stanno aiutando
a migliorare i rapporti con mia moglie, e questo è ciò che mi interessa".


********************************************
PUNTO 6 -
ALCUNE DELLE COSE CHE SI FANNO INIZIALMENTE IN DIANETICS/SCIENTOLOGY HANNO
EFFICACIA EFFETTIVA E CIO' SPINGE PARECCHIE PERSONE A RIMANERE E A
SVILUPPARE FIDUCIA IN HUBBARD.
_____________________

Spesso si tratta di far mettere in pratica al neo-scientologo semplici
"maneggiamenti" dettati dal buon senso; più raramente il neoscientologo
capisce qualcosa di importante nel corso di una seduta di Dianetics e in
seguito a ciò osserva il suo problema con occhio diverso; ma non vorrei che,
dall'alto di una presunta superiorità culturale, si tendesse a trascurare la
grandissima importanza di questi fatti.

Qui non si tratta più di paragonare intellettualmente Dianetics/Scientology
ad altre discipline (psicanalisi, psicologia, religione, scienza) per vedere
se sia affidabile o meno; qui si tratta di riconoscere onestamente come - in
questa prima fase - gli "insegnamenti" (o le tecniche) di Hubbard siano in
grado di creare effetti positivi e tangibili nella vita del nostro
neoscientologo.

Le situazioni reali possono essere sono molteplici.

Ad esempio ... il prestigioso avvocato che da anni ha tolto la parola a suo
figlio, e che per motivi di orgoglio è sordo a chiunque lo inviti a ricucire
quel rapporto.

Questa persona ha un problema, ma ha ormai cessato di provare a risolverlo.

Se però egli arriva in un'org e il problema emerge, gli faranno studiare le
regole della comunicazione di Hubbard e la "potenza" del triangolo di ARC. E
poi lo metteranno a maneggiare la situazione, con dei precisi passi da
seguire.

E ci sono buone probabilità che questo suo problema venga risolto.

A questo punto non serve a nulla contestare la cosa, spiegandogli che la
legge della comunicazione di Hubbard non è scientificametne dimostrata, che
il triangolo di ARC è un'invenzione del tutto arbitraria e che in fondo si
trattava solo di utilizzare buon senso e un pizzico di umiltà.

Quella persona sentirà comunque riconoscenza perchè, comunque la si voglia
mettere, sarà stato grazie all'impulso datogli da Scientology che si è
finalmente mosso per risolvere la cosa.

La "forza" iniziale di Scientology sta proprio qui: ti OBBLIGA a mettere in
pratica il buon senso, utilizzando microscopiche coercizioni a fin di bene,
esercitate con la giustificazione delle leggi (molto spesso ovvie) formulate
da Hubbard.

Se lo stesso avvocato fosse andato da uno psicologo o da uno psicoanalista,
forse ci avrebbe messo mesi, se non anni, per decidersi a mettere da parte
il proprio orgoglio e riprendere a parlare con il figlio.

Questo perchè uno psicologo (e tanto meno uno psicoanalista) mai avrebbe
osato "obbligarlo" ad agire. Probabilmente questi terapeuti lo avrebbero
fatto parlare e parlare del problema e della sua vita per lungo tempo, prima
che lui si rendesse conto da solo che l'unica soluzione al turbamento era
proprio quella più ovvia e dettata dal buon senso.

In tutto ciò il livello di istruzione e di intelligenza del neofita non ha
molto peso.

Anzi, le persone più istruite a volte pensano in modo più intricato, finendo
con il rendere le cose più complesse di quanto non siano effettivamente.

A quel punto una leggera spinta dall'esterno (Scientology) abbinata a
qualche semplice schematizzazione teorica del comportamento umano, li
sblocca dallo stallo.

Sembra una piccola cosa, ma non lo è.

Se non si riconosce questa effettiva capacità che spesso Scientology ha
NELLA FASE DEL PRIMO APPROCCIO di fungere da catalizzatore per mettere in
azione l'individuo, facendogli risolvere cose che lui esitava ad affrontare,
si rischia di non capire.

Sono stato personalmente testimone molte volte di questo fenomeno.

In alcune occasioni problemi che duravano da anni sono stati risolti in un
pomeriggio, con estema soddisfazione della persona.

Al neofita è stato fatto studiare un fascicoletto con alcune semplici
informazioni base su come relazionarsi con gli altri, e poi è stato
"caldamente invitato" a maneggiare il problema con
figlio/marito/moglie/padre/madre entro la giornata.

E quasi sempre quel problema è stato risolto.

L'effetto di questi maneggiamenti "ovvi" - che però le persone raramente
mettono in pratica di propria iniziativa - è a dir poco esplosivo.

Ciò contribuisce a generare un forte sentimento di gratitudine verso
Hubbard, cosa che giocherà un grosso peso più avanti, quando quelle persone
si troveranno di fronte alle prime contraddizioni.


***************************************
PUNTO 7 -
ATTENZIONE A NON DIPINGERE IL DIAVOLO PIU' BRUTTO DI QUANTO NON SIA
EFFETTIVAMENTE.

___________

Da un certo punto di vista posso dire che Scientology mi ha "rovinato" la
vita, e ancor oggi - a distanza di tanti anni - sto pagando le conseguenze
di quella scelta sbagliata.

Attenzione però a non presentare un'immagine di Scientology che - oltre ai
retroscena - non includa ANCHE ciò che effettivamente si presenta agli occhi
di una persona quando entra in un'org.

Se qualcuno pensa che la cosa migliore sia spaventare le persone parlando di
rapimenti, aborti forzati, omicidi, spionaggio, violenze, ecc ... è
completamente fuori strada.

Queste cose, quando avvengono, vanno ovviamente portate a conoscenza
dell'opinione pubblica, ma attenzione a non focalizzarsi troppo sui pochi
episodi eclatanti, trascurando di descrivere anche la normalità della vita
nelle org.

Lo dico per esperienza personale, perchè la prima volta che misi piede in
un'org lo feci con atteggiamento molto diffidente per via di alcune cose che
avevo letto sui giornali.

Fui però preso alla sprovvista dalla simpatia e dall'interessamento della
maggioranza delle persone che incontrai, cose che non corrispondevano per
mulla a ciò che avevo letto sui giornali.

E allora pensai che forse era meglio non dare troppo credito alle notizie
allarmistiche.

Io stesso usai con successo questo sistema per maneggiare le persone
critiche che approdavano all'org.

"Che cosa hai letto di brutto su Scientology?" Chiedevo.
"Ho letto che fate il lavaggio del cervello, che rubate tutti i soldi, che
fate impazzire la gente, che imprigionate le persone, che fate esorcismi
...Infatti sono qui solo per accompagnare il mio amico. Non sono
interessato."

"Ah si?" Sorridevo io. E poi gli facevo visitare ogni stanza dell'org e gli
chiedevo "Vedi dei prigioneri qui?"E lui "Beh .. non mi sembra. A meno che
non li abbiate nascosti bene".
E si rideva insieme. Poi al primo break dell'Accademia lo facevo parlare con
qualche pezzo grosso del pubblico (un avvocato o un medico o un artista o un
industriale) e dopo che aveva chiacchierato un po' con quella persona (e che
lei si era allontanata) dicevo al diffidente: "Quell'avvocato frequenta
Scientology da circa X anni. Attualmente è titolare di uno dei più
prestigiosi studi legali di_______ Ti sembrava forse un pazzo?" "No,
tutt'altro" era costretto ad ammettere il diffidente. "Hai avuto
l'impressione che fosse costretto a stare qui?", "A quel che ho visto no,
sembrava contento", era obbligato a doveva rispondere lui.

Esagerando con le tinte fosche nella rappresentazione della setta, e
tralasciando di parlare anche delle poche cose buone in cui ci si può
imbattere (soprattutto all'inizio), si rischia di creare un ritratto non
credibile agli occhi di una persona che conosce da poco la realtà delle org.


