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I vertici arbitrali: caccia alle streghe, festeggiava la buona prova

Il campionato delle sorprese
L’ultima la regala Ayroldi

La strana esultanza dell’assistente, la Can cancella i sospetti

I vertici arbitrali: caccia alle streghe, festeggiava la buona prova

Il campionato delle sorprese
L’ultima la regala Ayroldi

La strana esultanza dell’assistente, la Can cancella i sospetti

MILANO — È il campionato delle sorprese. L’ultima, in ordine temporale, non è legata all’Inter, che per la prima volta dalla stagione 2006-2007 non è in testa alla classifica nel girone di ritorno. La novità è legata al comportamento dell’assistente (non si chiamano più guardalinee) Stefano Ayroldi, che rappresenterà l’Italia al Mondiale sudafricano insieme con Calcagno, in aiuto all’arbitro Rosetti. Alla fine di Fiorentina-Inter di sabato sera (2-2), Ayroldi è stato visto esultare, a pugni chiusi, urlando: «E andiamo, andiamo...». E in collegamento (chiuso) via auricolari, Bergonzi ripeteva «E vai, vai... Siamo stati grandissimi». Mourinho è rimasto perplesso di fronte a tanta euforia dell’assistente che gli stava vicino, in fondo a una partita complicata, ma non difficilissima. E ha provato a chiedere: «Perché esulti?». Senza ottenere risposta.

La risposta, invece, è arrivata ieri, secondo i soliti metodi carbonari dell’Aia, dove si parla sempre molto al telefono e poco in pubblico, per non turbare le coscienze. Dal Palazzo hanno fatto sapere che Ayroldi era contento per se stesso e per quanto aveva fatto insieme con i colleghi. A sua volta, il designatore degli arbitri, Collina e quello degli assistenti, Alessandro Stagnoli, grande amico di Collina, come si è capito nel tempo anche da alcune telefonate pregresse, hanno manifestato stupore, sbigottimento e amarezza per il tentativo in atto di spargere altro veleno su questo finale di campionato, costruendo un caso che per l’organo tecnico dell’Aia non esiste. Collina è rimasto entusiasta di quanto visto a Firenze e non ha per niente gradito la reazione di Mourinho. In questo caso, una non-novità, visto il rapporto conflittuale fra il tecnico interista e ilmondo arbitrale.
Un assistente che esulta alzando i pugni resta comunque un’anomalia negli stadi del mondo, sebbene la gara fosse considerata della massima difficoltà. L’Inter ha evitato commenti: «Globalmente l’arbitraggio mi è piaciuto; l’episodio non ci riguarda» ha ripetuto il d.t. Branca, che ha ricordato, ma di sfuggita, come Ayroldi fosse l’assistente di Bologna-Inter (1-3, 21 novembre), che aveva fatto espellere Maicon all’ultimo minuto per essere stato insultato dal brasiliano (due giornate di squalifica). La società nerazzurra aveva sostenuto che Maicon avesse detto: «Vai tu» e da questo fosse nato un equivoco; Ayroldi era rimasto fermo sulla propria tesi e la squalifica era stata confermata (niente Fiorentina e niente Juve).

Ieri molti tifosi interisti, tra siti e blog, non hanno osservato il riposo domenicale e hanno assicurato che Ayroldi, nato a Bari il 25 aprile ’67, finanziere appartenente alla sezione dell’Aia di Molfetta, è da sempre un tifoso del Milan. Un particolare che appare destituito di ogni fondamento, sebbene Ayroldi, una volta, si sia presentato al campo per l’allenamento con un cappellino rossonero, che, secondo i presenti, non era riconducibile al Foggia.

La storia di Ayroldi è assai curiosa, per un altro motivo: dal ’95 al 2000 è stato arbitro della Can C e quando è stato promosso alla Can A e B ha cambiato ruolo, diventando assistente. Una prassi anomala. Il fratello, Nicola, è stato arbitro di serie A (98 partite) e oggi è uno dei nove componenti della Can D (responsabile: Farina). Se Stefano (Ayroldi) ha fatto festa per Fiorentina-Inter, chissà che cosa combinerà se dovesse far bene al Mondiale sudafricano.

Fabio Monti
12 aprile 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA

 
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