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    Post I dubbi sul passato di Mel Sembler, ambasciatore USA in Italia

    martedì, marzo 15, 2005

    Stati Uniti d'America - 14.3.2005
    Ambasciatore porta pena
    I dubbi sul passato di Mel Sembler, massimo rappresentante diplomatico Usa a Roma





    Prima che il tragico epilogo del sequestro di Giuliana Sgrena lo vedesse citato più volte nelle cronache americane per la sua attività di mediazione tra Roma e Washington, il nome di Mel Sembler, ambasciatore statunitense in Italia, diceva poco alla grande maggioranza dei suoi compatrioti. Buona parte di quelli che lo conoscevano, però, sognava da tempo di vedere il diplomatico e la moglie Betty dietro le sbarre. Perché la coppia ha fondato e poi gestito per diciassette anni Straight, una rete di comunità per il recupero di tossicodipendenti, i cui metodi spartani sono stati oggetto di numerose denunce di maltrattamenti da parte di ex pazienti.

    Arricchitosi con la costruzione di centri commerciali negli Stati Uniti, il 75enne ex ambasciatore in Australia e a Nauru negli ultimi anni si era dedicato a raccogliere fondi per il partito repubblicano. Mentre la moglie ha avuto un ruolo importante nella macchina elettorale al servizio del governatore della Florida nonché fratello del presidente, Jeb Bush, si può dire che da solo Sembler ha messo insieme decine di milioni di dollari per le due elezioni di George W.: uno sforzo che nel 2001 gli valse la nomina a massimo rappresentante diplomatico di Washington in Italia.

    Sulla biografia ufficiale dell’ambasciatore, la lunga esperienza di Straight è descritta come un grande successo. “Ha guarito 12mila giovani grazie al suo lodevole programma contro la droga”, si legge sul sito del dipartimento di Stato. Ma Wes Fager, un programmatore informatico che nel 1989 affidò il figlio quindicenne al centro Straight in Virginia, non potrebbe essere meno d’accordo. “Circa 50mila ragazzi sono passati per quelle comunità. Molti di questi hanno ancora oggi problemi mentali, e più di 40 si sono suicidati. Sì, anche tra quei 12mila che Sembler definisce ‘guariti’ dalla dipendenza: si sono liberati della droga, ma sono morti!”. Fager ha fatto della ricerca della verità su Straight la sua missione, creando il sito TheStraights. Dopo cinque mesi passati in comunità, il figlio Bill non è tornato più quello di prima. “Aveva continui esaurimenti nervosi, uno dei terapisti mi disse: ‘Forse suo figlio avrebbe avuto comunque dei problemi, ma di sicuro Straight li ha fatti esplodere’.

    Ispirandosi alle culture new age allora in voga, e in particolare alle tecniche di controllo del pensiero di derivazione cinese, la filosofia di Straight era semplice: per guarire un tossicodipendente, bisogna svuotarlo della sua personalità e crearne una nuova. Durante la loro permanenza in comunità, ai ragazzi era vietato vedere i genitori, e abbandonare il centro di propria volontà era impossibile. “Nessuno poteva uscire finché non ‘confessava’ i suoi problemi come voleva Straight – racconta Fager –. Per questo la ‘cura’ durava sempre più di quanto ti dicevano all’inizio. E i costi aumentavano: oltre ai 12mila dollari l’anno, che è quanto all’epoca avevano chiesto a me, domandavano in continuazione altro denaro. Eppure non avevano spese: non c’erano dottori, le comunità erano praticamente dei magazzini vuoti, i ragazzi dormivano e mangiavano in casa di altre famiglie a spese di queste”.

    Secondo le decine di testimonianze rese davanti ai giudici, nelle comunità fondate da Sembler i pazienti venivano picchiati e privati del cibo e del sonno, erano costretti a sedere per giorni nella stessa posizione in mezzo alle loro stesse feci e urine, nel vomito e per le ragazze anche nel sangue mestruale; ricevevano sputi in faccia, dovevano raccontare a tutti i particolari più umilianti delle loro esperienze sessuali. A commettere gli abusi erano gli stessi compagni di comunità, incoraggiati dai superiori. “Straight fa qualcosa di molto vicino all’omicidio psichico”, disse Marge Robertson, l’allora direttrice della sezione locale dell’American Civil Liberties Union, parlando della comunità di Cincinnati. “Stiamo parlando degli stessi abusi e torture che hanno provocato lo scandalo di Abu Ghraib – sostiene Fager –. Nei centri Straight quei comportamenti erano la norma”.