*******************************************
CONCLUSIONE
_____________

Scientology è una strada che per la maggior parte delle persone inizia in
modo tutto sommato piacevole ed interessante. Gli aspetti eccessivamente
fantasiosi in cui un neoscientologo può imbattersi all'inizio del viaggio,
di norma non sono più bizzarri di quelli che caratterizzano psicoanalisi e
religioni maggiori.

Le vere assurdità e lo sfruttamento finanziario normalmente entrano in scena
dopo: per alcuni ciò può accadere presto, già dopo poche settimane
(soprattutto per gli staff); per la maggioranza passa invece da qualche mese
a qualche anno; per altri ancora - quelli che frequentano in modo meno
assiduo - possono passare addirittura molti anni prima che si accorgano
dello spietato meccanismo di sfruttamento in cui si sono cacciati.

A quel punto, essendo passato tempo, diventa molto difficile allentare i
rapporti, in quanto nel frattempo sono nate amicizie importanti con altri
scientologist e il proprio mondo tende a ruotare sempre più intorno a quelle
persone, all'org e alle promesse di Hubbard.

Questo fatto spesso sfugge all'attenzione di chi non abbia conosciuto
Scientology dall'interno.

Costoro leggono in rete le cose più allarmanti e si fanno un'idea di
Scientology che, pur essendo in ultima analisi corrispondente alla realtà,
può non corrispondere a quanto si troverebbero di fronte se varcassero la
soglia di un'org di Scientology.

Nell'informare ritengo perciò importante sottolineare sia i (tanti) aspetti
negativi che i (pochi) aspetti positivi della creazione di Hubbard.

Molte delle persone che aderiscono a Scientology (soprattutto nello staff)
sono effettivamente "ignoranti" e poco istruite, ma chiunque abbia
frequentato le org sa che vi si possono incontrare anche persone brillanti,
intelligenti e sveglie.

Spero di essere riuscito a spiegare, almeno in parte, come mai anche persone
di questo tipo siano potute cadere nella rete di Ron.

Giaga (Aka Gianni Gambescia)

SelfSearcher

unread,
Oct 11, 2007, 1:32:35 PM10/11/07
to
Giaga ha scritto:

> Non è forse più probabile pensare che - ad un esame superficiale ed in
> assenza di Internet - avrebbe semplicemente catalogato Dianetics/Scientology
> come gruppo alternativo un po' ingenuo del tipo "Migliora te stesso con la
> psicoanalisi", "Ascolta il tuo vero io con le tecniche di rilassamento
> Jacobson", "Impara ad ottenere il massimo da te stesso con la meditazione",
> "Ritrova il tuo equilibrio con lo yoga" e simili?
>

Come no! A me hanno fatto persino il test, prima dell'avvento dei siti
critici su Internet. Risultato? "Compra il libro".
Invece sono andato in un gruppo, gratuitamente, a fare un po' di yoga.
Risultato? Più rilassato, magari non felicissimo ma in fondo è una *mia*
scelta non uno scambio.

SelfS.

max

unread,
Oct 11, 2007, 2:36:30 PM10/11/07
to
Posso aggiungere un'altra analogia fra Scientology e psicanalisi?

Ebbene anche la psicanalisi non scherza quanto a costi.

Una seduta di un'ora varia dai 50 euro ai 100 euro (nel migliore dei casi)
Tenuto conto che per una terapia freudiana si dovrebbe andare almeno 2 volte
alla settimana per qualche anno, mentre nelle terapie brevi una volta per 8
o 9 mesi .... fate un po' di conti.
Inoltre nella prima fase , se non si ottengono risultati, si puo' essere
liquidati dal terapeuta dicendo: o che occorre tempo oppure che forse non si
tratta "dell'indirizzo giusto".

Indi....


SelfSearcher

unread,
Oct 11, 2007, 4:04:33 PM10/11/07
to
max ha scritto:

Indi il terapeuta è un medico o sbaglio? Indi la religione non è solo
commercio o sbaglio? Ah si, malcomprendo!


SelfS.

Giaga

unread,
Oct 11, 2007, 4:46:34 PM10/11/07
to

"SelfSearcher" <selfsea...@gmail.com> ha scritto nel messaggio > Indi il
terapeuta č un medico o sbaglio? Indi la religione non č solo

> commercio o sbaglio? Ah si, malcomprendo!
>
>
> SelfS.

Scusa, potresti spiegare piů chiaramente il tuo pensiero?

Giaga


ComicoSatirico

unread,
Oct 12, 2007, 4:03:18 AM10/12/07
to
La differenza tra Dianetics e la psicoanalisi è ovvia... ed è più di
una:

Dianetics è un libro uscito nel 1950 e ancora viene studiato come
verità. I libri di Freud, invece in psicoanalisi, hanno solo valore
storico e come riferimento puramente teorico. Tant'è vero che se dai
un'occhiata
ai corsi di laurea e ai testi che si usano scoprirai che non c'è
nemmeno un libro di Freud ma solamente manuali... perchè? Perchè la
psicoanalisi è una scienza e in quanto tale è soggetta a dibattito,
falsificazione
e sopratutto PERFEZIONAMENTO.

Dalla morte di Ron Hubbard Dianetics non è più cambiata invece dalla
morte di Freud di cose ne sono cambiate.

In più, nelle facoltà, il dialogo sulla psicoanalisi è apertissimo...
La stessa cosa non si può dire di Dianetics nelle chiese di
Scientology, dove se metti in discussione qualcosa è perchè non hai
compreso tutte le
parole o perchè vuoi remare contro Scientology e vieni spedito in
etica.

Furion

unread,
Oct 12, 2007, 4:26:37 AM10/12/07
to
On 12 Ott, 10:03, ComicoSatirico

Quoto in pieno ma aggiungo che forse SalfS.voleva dire che mentree un
psicoterapeuta si definisce "medico", ed è quindi normale pagarlo
sempre e contatantemtnte, SCN si definisce religione, che non è
normale pagarla sempre e constantemente.

Giaga

unread,
Oct 12, 2007, 9:26:03 AM10/12/07
to
>"ComicoSatirico" <ilbellodiinte...@gmail.com> ha scritto nel
> >messaggio >news:1192176198.0...@q3g2000prf.googlegroups.com...

>La differenza tra Dianetics e la psicoanalisi è ovvia... ed è più di
>una:
>
>Perchè la
>psicoanalisi è una scienza e in quanto tale è soggetta a dibattito,
>falsificazione
>e sopratutto PERFEZIONAMENTO.

Mi spiace contraddirti ma la psicoanalisi - sebbene parecchie intuizioni di
Freud abbiano contribuito ad ampliare il punto di vista sul comportamento
umano - non è una scienza (a differenza della psicologia).

Popper ( http://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popper) negò che la psicoanalisi
potesse soddisfare il criterio di falsificabilità, negò che fosse una
scienza e la paragonò all'astrologia.

Adolf Grunbaum (http://it.wikipedia.org/wiki/Adolf_Gr%C3%BCnbaum) pur in
disaccordo con la metodologia utilizzata da Popper, ha scritto moltissime
opere critiche sulla psicoanalisi:
http://www.pitt.edu/~grunbaum/psychology/psychology.html

Sarebbe bello poter leggere tutti suoi scritti ... ma sono troppi ...in ogni
caso, fidandoci di chi l'ha già fatto, possiamo ragionevolmente condensare
il suo punto di vista con " La psicoanalisi non ha i mezzi per farsi
scienza, perché in essa gioca un ruolo troppo forte la suggestione che lega
l'analista al proprio paziente" .. e questo ne impedisce di fatto un
approccio sperimentale attendibile.

