No ai ladri d’acqua in Palestina. No all’accordo Acea-Mekorot.

No ai ladri d’acqua in Palestina. No all’accordo Acea-Mekorot.

Lanciata
20 gennaio 2014
Petizione diretta a
LUIGI NIERI (VICESINDACO DI ROMA) e
PETIZIONE CHIUSA
Questa petizione aveva 15.371 sostenitori

Perché questa petizione è importante

Lanciata da Comitato No Accordo Acea – Mekorot

Firma per esigere che l’Acea receda dall’accordo con la Mekorot, società idrica nazionale di Israele che si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi, fornisce l’acqua saccheggiata alle colonie israeliane illegali e pratica l’Apartheid dell’acqua nei confronti della popolazione palestinese. 

Al 18esimo giorno di attacchi israeliani su Gaza, sono oltre 800 le vittime, la stragrande maggioranza civili, tra cui oltre 100 bambini, e più di 5500 i feriti. Interi quartieri ridotti in macerie, distrutte case, scuole, ospedali, luoghi di culto. 

Sono più di 140,000 gli sfollati che cercano rifugio dai bombardamenti, ma non esiste un luogo sicuro a Gaza, confermato ieri dal bombardamento della scuola ONU dove si erano rifugiate 1.500 persone, con 17 morti e oltre 200 feriti. 

Sono stati bombardati anche la principale condotta d’acqua e un impianto per il trattamento delle acque reflue. Oxfam denuncia la crisi umanitaria, con 1,2 milioni di persone senza accesso all’acqua. 

Ora più che mai l’Acea deve interrompere l’accordo con l’israeliana Mekorot, che oltre a rubare l’acqua in Cisgiordania, estrae più della quota stabilita dalla falda acquifera costiera che è condivisa tra Israele e Gaza. Oltre il 90% dell’acqua a Gaza non è potabile. 

Mantenendo l’accordo con la Mekorot, recentemente condannata al Tribunale dei Popoli a Ginevra, Acea e il Comune di Roma si rendono complici dei gravissimi crimini commessi da Israele. 

Inoltre, a fine giugno, il Ministero degli Esteri italiano ha pubblicato un avviso sui “rischi di ordine legale ed economico” associati con il fare affari “in insediamenti israeliani o che beneficiano insediamenti israeliani”. L’Acea e il Comune di Roma, ignorando l’avviso ministeriale, mettono a rischio soldi pubblici. 

Come documentato nel rapporto dell’organizzazione palestinese per i diritti umani, Al Haq, la Mekorot sottrae acqua illegalmente dalle falde palestinesi, provocando il prosciugamento delle risorse idriche, per poi fornire l’acqua saccheggiata alle colonie israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est occupate.

Inoltre, la Mekorot, alla quale sono state “trasferite” nel 1982 dalle autorità militari israeliane tutte le infrastrutture idriche palestinesi per il prezzo simbolico di uno shekel (Euro 0,20), pratica una sistematica discriminazione nelle forniture di acqua alla popolazione palestinese, costretta a comprare la propria acqua dalla ditta israeliana a prezzi decisi da Israele. Riduce regolarmente le forniture idriche ai palestinesi, fino al 50 per cento, a favore delle colonie illegali e dell’agricoltura intensiva israeliana, creando quello che Al Haq chiama “l’apartheid dell’acqua”. Il consumo pro capite dei coloni israeliani, infatti, è dì 369 litri al giorno mentre quello dei palestinesi è di 73 litri, al di sotto della quantità minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 100 litri.

Organizzazioni internazionali, quali Human Rights Watch e Amnesty International, hanno documentato come Israele eserciti un controllo totale sulle risorse idriche palestinesi e come le politiche israeliane dell’acqua siano uno strumento di espulsione, che impediscono lo sviluppo e costringono le popolazioni palestinesi a lasciare le proprie terre. L’organizzazione israeliana Who Profits definisce la Mekorot come “il braccio esecutivo del governo israeliano” per le questioni idriche nei Territori palestinesi occupati ed afferma che “è attivamente impegnata nella conduzione e nel mantenimento” della occupazione militare della Palestina.

Per queste ragioni, la società idrica Vitens, il primo fornitore di acqua in Olanda, a seguito delle indicazioni del Governo ha recentemente interrotto un accordo di collaborazione con la Mekorot motivando la decisione con il proprio impegno verso la legalità internazionale.

Sottoscrivendo l’accordo con la Mekorot, l’Acea si rende complice di queste gravi violazioni. Contravviene anche al proprio Codice Etico, che cita la sua adesione al Global Compact dell’ONU sulla responsabilità sociale delle imprese, il quale mette al primo posto la tutela dei diritti umani. Inoltre, la collaborazione ipotizzata tra Acea e la Mekorot va nel senso di uno sfruttamento commerciale delle risorse idriche, in contrasto con la gestione pubblica di un bene universale come l’acqua.

Con il presente appello noi che abbiamo a cuore il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua e la tutela dei diritti umani:

- Esigiamo che l’Acea segua l’esempio della Vitens e receda immediatamente dall’accordo stipulato con la Mekorot.

- Chiediamo al Comune di Roma, in quanto azionista di maggioranza, di intraprendere tutte le azioni necessarie perché l’Acea interrompa ogni attività di collaborazione con la Mekorot.

- Ci appelliamo a tutti gli enti locali il cui servizio idrico è affidato a società partecipate da Acea affinché si attivino per far ritirare l’accordo.

- Chiediamo al governo italiano di impegnarsi come ha fatto il governo olandese e scoraggiare attivamente i legami commerciali con chi viola il diritto internazionale.

Ogni firma manda una mail all'Acea e al Comune di Roma.

Si prega di mandare le adesioni collettive a: fuorimekorotdallacea@gmail.com

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Sign the petition calling on Italian water utility ACEA to terminate the agreement with Israel's national water company Mekorot, responsible for serious violations of international law and human rights. Mekorot illegally extracts water from Palestinians sources, provides that pillaged water to illegal Israeli settlements and implements policies of water Apartheid against the Palestinian population.

Each signature sends an email to ACEA and the Rome City council, majority shareholder in ACEA. 

Organizational endorsements may be sent to: fuorimekorotdallacea@gmail.com)

PETIZIONE CHIUSA

Questa petizione aveva 15.371 sostenitori

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Decisori

  • LUIGI NIERIVICESINDACO DI ROMA
  • PAOLO MASINIASSESSORE ALLE INFRASTRUTTURE, COMUNE DI ROMA
  • DARIO NANNIPRESIDENTE, COMMISSIONE II – LAVORI PUBBLICI, COMUNE DI ROMA
  • ATHOS DE LUCAPRESIDENTE, COMMISSIONE IV – AMBIENTE, COMUNE DI ROMA
  • DANIELA MORGANTEASSESSORE ALL’AMBIENTE, COMUNE DI ROMA