IL RAPPORTO DELL’ANNO DELL’ASTRONOMIA 2009

Un pubblico stellare: 815 milioni di persone

È appena uscito il rapporto finale dell’Anno internazionale dell’Astronomia 2009. Un volume di 1300 pagine con tutti i fatti e le cifre di un’iniziativa planetaria che ha raggiunto oltre 815 milioni di persone. «L’evento scientifico più seguito dal primo passo sulla Luna», dice Leopoldo Benacchio, dell’INAF.

     09/09/2010

Fra miliardi di anni luce e milioni di masse solari, l’astronomia ci ha da tempo abituati a numeri vertiginosi. Questa volta, però, è la sua divulgazione a sfornare cifre impressionanti. Sono quelle del bilancio finale dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 (IYA2009). Eccone alcune: 148 i paesi coinvolti, 40 le organizzazioni internazionali, 28 i progetti globali e decine di migliaia gli eventi, finanziati con un budget complessivo di 18 milioni di euro. Cifre e iniziative minuziosamente elencate, paese per paese, in un rapporto finale – rilasciato nei giorni scorsi a Lisbona — dalle dimensioni altrettanto sbalorditive: ben 1300 pagine. Ma, più di ogni altro numero, è il conteggio dei partecipanti a lasciare stupiti: sono almeno 815 milioni le persone che nel mondo hanno preso parte a quella che, a questo punto, possiamo definire la più imponente iniziativa di divulgazione scientifica degli ultimi decenni.

«Dobbiamo tornare indietro di quarant’anni, alla notte in cui, seguiti da un miliardo di persone, gli astronauti dell’Apollo 11 misero piede sulla Luna, per trovare un evento scientifico di maggior rilievo», ricorda Leopoldo Benacchio, dell’INAF-Osservatorio astronomico di Padova, responsabile italiano dell’Anno dell’Astronomia e membro del comitato internazionale per la promozione dell’iniziativa.

Fra le innumerevoli iniziative messe in campo durante l’Anno Internazionale dell’Astronomia, elencate nel rapporto con il relativo budget e il numero di persone raggiunte da ognuna, figurano gli star party, conferenze, mostre, programmi dedicati agli studenti, libri, incontri fra cittadini e scienziati, eventi artistici, documentari e persino parate in onore dell’astronomia. Senza contare la cerimonia di apertura, a Parigi, e quella di chiusura, che si è svolta in Italia, il 9 e il 10 gennaio 2010, in un luogo simbolico: la magnifica Aula Magna dell’Università di Padova, la stessa in cui Galileo pensò e sperimentò la sua fisica e l’astronomia (i video relativi a quest’evento sono disponibili in rete, sul sito italiano dell’IYA2009, www.astronomy2009.it).

Cerimonia di chiusura a parte, il ruolo dell’Italia nell’IYA2009 è stato fondamentale sin dalla sua ideazione. È stato infatti un astrofisico italiano, Franco Pacini, il primo ad avere l’idea di dedicare un anno internazionale all’astronomia. Come si legge nel rapporto, avendo avuto nel 2000 un anno della matematica ed essendo in programma quello della fisica nel 2005, già nel 2002 Pacini suggerì che c’erano tutte le condizioni per dedicarne uno anche alla scienza dello spazio, e iniziò subito a coinvolgere il Presidente dell’Unione Europea e il Sindaco di Firenze per portare avanti la proposta. Una proposta pensata sin dall’inizio, ricorda Pacini nel rapporto, orientata alla divulgazione al grande pubblico.

Numerosissime le attività svolte in Italia, dove il coordinamento dell’IYA2009 era di responsabilità dell’INAF. Fra le principali, ne abbiamo parlato nei mesi scorsi su queste pagine, ricordiamo le mostre Astrum (Musei Vaticani, 11mila presenze), Astri e Particelle (Roma, 140mila), Il futuro di Galileo (Padova, 100mila) e Galileo e le immagini dell’Universo (Firenze, 100mila). «E volendo considerare il rapporto qualità/costo», sottolinea Benacchio, «forse la fortuna maggiore l’hanno avuta le iniziative più piccole, che sono state davvero tante, spalmate in modo omogeneo in tutto il Paese – dalla Sicilia alla Valle D’Aosta, che è stata una fra le regioni più attive – e tutte di buona qualità». Complessivamente, a fronte di un budget di circa un milione di euro, le persone raggiunte dalle 1500 attività svolte in Italia sono state 400mila. Grande successo anche per il sito web, www.astronomy2009.it, che ha registrato una media mensile di 12mila visitatori e 40mila pagine consultate.

Ma è il successo riscontrato nei paesi emergenti e in quelli in via di sviluppo a confermare che l’obiettivo dell’IYA2009 – riassunto nel motto «L’Universo. A te scoprirlo» — è stato pienamente centrato. Basti pensare che nella sola India sono state coinvolte quasi 700 milioni di persone. Molte delle quali alla loro primissima esperienza con l’astronomia. «Si stima che due o tre milioni di persone, in tutto il mondo, abbiano per la prima volta visto il cielo attraverso un cannocchiale o un telescopio», osserva Benacchio. «E ciò che più mi preme mettere in evidenza è che, con l’Anno dell’Astronomia, ha avuto inizio un’importante operazione di sviluppo dell’educazione alla scienza in Africa».

Qui puoi ascoltare l’intervista integrale a Leopoldo Benacchio, con fatti e cifre sulla partecipazione italiana:

[audio:https://www.media.inaf.it/audio/20100908-leopoldo-benacchio.mp3|titles=Leopoldo Benacchio intervistato da Marco Malaspina]

L’intero rapporto, otre 90MB, è scaricabile in Pdf dal sito dell’IYA2009.