Ti invito anche a leggere questo articolo, dal titolo illuminante "Perchè la
psicoanalisi non sarà mai scienza", scritto da Aldo Carotenuto, docente di
Psicologia della Personalità presso la Facoltà di Psicologia dell'Università
di Roma "La Sapienza".
http://www.direnzo.it/main.phtml?Language=it&Doc=0002&rif=35

Un interessante riassunto del dibattito sollevato da Grunbaum lo trovi qui
http://www.personalityresearch.org/psychoanalysis.html

Ci sono altri esperti in materia che hanno espresso il loro parere
assolutamente negativo nei confronti della psicoanalisi - ad esempio Luciano
Mecacci - docente di Psicologia Generale all'Università di Firenze - che nel
suo libro "Il caso Marilyn M. e altri disastri della psicoanalisi" mostra
come i fondatori di tale disciplina siano stati spesso animati da
motivazioni tutt'altro che limpide e quanto i loro comportamenti siano stati
lontani da un approccio di tipo scientifico.

Cito dal libro di Mecacci
http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna//000604.htm

" Così un caso clinico in psicoanalisi non è solo un romanzo di per sé, come
spesso si dice un romanzo proprio la storia di tutto ciò che è accaduto
intorno a quel caso: la vita dell'analista non è distaccata dal caso del
paziente, vi entra e s'intreccia in modo strutturale; ciò che viene riferito
e pubblicato è diverso da ciò che sì sa privatamente; poi gli aspetti
privati saltano fuori e ciò che si sa pubblicamente si mescola con quello
che si sa privatamente in una nuova versione del romanzo globale. Alla fine,
come siano andate veramente le cose non lo saprà mai nessuno. Ma non è la
verità che viene inseguita dalla psicoanalisi. Ciò cui essa mira è una
interpretazione, una narrazione plausibile di come potrebbero essere andate
le cose e, allo stesso tempo, una narrazione affascinante come un giallo o
un thriller."

Viene immediato il paragone tra questa "narrazione" non vera ma
"affascinante come un giallo o un thriller" e quanto raccontano i prechiari
durante le sedute di Dianetics, che al fascino del giallo e del thriller
spesso aggiungono quello della fantascienza .

Nota a margine: Dobbiamo pure riconoscere che Hubbard fu (per suo demerito)
costretto ad agire al di fuori del sistema, mentre i fondatori della
psicoanalisi poterono operare dal suo interno con tutte le facilitazioni che
ciò comportava. Sarebbe stato interessante vedere quale destino avrebbe
avuto Dianetics se solo Hubbard fosse stato in possesso di una laurea in
medicina (possibilmente non comprata per qualche dollaro presso la fasulla
Sequoia University ) in grado di dargli una parvenza di credibilità
scientifica.

Come ho già detto, considero che la psicoanalisi sia assolutamente
affascinante e verosimile, ma non ha mai superato verifiche oggettive, che
prevedono ampia casistica di esperimenti ripetibili effettuati in condizioni
neutre.

Quanto al PERFEZIONAMENTO cui alludi sono alquanto scettico; per
perfezionarsi la psicoanalisi dovrebbe abbandonare alcuni assunti chiave su
cui si basa e che - allo stato attuale delle cose - la scienza non è in
grado di provare, tipo l'esistenza dell'inconscio, l'esistenza di ricordi
repressi, i sogni come via di accesso indiretta all'inconscio .. e a quel
punto non sarebbe più psicoanalisi ma altro.

http://skepdic.com/unconscious.html
http://skepdic.com/repressedmemory.html

Magari in futuro la scienza ci proverà che Freud aveva ragione, ma per ora
non è così. Lo stesso discorso vale per la teoria della mente espressa da
Hubbard nel 1950 ... ammesso che qualcuno riesca a dedicarsi alla sua
analisi e sperimentazione scientifica.

>Dalla morte di Ron Hubbard Dianetics non è più cambiata invece dalla
>morte di Freud di cose ne sono cambiate.
>
>In più, nelle facoltà, il dialogo sulla psicoanalisi è apertissimo...

Sono del tuo stesso parere.
Infatti non a caso avevo scritto:
_____


"Certo, i paralleli tra il neurologo austriaco, orgoglioso della propria
"invenzione", presumibilmente pronto a truccare alcuni dati pur di vederla
trionfare, e lo scrittore di fantascienza americano che con la teoria degli
engram e la tecnica dell'auditing cercò di conquistare fama e potere, dando
in seguito origine ad un culto controverso e totalitario, si fermano qua.

Mentre la Psicoanalisi è aperta alle critiche, al dibattito pubblico e alle
verifiche, Dianetics viene difesa con dedizione militare e rifiuta ogni
valutazione, critica o sperimentazione."

_____

(scusate l'autocitazione, ma dato che il post è lungo vi ho risparmiato la
fatica)

Non metto assolutamente in dubbio il fatto che la psicoanalisi - nonostante
tutte le sue notevoli magagne, la sua indeterminazione e i suoi clamorosi
fallimenti - appaia comunque più affidabile di Dianetics, ma questo è solo
perchè Hubbard fece tutto quel che poteva per distruggere la propria
reputazione.

Ma se si prova ad immaginare di non sapere nulla delle cose assurde che
Hubbard combinò dal 1951 in avanti, e ci si limita a quanto c'è scritto sul
libro Dianetics, il parallelo tra la credibilità della psicoanalisi e quella
di Dianetics del 1950 (per ora nulle entrambi) regge.

Giaga (aka Gianni Gambescia)


SelfSearcher

unread,
Oct 12, 2007, 3:06:44 PM10/12/07
to
Giaga ha scritto:

> "SelfSearcher" <selfsea...@gmail.com> ha scritto nel messaggio > Indi il
> terapeuta è un medico o sbaglio? Indi la religione non è solo

>> commercio o sbaglio? Ah si, malcomprendo!
>>
>>
>> SelfS.
>
> Scusa, potresti spiegare più chiaramente il tuo pensiero?
>
> Giaga
>
>

Io vado dallo psicologo (o psicoterapeuta, i termini sono quasi
sinonimi) se ne ho bisogno? Spesso è così, altre volte no. Però quando
entriamo in uno studio medico, sappiamo tutti di andare da un medico
laureato ed abilitato. O non è così?

Io vado in chiesa: ci vado per molti motivi diversi (arte sacra, ricerca
di dipinti, anche un po' di meditazione e preghiera a volte). Quando io
entro in chiesa sono consapevole di non trovarmi di fronte o dentro ad
un negozio o ad uno studio ma di essere in un posto accessibile a
chiunque pratichi (o non pratichi) la tua religione. E per leggere i
libri in essa contenuti, Bibbia compresa (almeno i Vangeli che spesso ci
sono), io non pago un centesimo. Caso mai lascio di mia sponte l'offerta
perchè sono cristiano e amo la parrocchia ma nulla più. Anzi, aggiungo
che il prete è il primo a lasciarmene una copia se glielo chiedo. Questo
è quanto accade nella chiesa che frequento, non in tutte. Devo dirlo.
Voglio comprarmi una bella Bibbia? Libero di farlo: vado in libreria.
Anzi no: vado in biblioteca e la noleggio per un po' pagando, ovvio.

Ora credo di essermi spiegato meglio.


SelfS.

SelfSearcher

unread,
Oct 12, 2007, 3:08:25 PM10/12/07
to
Furion ha scritto:

> Quoto in pieno ma aggiungo che forse SalfS.voleva dire che mentree un
> psicoterapeuta si definisce "medico", ed è quindi normale pagarlo
> sempre e contatantemtnte, SCN si definisce religione, che non è
> normale pagarla sempre e constantemente.
>

Se posso permettermi: non è normale per un cristiano in special modo.
Credo sia doveroso affermarlo.


SelfS.

Furion

unread,
Oct 12, 2007, 5:37:04 PM10/12/07
to

So già che qualcuno dirà che il matrimonio costa, che il funerale
costa e tutte queste cose qui...