    Alcune denunce di maltrattamenti portarono a delle condanne, con risarcimenti cospicui. E una dopo l’altra, l’ultima nel 1993, le comunità di Straight chiusero. Alcuni di quelli che le gestivano fondarono nuovi centri di recupero con altri nomi, ma con filosofia simile. Era comunque la fine del più grande programma riabilitativo mai creato negli Stati Uniti, con un giro d’affari totale di quasi 100 milioni di dollari. E per quanto fosse una fine senza gloria, Sembler – già nominato ambasciatore da Bush padre – ne uscì praticamente indenne. I centri commerciali della Mel Sembler Company – l’altra grande attività imprenditoriale del diplomatico – continuarono a spuntare in diverse aree degli Usa, specialmente in Florida. In uno di questi, a St. Petersburg, la compagnia di Sembler si attirò le accuse di razzismo da parte della comunità afro-americana locale, per il modo in cui le guardie di sicurezza prendevano di mira i giovani neri e per il fatto che, su 450 addetti, solo uno era afro-americano.

    Ma in sostanza le traversie di Sembler sono note solo a quelli che hanno avuto a che fare con le sue comunità e i suoi centri commerciali. Al grande pubblico statunitense, oltre alla sua chiamata in causa nell’affaire Calipari, di lui arriva poco. E’ solo uno dei tanti ambasciatori Usa nel mondo, ma nelle ultime settimane ha stabilito un record che è stato raccontato anche in un articolo del Washington Post: ha comprato per conto dell’ambasciata uno stupendo edificio romano per ampliare gli uffici della sede diplomatica. E l’ha battezzato in onore di se stesso: il Mel Sembler Building. Per la prima volta nella storia statunitense, un palazzo è stato dedicato a un ambasciatore ancora in servizio.


    http://www.balabiott.splinder.com/
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  2. #2
    Neutrino NO-TUNNEL
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    LA SAGA DI MEL E BETTY SEMBLER

    I guerrieri contro le droghe in America
    Di Arnold S. Trebach
    Professore Emerito American University


