Esteri

Cina, il Grande Fratello che controlla un miliardo e mezzo di cittadini

Il sistema di riconoscimento facciale in una strada di Shangai (afp)
Il governo di Pechino sta sviluppando un sistema di sorveglianza che accompagna la vita di ogni cittadino dalla mattina alla sera. Cinquecento milioni di telecamere, riconoscimento facciale e vocale, censura in rete e controllo dei social network. E Libération simula una giornata sotto l'occhio vigile dello Stato
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IN CINA la sorveglianza di massa è già realtà. Una delle priorità del partito comunista cinese è quella di modernizzare il sistema di controllo sulla popolazione: telecamere, riconoscimento facciale e vocale, censura in rete e controllo dei social network. Nulla sfugge all'occhio dello Stato. Già oggi per entrare nella celebre piazza Tienanmen bisogna passare la carta d'identità in un apparecchio che la scannerizza e ne conserva i dati. I siti stranieri, come quello del New York Times, di Le Monde e del Wall Street Journal, sono irragiungibiili dai server cinesi, e dal prossimo anno sarà impossibile ingannarli - collegandosi attraverso Vpn, Virtual private network - senza un'apposita certificazione. Google e Instagram sono bloccati dal 2014, Facebook dal 2009, e neanche Skype è più scaricabile sul proprio smartphone da questo autunno.

Non finisce qui. Secondo una ricerca del centro studi inglese Ihs Markit, nel 2016 in Cina erano già presenti 176 milioni di telecamere di sorveglianza: entro il 2020 ne verranno installati altri 450 miloni. Una ogni due abitanti (negli Stati Uniti ce ne sono una ogni sei). Sempre entro il 2020, verrà adottata quella che forse è la misura più inquietante: un sistema di "credito sociale", come spiega il quotidiano francese Libération, che valuterà le azioni reali e virtuali di tutte le persone e le organizzazioni. Premi, ammende o divieti, a seconda del proprio comportamento in rete e nella vita di tutti i giorni. Per chi ha visto la serie televisiva Black Mirror - sulle conseguenze estreme delle nuove tecnologie - questa notizia suonerà piuttosto familiare.

Ma per uscire dalla freddezza dei numeri e capire il reale impatto di un controllo di Stato così pervasivo, i giornalisti di Libération hanno fatto un esperimento, basandosi sulle capacità reali di sorveglianza che ha oggi il governo. Hanno immaginato la giornata tipo di una ragazza di Pechino. Le hanno pure dato un nome: Qian. Qian lavora per un'azienda di intelligenza artificiale, è fidanzata con un professore universitario e parla inglese.

Mattina - Nel tragitto per andare a lavoro, Qian vede la sua faccia immortalata in un grande schermo al centro dell'incrocio. Le telecamere hanno registrato il suo viso, targa e modello della macchina: è la seconda volta che passa con il rosso, la sua foto non sparirà finché non pagherà la multa. Arrivata in ufficio, Qian non timbra il cartellino: lo scanner riconosce la sua faccia, le porte si aprono. Anche i pannelli digitali la riconoscono, e trasmettono pubblicità di viaggi basandosi sulle ricerche online fatte dalla ragazza la sera prima. Su Weibo, il Twitter cinese, un fantasioso sistema di metafore e giochi di parole per aggirare la censura sembra alludere a un piccolo scandalo di un funzionario di partito. Quian vuole saperne di più, ma deve stare attenta: basta un commento sgradito, anche in una chat privata, per essere condannati a qualche giorno di prigione. A proposito di metafore fantasiose: dal web sparirono tutte le immagini de "La sedia" di Vincent Van Gogh, perché usata per simboleggiare l'assenza di Liu Xiaobo a Oslo, durante la cerimonia del premio Nobel per la pace che gli fu assegnato nel 2010, mentre il dissidente era costretto dietro le sbarre. Stessa sorte per Winnie the Pooh: l'orsetto avrebbe una vaga somiglianza con il leader Xi Jinping.

Pomeriggio - Qian si connette tramite Vpn ai siti stranieri. Su quelli locali, la notizia del funzionario di partito è sparita: i media ricevono spesso circolari ministeriali che li costringono a rimuovere contenuti riguardanti soggetti sensibili. Come il Natale. Secondo il sito China Digital Times, il 22 dicembre è stato ordinato ad alcune testate di eliminare qualsiasi riferimento alla festività, ritenuta "oppio dello spirito". Anche al telefono, Qian deve usare un po' di cautela. Il controllo non è solo sui messaggi, ma anche sulle parole, tramite un sistema di campionamento vocale che finora avrebbe stoccato oltre 40 milioni di voci di cittadini.

Sera -  Le telecamere del supermercato registrano Qian in fila alle casse. Tornata a casa, la ragazza ascolta le preoccupazioni del suo compagno. I suoi studenti si lamentano perché l'università ha installato delle telecamere anche nei dormitori. A giugno, in un liceo di Pechino, l'occhio del Grande Fratello è entrato persino nei bagni della scuola. Ed entro qualche anno, anche le lezioni verranno filmate, "per sorvegliare la qualità dell'insegnamento". La coppia decide infine di mangiare a casa. E questo lo sappiamo perché, dal garage della loro abitazione, il Gps della macchina continua a inviare il suo segnale.