«L’ospedale si fa così»: prof e medici insieme

PADOVA. Finora, dicono, il mondo della sanità è stato poco ascoltato. Per questo, adesso, hanno deciso di scendere in campo loro, i rappresentanti di quel mondo. Di farlo presentando il proprio modello di ospedale e di organizzazione sanitaria padovana. «Un modello che non parte da presupposti politici, ma che è espresso dal mondo medico e dei professionisti della sanità», sottolinea il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Santo Davide Ferrara.
Questo significa che i professori universitari, i medici ospedalieri e i referenti delle 22 professioni sanitarie lavoreranno nei prossimi mesi a stretto contatto per la stesura del “piano” che verrà presentato all’inizio dell’anno nuovo. La sanità padovana nella sua totalità e, per la prima volta congiuntamente, metterà dunque sul tavolo un progetto sinergico. Un lavoro mai tentato prima, che dimostra l’importanza e l’emergenza del momento per una città che ha nella sanità la sua eccellenza. Una città che ora guarda con preoccupazione al futuro di fronte all’impasse creatasi sul nuovo ospedale, con le contrapposte posizioni tra Comune da una parte e Regione, Azienda ospedaliera e Università dall’altra.
La decisione di elaborare un modello unitario è frutto di una decisione presa all’unanimità nell’incontro convocato lo scorso giovedì dalla Scuola di Medicina e Chirurgia. Che ha fissato per oggi un secondo, importante, appuntamento: vi parteciperanno gli universitari e gli ospedalieri insieme; sono stati invitati il rettore Giuseppe Zaccaria, il direttore generale della Sanità veneta Domenico Mantoan, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Claudio Dario, il direttore generale dell’Usl 16 Urbano Brazzale, il presidente dell’Ordine dei Medici Maurizio Benato, il presidente della Commissione Regionale della Sanità Leonardo Padrin. Tutti referenti, tengono a precisare gli organizzatori, che non sono dei politici: la presenza di Padrin, capogruppo di Forza Italia in Regione, è legata al suo ruolo nella Commissione Sanità. «Dopo l’incontro, la Scuola proseguirà il suo percorso di approfondimento per arrivare alla definizione di un modello accademico di sanità», afferma il professor Ferrara, «Nell’incontro della scorsa settimana, all’unanimità, è stato deciso di proseguire la riflessione in sinergia con tutti. La conferenza di scuola di domani (oggi per chi legge, ndr) servirà all’ascolto dei vari interlocutori. Successivamente elaborerò un programma di riunioni e, tappa dopo tappa, arriveremo alla definizione del modello. A quel punto ci sarà una nuova conferenza di scuola. Proporremo tale modello nell’ottica di sinergia e di accordo con il Bo e con i dirigenti istituzionali». Il risultato ottenuto sarà dunque «un modello di sanità e di ospedale condiviso con gli ospedalieri e che non parte da presupposti politici».
La discesa in campo dei medici di università e ospedale è stata a lungo meditata, adesso l’accelerazione con un percorso a tappe che durerà tre mesi: «Finora la sanità è stata poco ascoltata», conclude il professor Ferrara «Ora proponiamo il nostro modello».
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