    Washington DC, 6 giugno 2002

    Da orgoglioso americano quale sono, trovo che Melvin Sembler, il nostro ambasciatore in Italia, e sua moglie, Betty, sono per me motivo di profondo imbarazzo. E' importante che i loro espedienti sulla lotta alla droga e in particolar modo sul trattamento verso i pazienti, siano del tutto ignorati. Di certo, sarebbe meglio che gli italiani ascoltassero cosa ha da dire sulle droghe questa potente coppia, per poi seguire esattamente le politiche contrarie.
    Anche i migliori paesi nel mondo hanno il loro punto debole. Uno dei peggiori punti deboli del mio bel paese è la nostra dedizione alla guerra alle droghe. Uno dei peggiori aspetti della guerra statunitense alle droghe è il supporto al trattamento "Toughlove" [letteralmente Amore violento, ndt] per gli abusi di droghe. Il trattamento Toughlove enfatizza i metodi duri verso i giovani tossicodipendenti.
    Una delle peggiori organizzazioni che impiega le misure violente del Toughlove verso i giovani è la Straight, Inc. Questa organizzazione, nata negli anni settanta, è cresciuta sino a venti sedi in tutti gli Stati uniti. Le caratteristiche essenziali della Straight includono, tra le tante, la seguenti: sospetta incarcerazione forzata di giovani consumatori e in abuso di droghe, spesso in seguito alla richiesta di genitori esasperati. La Straight è inoltre accusata di: aver trattenuto giovani in regime di isolamento dal mondo esterno per mesi o anni; aver ridotto i contatti con genitori o altri parenti prossimi, eccetto in particolari circostanze controllate; aver obbligato questi prigionieri a sedere in una grande stanza per dieci, dodici ore e anche più, ogni giorno obbligandoli ad ascoltare letture o confessioni di colpevolezza l'uno dell'altro; aver utilizzato il cibo come arma di controllo; aver provveduto loro alla minima quantità di cibo, con il risultato che molti dei giovani prigionieri hanno perso sensibilmente peso; la possibilità di utilizzare il bagno basata sugli schiribizzi del momento dello staff del Toughlove, il che significa che spesso molti dei giovani si sedevano sui loro stessi escrementi; l'uso della forza fisica per bloccare coloro che obiettavano a questo brutale trattamento o che cercavano di scappare. Una ventina di giovani si sono procurati tagli su tutto il corpo o hanno tentato il suicidio senza che alcuno vi riuscisse, per quanto ne so, probabilmente perché sorvegliati costantemente. Tragicamente, decine di loro sono riusciti nei loro intenti auto-distruttivi, dopo aver lasciato i centri.
    Numerose cause civili e procedimenti penali sono stati condotti nei confronti di alcune persone della Straight di molte sedi negli Stati uniti. Sono state decine, anche centinaia le vicende raccontate sulla carta stampata e nei media televisivi riguardo a questi orribili abusi da parte della Straight. Io stesso ho scritto molto riguardo agli Straight e uno dei loro prigionieri, il giovane Fred Collins, in uno dei miei libri sulle politiche riguardanti le droghe, "La grande guerra alla droga" [The great drug war], pubblicata nel 1987 dalla Mac millian. Collins ha testimoniato in una corte federale gli abusi che lui stesso ha subito e ottenne 220mila dollari di risarcimento nel 1983. Altre giovani vittime hanno ricevuto anche somme maggiori vincendo cause civili, dalla Straight o altre organizzazioni ad essa correlate.
    Per anni ho lavorato per chiudere la Straight. L'ho fatto come professore e scrittore indipendente e come fondatore della Drug Policy foundation, che ha contato 20mila iscritti negli Stati uniti e in altri paesi. Così hanno fatto molte altre persone, molti dei quali, come Wes Fager, erano genitori di reclusi dagli Straight, altri, come Richard Bradbury, avevano "soggiornato" dagli Straight. Per i primi anni ignoravo l'esistenza di Melvin e Betty Sembler. Tutto cambiò durante una visita a Melbourne, in Australia, nel 1989, quando fui invitato ad una conferenza internazionale sulla droga. Un giorno durante la conferenza, io ero stato inserito come oratore nel pannello che riguardava le riforme delle leggi sulle droghe, con una maggioranza di oratori australiani, ma anche esperti provenienti da tutto il mondo. Uno degli oratori era Donald Ian McDonald, principale consigliere in materia del presidente Reagan. Quando arrivò il suo turno di parlare, McDonald proruppe in un attacco personale nei miei confronti: la mia presenza lì era una vergogna. Rimasi di stucco e quando salii io sul podio per parlare, dissi più o meno così: "Sono grato per questo attacco:lei, dottor McDonald siede al fianco destro del presidente Reagan e lei lo ha consigliato sulle politiche nazionali e internazionali sulla lotta alla droga. Lei dimostra, grazie a questo attacco, meglio di quanto avrei potuto fare io, come sia carico di rabbia il cuore della politica statunitense sulla droga. E' comunque una vergogna che lei si sia comportato così di fronte a tanta gente e davanti all'ambasciatore statunitense e sua moglie, seduti nelle prime file". Non avevo mai incontrato Mel Sembler, ma mi era stato indicato, seduto vicino alla moglie, seduto in prima fila. L'oratore principale di quella serata in un hotel a cinque stelle non era altri che l'Onorabile Melvin Sembler. Quando prese la parola, fu molto cortese e ringraziò "il dottor McDonald e il signor Trebach" per la loro presenza, poiché, disse, era interessato ad ascoltare tutti i punti di vista su questo argomento. Quindi disse una cosa che scioccò me e mia moglie, Marj Rosner, e ci fece saltare sulla sedia. Disse parole quali: "conosco un po' il problema della politica sulle droghe e sui trattamenti poiché molti anni fa, con altre otto persone a St. Petesbourg, in Florida, ho fondato un'organizzazione, chiamata Straight, Inc., che ha aiutato molti ragazzi con problemi di droga". Quindi iniziò a spiegare come funzionava il programma di recupero, facendolo sembrare meraviglioso. Mentre continuava, io e mia moglie non riuscivamo a credere alle nostre orecchie. Davanti ad una platea internazionale di funzionari ed esperti, l'ambasciatore americano in Australia stava sostenendo che uno dei programmi peggiori di riabilitazione era invece uno dei migliori, senza nemmeno un cenno a tutti i processi persi e a carico.
