Palermo

Bambini avvelenati per vendetta,
i carabinieri: "Soluzione vicina"

Il piccolo Sebastian è stato ucciso dal Carbofuran, un potente pesticida usato in agricoltura e vietato dal 2009. I genitori hanno dato indicazioni utili agli investigatori, che stringono il cerchio intorno all'assassino

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A uccidere il piccolo Sebastian Lupescu, 5 anni, è stato il "Carbofuran", un potente pesticida usato in agricoltura, ma anche un letale insetticida. Inodore e incolore. Si tratta di un prodotto il cui principio attivo è bandito dall'Unione europea dal 2009 perché altamente nocivo per la salute umana. Non si fermano le indagini dei carabinieri di Licata, coordinati dal sostituto procuratore di Agrigento Andrea Maggioni e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, per dare un nome e un volto all'assassino. Il fascicolo ipotizza l'omicidio volontario, oltre alle lesioni gravi: reati commessi - è la pista seguita - per vendetta. Secondo i carabinieri, la soluzione è vicina.

Al momento non ci sono persone iscritte sul registro degli indagati. Ma i genitori di Sebastian, Marica Tache, 32 anni, e Daniel Lupescu, 35 anni, ai carabinieri avrebbero fornito una serie di indicazioni importanti perché le indagini prendessero la direzione giusta: "Abbiamo raccontato tutto quello che sappiamo ai carabinieri, e loro ci hanno detto che presto avranno la soluzione per risolvere questo giallo".

L'ipotesi privilegiata è quella della vendetta nei confronti della coppia. Infatti il potente veleno non era stato iniettato nella sola confezione di cioccolatini ingerita dai tre figli lo scorso 8 marzo, ma anche nel vino e nelle arance. Il Carbofuran ha la caratteristica di essere inodore e incolore, circostanza che fa ipotizzare che chi ha compiuto il gesto sia qualcuno che ha una particolare conoscenza "chimica". Sono stati passati al setaccio tutti i commercianti di prodotti per l'agricoltura per verificare se ci siano stati acquisti sospetti negli ultimi giorni.

I fratellini di Sebastian, Alexander e Ionut, di 10 e 7 anni, sono fuori pericolo e si trovano ora a casa di parenti a Naro, dove hanno fatto rientro da Messina i genitori.

La Procura ha rinunciato all'autopsia e ha disposto il dissequestro della salma, che nelle prossime ore sarà prima trasferita a Naro e successivamente, grazie al contributo deciso dal sindaco Pippo Morello, sarà trasportata in Romania, nella città di origine dei Lupescu. Le chiese ortodosse della Sicilia hanno avviato una colletta per aiutare la famiglia del piccolo Sebastian.