Io allora dico che bisogna andare a guardare gli ORDINI DI GRANDEZZA
di differenza che ci sono tra i costi delle religioni normali (di
norma non obbligatori ma solo "tradizionali") e SCN.

Se una cosa normalmente costa 10, in SCN costa 1000

SelfSearcher

unread,
Oct 13, 2007, 4:15:20 AM10/13/07
to
Furion ha scritto:

> Io allora dico che bisogna andare a guardare gli ORDINI DI GRANDEZZA
> di differenza che ci sono tra i costi delle religioni normali (di
> norma non obbligatori ma solo "tradizionali") e SCN.
>
> Se una cosa normalmente costa 10, in SCN costa 1000
>

Potrei darti ragione (e lo faccio) sulla base di ciò che ho letto in
giro però non sarebbe giusto. Comunque sia si, in Scientology tutto si
paga e molto viene fatto per il guadagno fine a sè stesso.


SelfS.

SelfSearcher

unread,
Oct 13, 2007, 4:17:32 AM10/13/07
to
SelfSearcher ha scritto:

> Furion ha scritto:
>
>> Io allora dico che bisogna andare a guardare gli ORDINI DI GRANDEZZA
>> di differenza che ci sono tra i costi delle religioni normali (di
>> norma non obbligatori ma solo "tradizionali") e SCN.
>>
>> Se una cosa normalmente costa 10, in SCN costa 1000
>>
>

P.S: il funerale in sè non viene fatto (eseguito) dalla Chiesa ma da
imprese esterne. Si, e il prete mica me lo pago, almeno non per il fatto
della messa caso mai lo faccio perchè lo voglio e quindi gli dò
un'offerta. Altrimenti qualcuno lo trovano.


SelfS.

Giaga

unread,
Oct 13, 2007, 5:38:52 AM10/13/07
to

"SelfSearcher" <selfsea...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:470fc5c4$0$4791$4faf...@reader4.news.tin.it...

> Io vado dallo psicologo (o psicoterapeuta, i termini sono quasi sinonimi)
> se ne ho bisogno? Spesso č cosě, altre volte no. Perň quando entriamo in
> uno studio medico, sappiamo tutti di andare da un medico laureato ed
> abilitato. O non č cosě?

Ovviamente č cosě ... in molti casi, ma non in tutti.

Ci sono alcuni, tra cui il sottoscritto, che si sono rivolte a Scientology
DOPO essere stati inutilmente in terapia per mesi e mesi da ben due diversi
psicoterapeuti laureati ed abilitati, che perň non avevano risolto una bella
cippa di niente.

Qualche anno dopo quelle inutili terapie, che mi avevano lasciato nello
stesso profondo stato di depressione che avevo prima di intraprenderle, mi
avvicinai a Scientology praticamente per caso, grazie ad un incontro casuale
per strada con un vecchio amico che mi condusse in un'org..

Avendo in passato letto alcune cose molto negative su Hubbard fui sorpreso
dal trovare cose diverse e molto migliori di quelle che avevo letto, e
allora decisi di approfondire.

Iniziai a frequentare i corsi piů economici (20.000 lire di spesa) e si
crearono alcune belle amicizie con altri public nuovi come me.

Teoricamente - avendo ricevuto in precedenza terapie da
psicologi/psicoanalisti - non avrei qualificato per l'auditing, ma
insistendo un po' riuscěi a superare anche questo ostacolo.

Nel corso delle prime settimane di studio e consulenza nella setta risolsi
cose che non avevo immaginato di poter affrontare. A differenza della
metodologia applicata dagli psicoterapeuti laureati e certificati - che
avevano girato in tondo per mesi, dandomi l'impressione di non capire
assolutamente che cosa stessero facendo - le tecniche di Hubbard mirarono
direttamente al mio problema, senza girarci troppo intorno, e il sollievo
che provai fu davvero enorme.

Questo fu un bene ed un male allo stesso tempo, perchč quei "successi" mi
spinsero a rimanere .. e nel giro di 2/3 anni ciň che era un paradiso si
trasformň LENTAMENTE in un inferno.

> Io vado in chiesa: ci vado per molti motivi diversi (arte sacra, ricerca
> di dipinti, anche un po' di meditazione e preghiera a volte). Quando io
> entro in chiesa sono consapevole di non trovarmi di fronte o dentro ad un
> negozio o ad uno studio ma di essere in un posto accessibile a chiunque
> pratichi (o non pratichi) la tua religione. E per leggere i libri in essa
> contenuti, Bibbia compresa (almeno i Vangeli che spesso ci sono), io non

> pago un centesimo. Caso mai lascio di mia sponte l'offerta perchč sono
> cristiano e amo la parrocchia ma nulla piů. Anzi, aggiungo che il prete č
> il primo a lasciarmene una copia se glielo chiedo. Questo č quanto accade

> nella chiesa che frequento, non in tutte. Devo dirlo.
> Voglio comprarmi una bella Bibbia? Libero di farlo: vado in libreria. Anzi
> no: vado in biblioteca e la noleggio per un po' pagando, ovvio.

Mi permetto di farti notare che il fatto che la tua religione ti consenta
queste belle cose, non implica automaticamente che anche le altre religioni
debbano agire in modo analogo.

Ancor oggi ci sono religioni che praticano sacrifici animali, o
l'infibulazione, o che chiedono ai loro fedeli di contribuire con un decimo
dello stipendio, o che impediscono ai propri rappresentati di sposarsi,
tanto per accennare ad alcune cose; per cui se ci si limita a paragonare le
usanze di una religione con quelle di un'altra, pensando che solo la propria
sia quella giusta, non si va da nessuna parte.

Comunque, fatta questa necessaria premessa, che io sappia NESSUNO entra o č
mai entrato in Scientology con lo spirito che ha chi si reca in una Chiesa o
di chi aderisce ad una religione.

Scientology viene - da alcuni ma non da tutti - riconosciuta come religione
solo per via della mitologia spaziale che Hubbard ha creato; ed č notorio
che Hubbard spinse sulla definizione di religione SOLO per fini fiscali e
per avere le mani libere dall'accusa di praticare psicoterapia senza averne
le qualifiche.

Novantanove scientologist su cento sanno benissimo che la loro č una chiesa
fittizia, e sono lě unicamente per ricevere/studiare/somministrare
psicoterapie "spirituali".

Il termine Chiesa č sempre stato percepito con imbarazzo dagli
scientologist, che accettano il fatto solo perchč necessario alla
sopravvivenza della struttura.

Giaga (aka Gianni Gambescia)


SelfSearcher

unread,
Oct 13, 2007, 7:41:43 AM10/13/07
to
Giaga ha scritto:

> Mi permetto di farti notare che il fatto che la tua religione ti consenta
> queste belle cose, non implica automaticamente che anche le altre religioni
> debbano agire in modo analogo.

> Il termine Chiesa è sempre stato percepito con imbarazzo dagli
> scientologist, che accettano il fatto solo perchè necessario alla

> sopravvivenza della struttura.
>
> Giaga (aka Gianni Gambescia)
>
>

Ah, adesso mi è chiaro: mentire è lecito se porta dei frutti.
Una ragione in più per non scegliere Scientology, una "Chiesa" non
voluta nemmeno dai propri "fedeli".


SelfS.

max

unread,
Oct 13, 2007, 8:04:02 AM10/13/07
to
>
> Ci sono alcuni, tra cui il sottoscritto, che si sono rivolte a
> Scientology DOPO essere stati inutilmente in terapia per mesi e mesi da
> ben due diversi psicoterapeuti laureati ed abilitati, che però non avevano
> risolto una bella cippa di niente.

