«Immaginatevi un mondo con poche e piccolissime isole di prosperità, immerse in un mare di povertà e stagnazione. Ci stiamo dirigendo lì», a parlare è l’economista Joan Rosés, professore alla London School of Economics, che insieme a Nikolaus Wolf, capo economico alla Humboldt University di Berlino, ha pubblicato la ricerca sul “Ritorno dell’ineguaglianza regionale“.
Questo dato è anche confermato per l’Italia dall’indagine condotta da Save the Children intitolata “Le periferie dei bambini“:
- 259.000 (11%) bambini e adolescenti delle 14 città più grandi vivono in zone periferiche con problemi urbanistici, educativi e sociali, in prevalenza quartieri dormitorio privi di opportunità. Sono zone piene di sporcizia, l’aria non è pulita e si percepisce un elevato rischio di criminalità.
- Roma e Genova: vivono in queste aree il 70% dei giovanissimi
- Napoli e Palermo: il 60%
- Milano: 43%
- Cagliari: 35%
- 1 minore su 4 vive in appartamenti inadeguati
- in Italia vi sono 10milioni di minori e 37milioni di auto
- + 50% adolescenti non pratica alcune attività sportiva
- povertà educativa: nel 2013, 3 milioni e 200mila bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni (47,9%) non hanno letto nemmeno un libro, a parte quelli scolastici
Sempre più ridotti sono gli investimenti per l’istruzione passati dal 4.6% al 3.9%, laddove in altri paesi europei (Francia e Germania) sono aumentati sino al 5% del PIL.
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