    Mentre io e mia moglie commentavamo sempre più animatamente, le altre persone al nostro tavolo, soprattutto funzionari stranieri, gentilmente ci chiesero cosa ci avesse turbato tanto. Spiegammo brevemente e un alto ufficiale olandese ci rispose: "Ah, si, conosco il programma: la gioventù hitleriana". Durante i giorni seguenti, feci alcune apparizioni sulle radio e televisioni australiane, tra cui il Today Show, avvertendo di non seguire i consigli distruttivi dei Sembler sulle politiche contro le droghe, allo stesso modo in cui ora avverto gli italiani. Fortunatamente, le politiche sulle droghe in Australia sono indirizzate verso una direzione più salutare. Negli anni seguenti a quel traumatico incidente a Melbourne, sono felice di poter dire che l'organizzazione originale chiamata Straight, Inc. è stata obbligata a chiudere sotto il diluvio di cause civili e nuove rivelazioni. Questo per quanto riguarda le buone notizie.
    Ho scoperto che il dottor McDonald era stato il direttore delle ricerche della Straight prima di diventare consigliere di Reagan alla Casa bianca. Numerosi altri nuovi metodi sono nati sul modello della Straight, continuando così le sue pratiche distruttive. Mel e Betty Sembler continuano ad essere i maggiori leaders americani di politiche sulle droghe, ottenendo supporto non solo da dottori in vista come il dottor McDonald, ma anche da politici, tra cui la famiglia Bush. I Bush hanno fondato numerose nuove organizzazioni per la riabilitazione, in particolare la Drug-Free America Foundation, Inc., che appare come il diretto erede della Straight.
    I Sembler tengono in pugno importanti posizioni politiche nella struttura di potere repubblicana, riguardo alle politiche sulle droghe. Il sito web del Comitato repubblicano nazionale, l'RNC, il gruppo dominante nella sfera repubblicana, e lo stesso signor Sembler riassumono su internet altri fatti molto significativi: rivelano che Sembler è la mente dietro al grande successo di una catena di più di cinquanta shopping centers, funzionario del Comitato nazionale per la finanza e la direzione che appoggiava la campagna elettorale per Gorge Bush Presidente nel 1998, il Direttore alla finanza per l'insediamento a presidente di Bush padre nel 1989 e un funzionario del museo sull'Olocausto. Ma, probabilmente la cosa più importante al momento è che il signor Sembler è il maggior finanziatore del partito repubblicano: direttore delle finanze dell'RNC. Il sito web del Comitato repubblicano nazionale orgogliosamente sottolinea che "nel 1976, Sembler e la moglie fondarono la Straight, un nuovo programma di riabilitazione dalla droga. Nei suoi diciassette anni di esistenza, la Straight ha promosso più di 12mila ragazzi in tutto il mondo grazie al suo programma".
    Quindi, i Sembler uniscono un forte potere economico [che serve per comprare gli incarichi da ambasciatore] al dominante Partito repubblicano e all'impegno ideologico verso alcuni dei peggiori dogmi mai creati nella storia degli Stati uniti, il mio paese, che [chiedo scusa a coloro che non guardano questo nobile paese con i miei occhi] io credo essere la grande speranza del mondo. Appare ancora peggiore l'idea che vogliano esportare questo dogma repressivo in altri paesi nel mondo, come l'Italia. A coloro che si oppongono ai programmi della Straight, che abusano di ragazzi nel nome della riabilitazione dalle droghe, Betty Sembler ha risposto che lei e il marito non hanno nulla da nascondere e che coloro che li criticano cercano di legalizzare le droghe. Questa è una falsità ed è fuorviante, perché bisogna soppesare separatamente le critiche. Primo, secondo la mia personale opinione, il bisogno di trattamenti civili e umani deve essere la prima cosa. L'alcool è legale praticamente ovunque e ancora c'è bisogno dello stesso trattamento positivo di quello per i casi di eroina, che invece è quasi ovunque illegale. Secondo, anche se fossero rese legali tutte le droghe, una posizione che io appoggio fortemente, la necessità di un trattamento umano nei programmi riabilitativi continuerebbe. In altre parole, il mio impegno, a livello mondiale, per la legalizzazione delle droghe, non significa incoraggiare l'uso delle droghe, né significa che io mi astenga dalla responsabilità di lavorare per metodi efficaci di riabilitazione. I Sembler non comprendono queste concezioni. Come molti "guerrieri" contro la droga negli Stati uniti, così come in Italia, si oppongono fortemente alla legalizzazione, approvando metodi brutali e incivili per riabilitare consumatori e dipendenti dalle droghe. Sembrano non capire che la crudeltà e l'estrema irrazionalità fanno parte sia delle leggi proibizioniste, sia dei metodi repressivi nei trattamenti sulle droghe. D'altronde, nessuno dei due metodi funziona nella vita reale.
    Il dottor Arnold S.Trebach ha alle spalle una lunga esperienza in trattamenti e politica sulle droghe ed è stimato ed apprezzato in tutto il mondo. Ha scritto numerosi libri e articoli. Fondatore ed ex presidente della Drug policy foundation, ha fatto parte del Partito radicale transnazionale.
    E-mail arnold@trebach.com
    Sito web www.trebach.com
    visitate anche il sito di Wesley Fager www.thestraights.com
    [traduzione di Carlo Dutto]