Io mi riferivo appunto a questo caso. Anche io sono stato in terapia per tre
anni , ho speso cifre immense, e, senza generalizzare, anche nel mio caso
non ho risolto nulla.
Un giorno spinto dalla disperazione , anch'io chiamai una chiesa di
Scientoloy (prima di leggere il libro) ma mi resi conto, che avendo assunto
farmaci e frequentato l'ambiente psichiatrico, ero considerato quasi come un
essere immondo non feci piu' nulla...
Tutto questo per dire che , a mio parere , chi si rivolge a Scientology non
è sempre uno sprovveduto ingenuo... ma magari chi ha bisogno di aiuto e si
aggrappa a chiunque tenda una mano...

SelfSearcher

unread,
Oct 13, 2007, 8:13:01 AM10/13/07
to
max ha scritto:

> Tutto questo per dire che , a mio parere , chi si rivolge a Scientology non
> è sempre uno sprovveduto ingenuo... ma magari chi ha bisogno di aiuto e si
> aggrappa a chiunque tenda una mano...
>

Succede per Scientology, succede per i cristiani e sucede per le altre
religioni. Per fortuna non sempre va a finire male.


SelfS.

Furion

unread,
Oct 14, 2007, 7:09:00 AM10/14/07
to
Ci affanniamo a cercare disperatamente risposte che in definitiva
stanno dentro di noi...

max

unread,
Oct 14, 2007, 8:31:54 AM10/14/07
to

> Ci affanniamo a cercare disperatamente risposte che in definitiva
> stanno dentro di noi...
>

Se qualcuno mi dice ancora: "la verità è dentro di te" lo uccido...
Scherzo , ma sembra oramai una frase da cioccolatino perugina...


Giaga

unread,
Oct 14, 2007, 8:39:25 AM10/14/07
to
"Furion" <fox_w...@trashmail.net> ha scritto nel messaggio
news:1192360140....@y27g2000pre.googlegroups.com...

> Ci affanniamo a cercare disperatamente risposte che in definitiva
> stanno dentro di noi...
>

Già ...
il problema molto spesso è riuscire a localizzarle e metterle a fuoco.

Giaga (aka Gianni Gambescia)


ComicoSatirico

unread,
Oct 14, 2007, 9:34:57 AM10/14/07
to
Gli scritti di Popper a cui fai riferimento sono vecchi,
l'epistemologia contemporanea non fa più riferimento a Karl Popper. La
psicoanalisi, hai ragione tu, non è una scienza. La psicoanalisi è una
psicoterapia, fa parte della grande famiglia delle psicoterapie e in
quanto tali non sono scientifiche. Dai una occhiata al paradigma
indiziario, è a quello che la psicoanalisi fa riferimento.

La psicoanalisi contemporanea, aggiungo, non fa più riferimento a
Freud. Ammetto che è difficile saperlo, se non impossibile, se non si
è nell'ambiente, ma se entri in un'aula dove si fanno lezioni di
psicoanalisi non vedrai nemmeno l'ombra di libri di Freud.

Il discorso che fai purtroppo non regge perchè ti stai basando su
documenti vecchissimi! La psicoanalisi al giorno d'oggi è diversa e
non si basa più sui "testi classici".

SelfSearcher

unread,
Oct 14, 2007, 11:55:18 AM10/14/07
to
Giaga ha scritto:

Anche perchè una risposta c'è sempre ma non è detto sia quella giusta
specie quando dobbiamo per forza essere noi a decidere cosa fare.
Quindi, per me, valutare la mia opinione non dico sia una costante ma su
molte cose è un fatto indice di quanto io ne sia interessato.


SelfS.

Furion

unread,
Oct 15, 2007, 12:58:39 PM10/15/07
to

Di solito verità e banalità vanno a braccetto... alcuni lo chiamano
buon senso...

Furion

unread,
Oct 15, 2007, 12:59:35 PM10/15/07
to
> Anche perchè una risposta c'è sempre ma non è detto sia quella giusta
> specie quando dobbiamo per forza essere noi a decidere cosa fare.
> Quindi, per me, valutare la mia opinione non dico sia una costante ma su
> molte cose è un fatto indice di quanto io ne sia interessato.
>
> SelfS.


Scusa l'ignoranza, ma non ci ho capito niente... :-(

San Tommaso

unread,
Oct 15, 2007, 2:52:16 PM10/15/07
to
"Furion" ha scritto

E' un po' come dire: "La risposta è dentro di te... però è SBAGLIATA!" ;-)
(citazione da Guzzanti)


SelfSearcher

unread,
Oct 15, 2007, 3:24:49 PM10/15/07
to
San Tommaso ha scritto:

> E' un po' come dire: "La risposta è dentro di te... però è SBAGLIATA!" ;-)
> (citazione da Guzzanti)
>
>

Non sempre! Ma l'eccezzione conferma la regola quindi...


SelfS.


P.S: Guzzanti è fantastico

SelfSearcher

unread,
Oct 15, 2007, 3:28:20 PM10/15/07
to
Furion ha scritto:

Allora: se devo decidere io per me stesso, mai e poi mai sarò
distaccato, sereno ed obbiettivo. Almeno di non meditarci su, e lo dico
seriamente, qualche volta prima di decidere.
A forza di doversi ricredere e cambiare strada, uno va in confusione. Lo
dico non perchè io sia casinista ma perchè se uno vuol trovare la
risposta, e una cosa gli interessa davvero, ne ha di strade da provare!

Alla fine, è quello che uno ha dentro che conta. Almeno, quello nessuno
te lo può togliere, nessuno lo può carpire e spesso anche capire senza
il tuo consenso. La risposta è in te stesso.


SelfS.

Furion

unread,
Oct 16, 2007, 3:52:24 AM10/16/07
to

Può essere.... eheheheheheh


Dulcamara

unread,
Oct 16, 2007, 7:14:42 AM10/16/07
to
Giaga, il tuo paragone fra psicoanalisi e dianetics è a mio parere
malposto. E' vero, forse a livello estremamente superficiale si
possono intravedere similitudini e in questo senso ti posso dare
ragione le due cose possono essere confuse, ma andando un minimo più a
fondo sono radicalmente diverse. E' vero anche che la psicoanalisi non
è scienza, ma, che io sappia, la maggior parte degli psicanalisti non
pretende neppure lo sia, contrariamente a dianetics/scientology. In
psicoanalisi vi è un'aperta discussione ed è una disciplina in
continua evoluzione come ti è stato fatto notare, che si avvale anche
di criteri scientifici, per quanto può farlo, contrariamente a
dianetics/scientology. Volendo prendere alcune interpretazioni
epistemologiche solo la chimica e fisica sono scienze, avendo esse un
paradigma definito e potendo ridurre ad esso tutti i sistemi che
studiano. Le altre sono scienze soft, non avendo un paradigma ben
definito e/o non potendo sempre operare riduzione. La medicina o la
psicologia, che vengono normalmente annoverate quali scienze, secondo
questa definizione non lo sono affatto e sono molto più simili alla
psicoanalisi che alle scienze hard. Quindi anche dianetics/scientology
dovrebbe essere accostata a queste secondo il tuo ragionamento.
Comprendo che le tue cattive esperienze con la psicanalisi, come hai
dichiarato, ti possano indurre ad accostarla a scientology, ma mi pare
che tu abbia avuto esperienze peggiori con la seconda... Inoltre lo
psicanalista di solito, ma qui dovresti, se ti va, darmi conferma
rispetto alla tua esperienza, non promette alcunchè, ti dice che la
psicanalisi può dare risultati ma non li garantisce e che ci vuole il
suo tempo, 5-10 anni. Inoltre il prezzo è alto, ma è fisso e sempre
ben definito. Non mi pare che scientology faccia alcunchè di simile.
Al contrario scientology/dianetics, promette in poco tempo risultati
eccezionali a prezzi assai variabili. All'analisi puoi rinunciare
quando ti pare ed andartene, uscire da scientology mi pare più
rognosetto o sbaglio? Per non parlare poi dei testi basilari, non mi
puoi paragonare un'intepretazione dei sogni o un totem e tabù a
dianetics... Il linguaggio dei testi freudiani non è strettamente
scientifico ed è complesso d'accordo ma non vi sono castronerie del
tipo pensiero=massa ed errori/orrori sintattici o discorsi senza ne
capo ne coda come in dianetics. In definitiva quel che accomuna
dianetics/scientology alla psicanalisi è pochissimo, sussistono invece
enormi differenze, se vuoi, ma non credo occorra, potrei andare avanti
ad elencarle. Solo chi è profondamente ignorante su ambedue le cose, o
ha subito l'esperienza di un pessimo psicanalista, può associarle, e
credo che oggi quasi nessuno lo faccia.

