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Oggi è il giorno di Emily in Paris 3. Ecco alcune curiosità divertenti sulla terza stagione di una delle serie più attese dell’anno. Foto Netflix

Oggi è il grande giorno. Netflix pubblica tutti e 10 gli episodi della terza stagione di Emily in Paris. Una delle serie più attese dell’anno. Con Lily Collins nei panni della giovane americana che si ritrova a vivere a Parigi per lavoro. E qui la sua vita, tra la sfera privata e quella professionale che si intrecciano, sarà irremediabilmente cambiata.

Emily in Paris 3 trova la protagonista a un bivio, tra chi amare e tra diverse opportunità professionali. Riuscirà a destreggiarsi in mezzo a tutto questo allo stesso tempo? Au contraire, Emily dovrà prendere una decisione. Ma questa stagione è anche quella maturità. E dell’ampliare i propri orizzonti. Come ha fatto la produzione. Sia fisicamente, girando molte scene lontano da Parigi. Sia visivamente, con il nuovo look del personaggio.

Ecco, quindi, 11 cose divertenti e incredibili da sapere su Emily in Paris 3

Lily Collins: «Ho ispirato io il nuovo look di Emily in Paris. Per caso»

Le curiosità: dalle canzoni ai piccioni

Per interpretare la cover del brano Don’t Start Now di Dua Lipa, Ashley Park ha chiesto aiuto a due suoi amici, gli artisti di Broadway Paloma Garcia-Lee e Nico Greetham. L’hanno aiutata nel realizzare, in soli 3 giorni, una coreografia. Che è risultata essere un omaggio a Bob Fosse e alla danza in stile Cabaret.

Ashley Park era molto nervoso all’idea di cantare la cover in francese di Shallow durante il quinto episodio della terza stagione. Ha avuto a disposizione solo 12 ore per imparare i testi tradotti prima di registrare la canzone. Ma le è venuta così bene che l’attrice non vede l’ora che il pubblico la ascolti.

Come in ogni progetto a cui lavora, anche qui la scenografa Anne Seibel ha “nascosto” un calabrone da qualche parte. In Emily in Paris 3 è nel sesto episodio, Più precisamente, sul portachiavi che Antoine lancia ad Alfie perché riporti a Parigi la McLaren viola.

La scena dell’incidente con i piccioni nell’ufficio di Savoir che avviene nell’episodio tre è ispirato a un evento simile che ha avuto luogo nella stanza degli sceneggiatori mentre stavano scrivendo la prima stagione.

Il nuovo look di Emily Cooper in Emily in Paris


La frangia è uno degli elementi iconici di questa stagione. Perché il “team look” si è ispirato alla vera frangia di Lily Collins per darle un aspetto più Anni 60 e 70. Alcune delle icone del cinema prese come esempio sono state: Françoise Hardy, Jane Birkin, Stéphane Audran, Brigitte Bardot, Kate Moss e la Nouvelle Vague francese. Oltre ai film di Jean-Luc Godard e Claude Chabrol.

Mike Desir, l’hair stylist di Lily Collins, ha creato nove diverse acconciature in quattro varianti per Emily in questa stagione. È stato influenzato soprattutto da Brigitte Bardot e Audrey Hepburn. Aggiornando lo style: mescolando, per esempio, le code di cavallo degli anni ’60 con un look più disordinato in stile anni ’90. Ma la frangia super corta e arricciata è un chiaro omaggio a Audrey Hepburn.

Il reparto costumi ha voluto dare priorità alla sostenibilità e alla moda eco-compatibile per questa terza stagione di Emily in Paris. È stato scelto di riutilizzare dei capi o di modificare pezzi esistenti e d’archivio quando possibile. È stata provilegiata la collaborazione con stilisti che usano materiali riciclati e naturali. Inoltre, sono state utilizzate le sacche per abiti lavabili, riutilizzabili e riciclabili.

Gli abiti che appaiono nell’episodio ambientato nella Pierre Cadault’s Retrospective (girato all’interno del Musée des Arts Décoratifs di Parigi) sono pezzi veri di Stéphane Rolland. Ovvero lo stilista che ha creato l’abito Cadault che Emily indossa nella prima stagione. Rolland appare nell’episodio nei panni di se stesso e consegna a Cadault un premio che, curiosamente, è tecnicamente in riferimento al suo lavoro che è in mostra.

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Lily Collins in una scena di Emily in Paris 3. Foto Netflix

Le location spettacolari di Emily in Paris 3

Le riprese che hanno riguardato Parigi sono state effettuate in alcune delle location più iconche della città. Ecco che, quindi, è facile riconoscere la Torre Eiffel con i suo celebre ristorante Le Jules Verne. Il Musée des Arts Décoratifs e il Museo d’Orsay. il teatro Nouvelle Eve e l’Hôtel Molitor Paris. Il Musée du Parfum Fragonard, il Parc de la Villette, i Giardini des Tuileries, Parc des Buttes-Chaumont e il Giardino del Palazzo Reale. La Gare du Nord, la Galerie Perrotin, il piazzale antistante Notre-Dame e il Palais Garnier. Il Musée de la Vie romantique, la Basilica del Sacré-Coeur e il muro dei “Ti amo”.

Le scene della festa McLaren e quelle che coinvolgono la lavanda sono state girate in Provenza. La bastide di Antoine è in realtà una casa privata a Bonnieux. E i campi di lavanda fanno parte della tenuta.

La sequenza del ristorante L’Esprit de Luberon è stata girata a Clover Gordes. La troupe ha apprezzato talmente tanto il cibo che è tornato spesso a mangiare lì durante le riprese. Per quelle scene, la food stylist Florence Vincent ha utilizzato il maggior numero di alimenti di colore viola per mantenere lo spirito della produzione a tema lavanda in tutte le scene in Provenza.

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