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Politica

Referendum sull'Euro, scontro tra Matteo Salvini e Beppe Grillo: "E' una buffonata", "Avete rubato". La sfida tra i campioni dell'anti-politica

Il leader del Carroccio, che pure in passato aveva accarezzato l'idea di un referendum sull'euro, aveva attaccato preventivamente Grillo: "Il referendum sull'euro di Grillo è una presa in giro, è una perdita di tempo. E' un referendum consultivo che la Costituzione non prevede. Ha tempi lunghi ed efficacia zero. Piuttosto facciamo un sondaggio". Una stroncatura a cui Grillo non può non replicare: "Felpa nella notte - così etichetta Salvini - dice che il referendum anti-euro non è serio. Ma vedremo. Noi non raccoglieremmo tre milioni di firme se non fosse una cosa seria. Andiamo avanti, e chi lo sa se non portiamo a casa un risultato storico", ha detto in conferenza stampa.

Eppure un tempo Movimento 5 Stelle e Lega Nord, anche se non si sono mai stretti in un abbraccio, qualche sguardo d'intesa se lo erano lanciato. Tanto che Grillo arrivò a definire il padre della Lega Umberto Bossi "il più grande statista degli ultimi cinquant’anni, ha denunciato le storture romane e stava con la gente, in mezzo alla gente, ma poi ha fatto società con Roma ladrona". Punti in comune, nel corso dei mesi, si sono registrati anche sul 'no' secco all'introduzione dello ius soli e su come gestire l'immigrazione. Si era anche parlato, a ottobre, di una possibile intesa sul referendum sull'euro. Poi risolta in un nulla di fatto.

E' un terreno scivoloso quello su cui i campioni dell'anti-politica hanno deciso di sfidarsi. E a percepirlo è anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, proprio nel giorno dello scontro, ha dichiarato: "La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva". Perché bisogna "dare nuova vita e capacità diffusiva a quei valori" della politica attraverso "una larga mobilitazione collettiva volta a demistificare e mettere in crisi le posizioni distruttive ed eversive dell'anti-politica". Un commento che ha tutto il sapore di un avvertimento ai partiti di fronte all'onda anti-sistema.

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