Giaga

unread,
Oct 17, 2007, 3:08:49 PM10/17/07
to

"Dulcamara" <zambelli...@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1192533282.1...@i38g2000prf.googlegroups.com...
>Giaga, il tuo paragone fra psicoanalisi e dianetics č a mio parere
>malposto.

Ciao Dulcamara,
puō darsi che abbia ragione tu, perō permettimi di contrabattere (senza
alcuno spirito polemico).

Il mio pių che altro voleva essere un tentativo per far capire come mai
anche persone di una certa cultura si siano avvicinate agli insegnamernti di
Hubbard.

Il problema č che - stando alle disamine di molti critici - sembrerebbe
davvero impossibile che qualcuno abbia potuto essere cosė' stupido da
avvicinarsi a Dianetics.

Ma eppure molti lo hanno fatto, e tra costoro anche persone tutt'altro che
stupide o ignoranti.

Perciō i critici - in buona fede - danno troppe cose per scontate e a volte
non si pongono le domande giuste.

Una domanda cui rispondere dovrebbe essere, ad esempio:

COSA c'era in Dianetics e Scientology (di vero o di apparente) in grado di
attrarre anche persone non sospettabili di superstizione o impreparazione in
campo umanistico/scientifico?
COSA c'era in grado di attrarre dei medici?
COSA c'era in grado di attrarre scaltrissimi e quotatissimi avvocati?

Imbrogliare le vecchiette o i poveri di spirito - come faceva Vanna Marchi -
non č difficile.
E anche Scientology lo fa, certo.
Ma non si limita (forse dopo Internet dovrei dire limitava) solo a questo.
Credo ammetterai che č assai pių difficile riuscire nell'impresa di
titillare l'interesse di persone colte, e magari ottenere rappresentanti
dell'ONU nelle Org, rispetto agli imbrogli "magici" dell'orrida Vanna.
L'ONU ignora chi sia Vanna Marchi e certo non muoverebbe un dito in suo
favore, mentre anni fa alcuni suoi rappresentanti girarono le ORG di
Scientology in tutta Europa, dichiarandole solidarietā.

Ci dev'essere qualcosa di grande dietro, se persino individui a cosė alto
livello si scomodano. Per non dire di Bill Clinton.

Quindi, quando vedo che si discute di Scientology come se si trattasse di
una truffa basata su promesse farlocche alla Vanna Marchi, m'incavolo un
po',
perchč nč io nč gli altri miei ex compagni di sventura saremmo mai cascati
nelle trappole ridicole di quella sgradevole imbonitrice.

Mentre Hubbard ci ha fregati.

Ho spesso la sensazione che si trascuri il vero pericolo di Scientology, che
sta nel suo fascino e nella sua iniziale plausibilitā, solo perchč quel
fascino e quella plausibilitā - ovviamente - spariscono dopo che si č letto
tutto quel che c'č su Internet.

Dulcamara, quelllo che hai scritto č molto sensato, e non intendo
assolutamente sminuirlo, ma permettimi di dire che č facile farlo col senno
di poi, dopo che abbiamo letto il libro di Miller o di Jon Atak o le
testimonianze di Monica Pignotti o che conosciamo la storia di John Mc
Master http://www.lermanet.com/exit/JohnMcMaster.htm

Per capire come abbia fatto Scientology ad ingannare cosė tante persone
bisogna far finta di non conoscere nulla, e tentare di vedere gli scritti
INIZIALI di Hubbard con occhio vergine.

Io sostengo che, se ci si cala in quella situazione e solo in quel caso, si
riscontra che Dianetics non esprime idee e tecniche cosė insensate.

Il fatto di far ricordare in stato di leggera trance episodi dolorosi del
passato, unitamente alle emozioni che li accompagnavano, al fine di
alleviare la persona, non sembra cosa insensata. La teoria inoltre afferma
che ricordandoli pių volte alla fine questi episodi si desensibilizzano, e
nemmeno questa cosa sembra insensata.

Infatti Freud e Breuer nel 1895 scrivevano: "I singoli sintomi isterici
scomparivano subito e in modo definitivo, quando si era riuscitia ridestare
con piena chiarezza il ricordo dell'evento determinante, risvegliando
insieme anche l'affetto che l'aveva accompagnato singoli sintomi isterici
scomparivano subito e in modo definitivo, quando si era riuscitisingoli
sintomi isterici scomparivano subito e in modo definitivo, quando si era
riuscitia ridestare con piena chiarezza il ricordo dell'evento determinante,
risvegliando insieme anche l'affetto che l'aveva accompagnato" (da "Studi
sull'isteria" di Freud e Breuer - 1895)

Perciō una base "autorevole" per questa teoria "di Hubbard" esisteva.

Ovvio che OGGI uno psicoanalista troverebbe molto da ridire sulle
ipersemplificazioni di Hubbard (anche se a suo tempo parecchi si
incuriosirono alle sue tecniche), ma una persona comune, che per diletto ha
leggiucchiato un po' di Freud e di Jung , troverebbe plausibilissimi i
fondamenti che Hubbard espone per Dianetics.

Inoltre sostenevo che psicoanalisi e Dianetics hanno pari credibilitā nel
senso che nessuna delle due puō sottostare a dei test attendibili per
verificarne l'efficacia, essendo per natura soggetttive e dipendenti da
troppe variabili (tipo il rapporto "paziente-terapeuta").

>E' vero, forse a livello estremamente superficiale si
>possono intravedere similitudini e in questo senso ti posso dare

>ragione le due cose possono essere confuse, ma andando un minimo pių a
>fondo sono radicalmente diverse.

Che questi due soggetti siano poi molto diversi per sviluppo delle
rispettive teorie, tecniche e metodologie non ho alcun dubbio. Ma entrambi
partono da un'intuizione comune ... o meglio .. Hubbard partė sfruttando
un'intuizione di Freud.

Tutto il mio discorso era fatto evitando DI PROPOSITO di andare pių a fondo
per scoprire le differenze.

La persona che si avvicinava a Dianetics non andava a fondo pių di tanto.

L'ingegnere con il problema delle crisi di panico o con la depressione si
preoccupava di ricevere una seduta di Dianetics per vedere se funzionava,
non era certo interessato a sviscerare la teoria della psicoterapia moderna
per poi fare un confronto con ciō che sosteneva Hubbard.

E quelli con cui funzionava restavano.

>E' vero anche che la psicoanalisi non

>č scienza, ma, che io sappia, la maggior parte degli psicanalisti non


>pretende neppure lo sia, contrariamente a dianetics/scientology.

Solo per Dianetics Hubbard usō la parola scienza, con Scientology si stava
giā muovendo nel campo della "religione".
Certo non era quel che si dice un persona modesta; del resto anche Freud
fece lo stesso per la psicoanalisi e chiese che venisse inclusa nelle
scienze naturali ...
Hubbard non volle essergli da meno.

Comunque queste distinzioni ad un paziente o prechiaro non interessano
particolarmente. Era pių che altro per sottolineare come la non
dimostrabilitā di Dianetics sia affine a quella della psicoanalisi.

>Cmprendo che le tue cattive esperienze con la psicanalisi, come hai


>ichiarato, ti possano indurre ad accostarla a scientology, ma mi pare
>che tu abbia avuto esperienze peggiori con la seconda...

