Politica

LA POLEMICA<strong><br /></strong>

Alfano contro il governo su Reggio Calabria
"Sciogliere il consiglio condanna tutta la città"

Il segretario del Pdl esprime la sua solidarietà agli amministratori del capoluogo reggino dopo lo scioglimento per mafia deciso dal Viminale. "Ignorati dieci anni di progressi, così lo Stato indebolisce la sua presenza". Il Pd: "Sconcertante"

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ROMA -"Il provvedimento assunto dal governo riguardo lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria, penalizza e condanna un'intera comunità e non rafforza la presenza dello stato in questa parte di Paese". Così il segretario del Pdl, Angelino Alfano. La decisione di azzerare il consiglio è stata presa nei giorni scorsi dal ministero dell'Interno a causa di contiguità con la 'ndrangheta.

Alfano ha poi espresso la sua solidarietà "a tutti quegli amministratori che, col sindaco di Reggio, Demetrio Arena, hanno fatto della trasparenza, della moralità e della legalità, elementi cardine dell'azione politico amministrativa in questi anni". L'ex ministro della Giustizia ha aggiunto che "il Pdl si stringe ancora una volta attorno ai cittadini reggini, consapevole che quanto accaduto, anche in termini di proiezione mediatica, non rende giustizia del grande processo di crescita avuto negli ultimi dieci anni".

Secondo il segretario del Pdl la città "dal governo di centrodestra, ha ricevuto sempre sostegno", mentre lo stesso "non si può dire di coloro che, orfani di consenso popolare, hanno tifato cinicamente per lo scioglimento, incuranti del bene della citta".

"E' un gravissimo errore quello del segretario del Pdl Alfano. Lo scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, deciso nell'ultima seduta del Consiglio dei ministri, farà ripartire la città, anzi ne è condizione fondamentale". Lo dice il capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini. "Lo stesso ministro Cancellieri - aggiunge - ha spiegato che questo è lo spirito con cui è stata presa questa decisione: criticandola non si aiuta lo sforzo di ricostruzione".
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