    http://www.clorofilla.it/articolo.asp?articolo=2590


    http://www.fisicamente.net/index-224.htm
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  3. #3
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    His Own Private Abu Ghraib
    Wednesday, March 23, 2005

    He created a system to reprogram bad kids. Delete the bad code in their personalities. Break the will of sullen stoner boys, make bad girls confess to whorish secrets and reverse-engineer the minds of heavy metal kids. And rebuild all of them into an anti-drug army. Such were the works of Melvin Sembler and the feats that STRAIGHT, the ultimate in teen drug rehab programs, attempted during the Totally Awesome Eighties.

    Melvin Sembler's clinics might have seemed like a good idea at the time, when teen drug use was high and New Age thinking seemed to offer new and hopeful therapies for pressing the RESET button on human beings.

    There were major problems, though. He modeled STRAIGHT after another program, creepily named "The Seed," shut down after the U.S. Congress literally issued a report in 1974 comparing it to "the highly refined 'brainwashing' techniques employed by the North Koreans." Sembler's imitation wasn't shut down until 1993 for illegal child abuse: beatings and sexual humiliation. Kids were thrown against walls. Or forced to sit in their own menstrual blood. Unless, of course, they were ready to cooperate, confess, and chant "I'm at STRAIGHT, feeling great" with the others. In that case they got to be the enforcers. Dozens of lawsuits exposed a similar picture in 12 clinics across America.

    Fast forward to 2005. Sembler, 75, is the United States Ambassador to Italy. The enforcers have turned into Sembler's enemies and one man is out for payback.

    On a balmy recent Florida day I drove around St. Petersburg with former STRAIGHT teen Richard Bradbury, 39. The bleach-haired vigilante was dressed in shiny white baller gear and earrings, and calm for now under the spell of Xanax. He's been living on a disability check and even had to sell his beloved boat. He landed himself in a whole heap of lawsuit in 2003 by trying to humiliate the ambassador.

    Bradbury knows his actions are not to be taken lightly. He is meddling with a man so powerful that Gov. Jeb Bush once named a "Betty Sembler Day" in Florida to honor his wife's ongoing, taxpayer-funded campaigns on behalf of workplace urine tests. And he has raised so much money for Republicans that men named George Bush make him an ambassador every time they become president. The Florida drug crusader and businessman was also the boss of the Bush campaign war chest in 2000, and now - improbably - the U.S. representative to Italy, where he has been in the news this month over the Iraq mess.

    "He's way at the top of the world," Bradbury said as he cruised to dance music he described as "bumpin'," over the Tampa Bay causeway and then past the shopping centers built by Sembler Co, the local firm that made Sembler rich. "I'm at the bottom of it. He's got a long way to fall, but where else am I gonna go?"

    Bradbury began harassing Sembler after leaving the program in the mid-1980s and deciding that what happened to him was illegal. He helped bring down STRAIGHT in Florida by playing whistleblower, turning over documents that triggered an investigation and exposed a politically-motivated cover-up. As a result, the warehouse-like building near Burger King in St. Pete is no longer a teen hell, but a cable company. For years parents would trick their kids into entering that place. A typical ploy: "Yeah, we're still goin' to Disney World, let's just duck into this unmarked building for a second. . ."

    Says Bradbury of what happened inside: "You don't understand what they did to these kids. . . . They put stuff up my butt."