Indubbiamente si! E' ovvio. Se mi prendo la briga di fare l'avvocato del
diavolo, č solo per porre l'attenzione su alcuni aspetti che secondo me a
volte vengono spesso ignorati. La mia conclusione č - ovviamente - che
Scientology sia da evitare come la peste; ma č indubbio che nelle fasi
dell'approccio iniziale riesce spesso a sembra re una cosa affascinante.

Questo č un aspetto che i critici mai stati scientologist non possono aver
conosciuto, per cui tendono a ignorarlo, dato che osservando il tutto col
senno di poi č assai difficile scorgere del fascino nella vita degli
Scientologist.

>Inoltre lo
>psicanalista di solito, ma qui dovresti, se ti va, darmi conferma

>rispetto alla tua esperienza, non promette alcunchč, ti dice che la
>psicanalisi puō dare risultati ma non li garantisce e che ci vuole il
>suo tempo, 5-10 anni. Inoltre il prezzo č alto, ma č fisso e sempre
>ben definito. Non mi pare che scientology faccia alcunchč di simile.


>Al contrario scientology/dianetics, promette in poco tempo risultati
>eccezionali a prezzi assai variabili.

E' vero, lo psicoanalista non promette risultati (e io aggiungerei
ironicamente che fa bene!).

In Scientology la promessa dei risultati č invece uno degli strattagemmi pių
usati per vendere corsi e auditing da parte degli "squali" o degli ignoranti
(le due cose spesso coincidono).

C'erano perō eccezioni, dove gli staff pių sensati facevano presente al
cliente/paziente che non gli potevano garantire risultati certi perchč "ogni
caso č diverso". Tale modo di fare perō veniva scoraggiato dai boss in
quanto (ovviamente) produceva meno vendite.

Personalmente all'inizio non mi furono mai fatte promesse di risultati
certi, mi fu semplicemente detto "Prova e poi sarai tu a dire se funziona
oppure no" e questo contribuė a farmi considerare quella cosa strana e
"nuova" come una specie di psicoanalisi da praticarsi molto "in scioltezza"
(che
errore!).

>All'analisi puoi rinunciare
>quando ti pare ed andartene, uscire da scientology mi pare pių
>rognosetto o sbaglio?

Certo, ma anche questo lo scopri solo DOPO.

Magari l'avessi saputo prima!

>Per non parlare poi dei testi basilari, non mi

>puoi paragonare un'intepretazione dei sogni o un totem e tabų a
>dianetics... Il linguaggio dei testi freudiani non č strettamente
>scientifico ed č complesso d'accordo ma non vi sono castronerie del


>tipo pensiero=massa ed errori/orrori sintattici o discorsi senza ne
>capo ne coda come in dianetics.

Qui hai fatto un po' di confusione.
Nel libro Dianetics non si accenna al fatto che pensiero=massa, si tratta di
una cosa che č stata sviluppata in seguito da Hubbard.

Comunque, ci sono molte cose apparentemente implausibili che siamo
"costretti" ad accettare e che non possiamo verificare personalmente.
Ad esempio il fatto che la velocitā della luce sia costante č una cosa che
va contro il senso comune (ma se metto una sorgente di luce su qualcosa che
si muove perchč le due velocitā non si sommano vettorialmente?), ma lo si
accetta perchč ci dicono che č stato dimostrato che č cosi. Ci fidiamo.
Ma a moltissimi appare come una cosa davvero implausibile.

Poi ci sono cose che potrebbero essere vere o non vere, ma non ce ne
curiamo.

E infine ci sono poi cose che sembrano castronerie, ma che spesso fingiamo
di accettare o non osiamo contraddire a causa delle circostanze.

Esempio: se tu fossi un medico ed un maestro Reiki ti facesse un massaggio,
liberandoti da un dolore atroce alla schiena, e poi ti dicesse che ha
incanalato la forza dell'universo nelle sue mani e ti ha liberato dal dolore
con questo sistema, tu, pur sapendo che sta dicendo un mare di sciocchezze,
lo ringrazieresti e non guarderesti troppo per il sottile. E magari ci
torneresti.

Durante i primi tempi in Scientology spesso la gente fa cosė.

Per quanto riguarda il fatto degli errori/orrori scritti su Dianetics
potevano benissimo essere dovuti ad una traduzione fatta male.
Sapessi quali orrori ho trovato nei miei testi universitari!

Infine i discorsi senza nč capo ne coda sono difficili da individuare per
chi non abbia una preparazione specifica in materia.

Anche i libri di Freud non scherzano da questo punto di vista. L'intero
"L'interpretazione dei sogni" (vero e proprio manifesto della
psicoanalisi per lungo tempo) č un una raccolta continua di affermazioni
senza nč capo nč coda.

Dio (se esiste) ci liberi dagli psicoanalisti che cercano simbologie
falliche nei nostri sogni, perchč inevitabilmente finirebbero per trovarle.

Io purtroppo avevo letto Freud (letto, non studiato) e cosė le "boiate"
sparate da Hubbard su Dianetics mi parvero assai pių sensate di cose
inesistenti come
l'interpretazione dei sogni.

>In definitiva quel che accomuna

>dianetics/scientology alla psicanalisi č pochissimo, sussistono invece


>enormi differenze, se vuoi, ma non credo occorra, potrei andare avanti

>ad elencarle. Solo chi č profondamente ignorante su ambedue le cose, o
>ha subito l'esperienza di un pessimo psicanalista, puō associarle, e


>credo che oggi quasi nessuno lo faccia.

Le differenze ovviamente ci sono, ma a chi si avvicina dopo aver
leggiucchiato un po' di Freud e di Jung, Dianetics si mostra con una tecnica
e con dei difetti assai simili a quelli della psicoanalisi. Se invece il
novizio non ha mai letto nulla di psicoanalisi (come il 98% degli italiani -
che al massimo ne ha un'idea molto vaga, appresa sui banchi della scuola
media superiore ) faranno fede le parole di Hubbard che in genere non
verranno sottoposte a verifica, in quanto chi č lė per risolvere un problema
non ha alcun interesse accademico o culturale, o se ce l'ha lo parcheggia.

E una volta che il novizio ha avuto il primo "successo" una piccola
dipendenza si crea, e da lė in avanti osservare le contraddizioni diventa
ancor pių difficile .

Giaga

Dulcamara

unread,
Oct 18, 2007, 5:11:00 AM10/18/07
to
Pensiero=massa non in dianetics

Grazie della correzione, ho letto dianetics tanto tempo fa e non
ricordavo
esattamente, siccome la faccenda del pensiero=massa viene posta anche
a livello molto introduttivo, tipo in che cos'è scientology, pensavo
fosse già
in dianetics. Per curiosità quand'è che Hubbard la elabora la prima
volta?
E' per caso in "tutto sulle radiazioni"?

Per il resto, perdonami se non rispondo punto per punto, ma il post
sarebbe
lunghetto...

