Tuesday 18 March 2014

Ma la competitivita', e' un valore?

La competitività è la predisposizione di un individuo o gruppo di individui alla competizione. La competizione è un contesto che prevede un sistema di misura delle capacità relative dei partecipanti per stabilire una classifica di merito.
Questa è la definizione di competizione che esiste solo nella specie umana e che assume un senso a mio parere sublime solo come celebrazione del talento. D'altra parte nessuna altra specie organizza olimpiadi o campionati di qualunque forma.
In realtà la definizione naturale di competizione è quella di un meccanismo di sopravvivenza necessario per stabilire gerarchie a protezione del gruppo o per agire a livello individuale in condizioni di emergenza.
La meraviglia che ci siamo inventati è stata appunto quella di assurgere la predisposizione alla competizione dal rango di meccanismo a quello di valore. La competitività è un valore in ogni situazione nel contesto chiamato mercato che utilizza come sistema di misura il profitto.
Ciò non serve allo scopo di protezione del gruppo ne tantomeno come meccanismo di sopravvivenza almeno in condizioni non "emergenziali".
Il trucco in atto è quello di creare l'emergenza (erroneamente chiamata crisi) per rendere la competitività irrinunciabile anche laddove si sia resistito alla sua ascesa al rango di valore. Questo è un meccanismo di controllo geniale che i grandi poteri utilizzano senza pudore mentre si godono dagli spalti la giostra del dolore umano.
Sperare in Renzi ovvero nell'Europa del rigore, significa ammettere di essere drogati da questo sistema di disuguaglianze e di mancare della cultura per rigettarlo nella speranza vanamente riposta nel prossimo falso uomo della provvidenza.

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