Milano, 11 giugno 2014 - 09:26

E la sindaca di Sesto giura sull’iPad

La neosindaca di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti ha scelto di usare il suo tablet per pronunciare il giuramento di fedeltà alla Costituzione. E la Rete ride

di Marzio Fatucchi

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SESTO FIORENTINO - «La politica si fa nella Rete» non per modo di dire. Quando l’hanno sentita, nella sala del Consiglio comunale di Sesto Fiorentino, martedì sera, hanno stentato a credere fosse seria. «Giuro sull’iPad, qui dentro la Costituzione c’è di sicuro». La neosindaca di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti ha scelto di usare il suo tablet per pronunciare il giuramento di fedeltà alla Costituzione, previsto nelle cerimonia di insediamento. Ci ha messo la mano sopra e ha pronunciato la formula di rito.

E LA RETE RIDE - La scena ha fatto il giro prima dei commenti su Facebook, soprattutto delle opposizioni, incredule. A difendere la sindaca renziana di Sesto ci pensano i “Marxisti per Biagiotti” che scrivono su Facebook: «Lei ha giurato sicuramente sul libretto rosso di Mao, il tablet è “controinformazione capitalista”. E soprattutto giocatori di Candy crush unitevi» .

«NON CI VEDO NULLA DI STRANO» - Biagiotti, una delle tre donne del «gruppo di fuoco» di Matteo Renzi alle primarie del 2012 assieme a Simona Bonafè (ora eurodeputata) e Maria Elena Boschi (ora ministro) ha interrotto, alle scorse elezioni, la lunghissima serie di sindaci tutti ex Pci-Pds-Ds di stretta osservanza dalemiana-bersaniana in uno dei Comuni più “rossi” della cintura: qui il centrosinistra e l’opposizione di sinistra (Sel-Prc-liste civiche) ha sfiorato l’80 per cento di consensi. E sul giuramento fatto con l’iPad lei non ci vede niente di strano: «Io ho la Costituzione scaricata come e-book nel mio Ipad, un modo per dematerializzare leggi e atti dell’amministrazione. E invito tutti a scaricarla e leggerla, è pure gratuita» commenta il giorno dopo Biagiotti. Una serata particolare, comunque, quella di martedì a Sesto Fiorentino: durante il Consiglio comunale è scattato pure l’allarme.

IL PRECEDENTE - Ma non è il primo caso di giuramento tecnologico. Chissà che Sara Biagiotti non si sia ispirata a Suzi LeVine, diplomatica Usa in Svizzera e Liechtenstein, che nei giorni scorsi, ha giurato di fronte al vicepresidente Joe Biden, per la sua nomina ad ambasciatrice, non sulla Bibbia e nemmeno sulla Costituzione americana (in forma cartacea), ma su un Kindle Touch: lì c’era la copia digitale della Costituzione.

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