    That part is over now. And yet Bradbury fights on. But when will Bradbury or other Sembler-bashers - like Wes Fager, a programmer who says his son suffered a mental collapse after attending a Virginia STRAIGHT - drop their grudges over lifelong psychological problems and so forth?

    No time soon, perhaps. For the past two years, Bradbury has dug through Sembler's trash outside his St. Petersburg home. Set off by the story of an ongoing Death Row case involving a STRAIGHT teen who murdered a gay man after being spat on as a "faggot" in the program, Bradbury lashed out. He used eBay to post something he'd found on Sembler's sidewalk: a penis pump.

    When a lawyer demanded he give it back, he demanded $700,000 instead. Bradbury, accused of stalking and intentional infliction of emotional damage, is still in court. He's hoping the ambassador will be forced to testify about STRAIGHT and be held accountable, though how likely that is remains unclear.

    Why the ambassador has such determined enemies may have something to do with his high-rolling lifestyle in the face of past trauma. The Semblers live in a palace-like walled estate in Rome, featuring the city's largest private garden. They jokingly call it "The Magic Kingdom" - like Disney World, the real one as opposed to the unmarked building near Burger King. The wealth that brought him here stems from his accomplishments as shopping center developer in St. Petersburg. He was also Bush I's Ambassador to Australia. And he is founder of St. Pete's Holocaust museum.

    Then there is his public cheerfulness about STRAIGHT. His Web site brags of saving 12,000 kids from drugs. George H.W. Bush awarded it one of the "thousand points of light" awards.

    His influence, according to a 1993 audit by the State of Florida, kept STRAIGHT open despite the facts. Phone calls from politicians in 1989 warned health inspectors that it didn't matter what abuse they reported, the clinics would stay open. After all, they were run by a personal friend of the President. "A persistent foul odor," the St. Petersburg Times editorialized.

    Then there is the survival of STRAIGHT's ideas. By 1994 the clinics were closed in name, but offshoots continue today - with names like SAFE of Orlando.

    With a legacy like this, it's almost enough to make you wonder if potential ambassadors are not chosen for their awesome diplomatic skills but their generosity in giving money to political parties. Italians have taken notice; Sembler earned attention this month during a diplomatic crisis over a March 4 incident when trigger-happy American GIs shot an Italian journalist and killed her rescuer. The Christian news site Reta Della Pace has just published an article on Sembler's past, quoting STRAIGHT parent Fager as saying that 40 STRAIGHT graduates killed themselves.

    It's no wonder Italians are bewildered. Prison abuse scandals at Abu Ghraib and Guantanamo Bay have Europeans wondering if their once-admired ally, the U.S., is O.K. in the head. And now we're leaving the impression that it's O.K. - heroic, even - to treat young Americans like Guantanamo Bay inmates.

    Meanwhile, the children of the Eighties continue to disagree with Sembler's claim that he saved thousands from drugs.

    "It's never left my head even after 17 years!!!" posts 1988 graduate Becky Wright, one unsatisfied Straight client. Also typical is Kelly Caputo's post: "I was abused on a daily basis, and have silently suffered for years as a result. I don't think I will ever be the same. My every thought has been violated, confused, degraded, and warped. . . . When my book comes out, God knows when, and I become famous, LOL, Sembler will be sorry."

    The same day as the Iraq killing, the Washington Post awarded Sembler the "Narcissism Run Amok" award. He'd made history by convincing a friend of his in Congress to quietly insert a line into an appropriations bill, renaming an $83 million building 'The Mel Sembler Building.'

    "We don't do that, do we?" George W. Bush reportedly told the congressman. "We don't name buildings for ambassadors where they have served."

    "Mr. President," the Post quoted the congressman as saying, "I introduced the bill and you signed it."

    Zany fun. It was a first - even Ben Franklin never arranged for something like this, and he was full of himself.

    Unimpressed by the Mel Sembler Building, a tribute to a man who doesn't speak Italian, the Italians decided several days later to leave Iraq.

    Why should you care about the STRAIGHT story? Because there's been a national debate over whether torture is worth it if it gets terrorists to reveal their secrets. Some worry we've opened Pandora's Box, inviting torture and ends-define-the-means abuse into the rest of the American way of life. But it's old news. Turns out that in some states we've been using it on teenagers for years.

    (The ambassador has declined an interview request, has said he won't answer questions about STRAIGHT, and his attorney did not return my e-mail.)

    http://media.orkut.com/articles/0145.html
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