BLOCCATO NEI MEANDRI DELLA BUROCRAZIA

Seggiolini anti abbandono: decreto attuativo al Consiglio di Stato

La bozza sottoposta all’esame del Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche della Commissione europea, era stata bocciata. Ora sarà all’esame di Palazzo Spada il 26 settembre

di Nicoletta Cottone

Seggiolini anti abbandono: ecco le nuove regole

3' di lettura

Un altro bimbo di due anni è morto a Catania, lasciato dal papà in auto sotto il sole. Dimenticato per cinque ore nel parcheggio del posto di lavoro per un inspiegabile “black out”. Dal 1998 in Italia sono state 9 le morti di bambini dimenticati in auto, con un tragico copione che si è ripetuto ogni volta. Genitori che dimenticano i bimbi in auto pensando di averli già portati all’asilo.

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La legge doveva entrare in vigore il 1° luglio
Proprio sull’onda delle tragedie avvenute negli anni passati era stata approvata la legge 117/2018, che obbligava a installare dispositivi antiabbandono per i bambini fino a 4 anni dal 1° luglio 2019. La legge prevedeva però che il decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture con le caratteristiche tecniche dovesse arrivare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, quindi entro il 27 dicembre 2018. In realtà il decreto attuativo è rimasto a lungo bloccato nei meandri della burocrazia e non è ancora operativo. E lo sarà probabilmente solo nel 2020, con oltre un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia.

Decreto bocciato
La bozza del decreto attuativo la prima volta era stata bocciata. Datata 21 gennaio 2019, era stata inviata al Tris, il sistema di informazione sulle regolamentazioni tecniche della Commissione europea. La bozza - che sarebbe poi dovuta passare al Consiglio di Stato per il placet alla pubblicazione e dopo 120 giorni diventare operativa - è rimasta al Tris a lungo. E poi bocciata. Perché il Tris aveva stabilito che la norma fosse tutta da riscrivere per tener conto delle disposizioni europee.

La riscrittura del decreto
Il decreto attuativo è stato poi riscritto e approvato dalla Commissione europea il 26 luglio. Ora è al Consiglio di Stato che si riunirà per esaminarla il 26 settembre. Prevede che il dispositivo antiabbandono possa essere integrato all’origine nel sistema di ritenuta del bimbo o possa essere una dotazione di base o un accessorio del veicolo compreso nel fascicolo di omologazione del veicolo. Oppure possa essere indipendente sia dal sistema di ritenuta, sia dal veicolo.

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Le indicazioni della Commissione
La normativa nazionale per migliorare la sicurezza deve essere compatibile con la legislazione europea e con le regole del mercato interno. Il Tris ha segnalato che i prodotti devono essere compatibili con sistemi omologati, dunque con seggiolini per bambini già “approvati”. E devono essere in linea con la normativa di compatibilità elettromagnetica, perché ricevono ed emettono onde radio quando funzionano. Deve essere poi consentita la libera circolazione dei prodotti negli Stati membri.

I perché della riscrittura
Per la Commissione il testo proposto dal ministero delle Infrastrutture italiano non forniva prove della proporzionalità della misura adottata (compresa la valutazione d’impatto), con l’obiettivo di proteggere la vita dei bambini. Dunque le caratteristiche tecniche individuate non sarebbero state proporzionate al rischio.

Il quadro sanzionatorio
La legge approvata lo scorso anno prevede sanzioni per chi non utilizza sistemi antiabbandono: multa di 81 euro, decurtazione di cinque punti e in caso di recidiva nell'arco di un biennio, sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Il mancato adeguamento però non può essere contestato al conducente perché le specifiche tecniche che individuano i dispositivi omologati non sono state approvate.

La temperatura dei bimbi sale più velocemente
I bambini sono più esposti degli adulti quando fa caldo a ipertermia (aumento eccessivo della temperatura corporea) e disidratazione. La loro temperatura corporea sale infatti da 3 a 5 volte più velocemente rispetto a un adulto . Un opuscolo distributo qualche anno fa dal ministero della Salute spiegava che la temperatura all’interno di un’auto al sole può salire da 10 gradi a 15 gradi ogni 15 minuti. E possono bastare 20 minuti per l’ipertermia e due ore perché un bimbo muoia. Sul mercato italiano sono già in vendita alcuni dispositivi salva bambini. In attesa della burocrazia e dell’obbligo di legge, è bene usarli.

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