In generale posso dire che posso essere d'accordo con te, ma la mia
esperienza è stata molto diversa per cui rimango un po' perplesso. Non
ricordo se fu durante il primo o il secondo anno di università che
venni avvicinato da uno staff di scientology per l'oca test vicino
alla stazione di padova dove mi recavo per prendere l'autobus.
Mi attirò il nome, essendo un chimico in erba, scient-qualcosa
chiaramente mi incuriosiva. Di scientology non avevo mai sentito
parlare, e durante le superiori avevo leggiucchiato l'interpretazione
dei sogni, forse in quel periodo stavo leggendo anche totem e tabù. In
ogni caso dagli esiti del test, dal fatto che alcuni test compilati
lì vicino che avevo notato e sbirciato consegnando il mio, dessero
risultati analogamente negativi e infine, soprattutto, dal dialogo sul
test avuto con lo scientologo preposto, ebbi il forte sospetto di
avere a che fare con una manica di esaltati e mi rifiutati a più
riprese di comprare dianetics. La cosa che più mi insospetti, essendo
già quasi del tutto ateo, fu che costoro, proponendo una disciplina
"scientifica", dessero per scontati assunti metafisici tutt'altro che
scientifici: spirito, thetan e quant'altro. Per un po' passando di là
continuarono ad offrirmelo, dopo qualche settimana in cui non vi
furono incontri ci dimenticammo reciprocamente. Dopo parecchi anni ci
fu il mio vero interesse su scientology, quando tentai di dissuadere
una mia amica ospite da me per qualche mese. Sapendola coinvolta in
scientology e avendo avuto quell'esperienza sospetta in passato,
cercai maggiori informazioni su internet. Trovai subito "Allarme" e
volli coinvolgere nella lettura di esso la mia amica che si rifiutò
categoricamente ed al contrario propose a me di leggere i testi di
scientology per giudicare direttamente. Era giusto, aveva ragione, lo
feci tentando di rimanere scevro da quanto avevo visto su "Allarme",
però proposi un patto, io avrei letto "che cos'è scientology" e lei
"totem e tabù". Finì come puoi ben immaginare che io lessi il libro
proposto da lei e lei non lesse il mio... La lettura di che cos'è
scientology, nonchè la lettura contemporanea di dianetics che
rubacchiavo alla mia amica e la visione dei siti di scientology mi
convinsero molto di più dell'occhiata veloce che diedi ad "Allarme"
del fatto che scientology fosse un culto distruttivo. In conclusione,
pur essendo in una situazione simile alla tua e a quella di molti
altri la prima volta che venni avvicinato da scientology, senza
saperne assolutamente nulla, mi lasciò immediatamente un'impressione
negativa o quantomeno sospetta. La seconda volta che ne venni a
contatto approfondii direttamente sui testi di scientology stessa e su
internet e decisi di criticarla e osteggiarla apertamente. Non so
dirti senza l'ausilio di internet come avrei reagito la seconda volta,
ma ribadisco che in quell'occasione volli vedere e confrontare anche
le fonti di scientology stessa, non solo i documenti critici, e
comunque già la prima volta reagì con negativo scetticismo, non
sapendone nulla. Che sia stata fortuna, l'ateismo che stavo
sviluppando, i rudimenti del metodo scientifico appresi a chimica o
quel minimo di cultura generale che avevo in filosofia, psicologia e
psicanalisi a darmi immediatamente un'impressione negativa su
scientology non lo so, però so che il prototipo dell'adepto che tu
descrivi che a me si adattava perfettamente, non si conforma alla mia
esperienza, sebbene questo sia un criterio puramente soggettivo.

Alessia Guidi

unread,
Oct 19, 2007, 4:08:06 PM10/19/07
to

Intanto grazie per questo post straordinario. Non ne condivido al 100%
i contenuti, ma credo sia un capolavoro per comprendere certi
meccanismi.

Faccio solo un paio di appunti che mi sento di fare.

On Thu, 11 Oct 2007 00:17:17 +0200, "Giaga" <pi...@topolino.it> wrote:


>Chi assimila Dianetics (e Scientology) a fenomeni grossolani e palesemente
>antiscientifici come Vanna Marchi, maghi, astrologi ecc.. ecc... secondo me
>sbaglia in modo clamoroso e dimostra di non aver capito la portata del
>fenomeno.

Sono d'accordo solo a metà. L'assimilazione con Vanna Marchi maghi e
astrologi per me ha un fondo consistente di verità, ciò che cambia è
solo il target di clientela. Chi si rivolge a VM maghi e fattucchieri
non si rivolgerebbe mai a Dn/Scn e viceversa. Ma la pulsione iniziale
e motivazionale è la stessa: speranza, volere "tutto e subito" senza
grosso sforzo. E in fondo i tuoi commenti sull'avvocato di grido credo
vadano in quella direzione. Chi RESTA cliente di un determinato
prodotto è perchè ne è rimasto in qualche modo soddisfatto.
Indipendentemente dalla validità effettiva del prodotto venduto.
Cambia il *registro* del pitch iniziale, ma il pitch in quanto tale
cambia di poco, e il risultato ("prova e vedrai" "sperimenta su te
stesso") non cambia affatto.


>
>Sul sito di divulgazione scientifica "Via Lattea", Silvano Fuso del CICAP
>risponde in merito alla psicoanalisi, producendosi in un'affermazione che io
>trovo sorprendente per un uomo di scienza.
>
>http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=8757
>
>L'affermazione è la seguente:
>
>"(...) Quindi, per concludere, se per psicanalisi intendiamo la tecnica
>terapeutica, possiamo dire che essa possiede un livello di efficacia e un
>tipo di approccio (l'analista si pone come uno stimolo e osserva le reazioni
>conseguenti al suo intervento) che possono consentire di annoverarla tra le
>discipline scientifiche.
>
>Al contrario l'edificio teorico sul quale la tecnica si basa è molto meno
>scientifico e per poter aspirare allo status di scientificità deve
>sicuramente percorrere ancora parecchia strada, tenendo conto
>necessariamente dei progressi della neurofisiologia e delle alte scienze
>sperimentali che studiano il cervello umano."
>
>Ovvero, riassumendo, la tecnica della psicanalisi sarebbe scientifica (per
>via dell'efficacia e del tipo di approccio), sebbene le teorie su cui si
>poggia non siano ancora state dimostrate scientificamente!!!
>
>Ed io mi chiedo perplesso: Chi ne ha stabilito l'efficacia? Come? Quando?
>Esistono sperimentazioni che abbiano fornito risultati univoci in tal senso?

Come ti ha fatto notare qualcun altro, la psicoanalisi freudiana è
stata superata e Freud viene considerato un padre fondante della
disciplina, ma metodologicamente superato. E' un padre fondante perchè
fu il primo a decentrare l'uomo per quanto riguarda logos e eros,
perchè "mortificò" "la megalomania dell'uomo" dimostrandogli che "non
era padrone in casa propria" tanto quanto definì "mortificazione
cosmologica" quella di Copernico e "mortificazione biologica" quella
di Darwin. Freud rappresenta per certi versi un punto di non ritorno,
ma è stato superato.

Non credo quindi che Fuso sbagli quando dice che l'approccio
psicoanalitico si è dotato di uno statuto scientifico superando
l'ostacolo della "psicologia ingenua", e che sperimentalmente si sia
verificato che la psicoanalisi (in senso generale) è efficace.

Ma l'edificio teorico sul quale si basa è molto meno scientifico per
cui bisogna lavorare sull'edificio teorico.
Io non ci vedo molte contraddizioni. Tradotto: la teoria non ha basi
che si possano definire scientifiche (non ancora, almeno. Mancano
elementi di conoscenza), ma l'approccio è sicuramente scientifico è ha
dato risultati sperimentalmente validi. Per semplificare
ulteriormente: non sappiamo ancora PERCHE' è così, ma usando un certo
tipo di approccio otteniamo risultati. Il perchè ve lo diremo se e
quando saremo in grado di scoprirlo.

Il minus di Dn/scn è che ha basi teoriche non scientifiche, e UN
APPROCCIO non scientifico, ma fondamentalmente ideologico/fideistico.

>E inoltre, come si può considerare scientifico un approccio che si poggia su
>basi mai dimostrate?

L'approccio agli extraterrestri del CISU è *scientifico*, ma non si è
mai dimostrato che gli extraterrestri sono una realtà. L'approccio
agli extraterrestri dei Raeliani non è scientifico, ma
fideistico/ideologico e dà per scontato qualcosa che non è stato
dimostrato.

A parte questi brevissimi appunti, ti ringrazio davvero per il tuo
post e per il tempo che ci hai speso. Lo considero una pietra miliare
della comprensione del fenomeno.

A

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