Vivo a due passi da casa sua, ho avuto modo di conoscerlo: Vincent Brunetti, la Libellula del Sud. Ma anche un sopravvissuto figlio dei fiori. Uno spermatozoo che sta lì per compiere la sua missione. Un pittore. Un artista. La sua casa è un eremo sperduto tra le campagne salentine, lontano da tutto e da tutti, un luogo dell’ispirazione modellato a sua immagine. Per raggiungere l’eremo ci si lascia alle spalle il mio paese, Guagnano, si oltrepassa un passaggio a livello, la strada è stretta. Da lontano lo si vede già, all’orizzonte. Ci si avvicina che sembra di arrivare in un cantiere aperto.

Non starò qui a dirvi che cosa penso del posto, di lui. Ho voluto soltanto fare il video che avete visto sopra in cui, credo, emerge appieno il modo di pensare e di agire di Vincent. Mi sembrava inutile fare altre domande: lo conoscerete senz’altro meglio parlandoci direttamente voi per qualche minuto. Praticamente vi accoglierà in qualsiasi orario voi andiate.

Dicevo dell’eremo. Una volta entrati vi ritroverete di tutto: colori, mattoni, oggettistica varia, statue, viuzze con nomi tipo Viale della Libertà o Salita dei Girasoli. Entrate nel suo ambiente di lavoro, troverete lui che dipinge o che vi parla, troverete della musica dance ad alto volume o di sottofondo. Dirigetevi nella galleria espositiva dove vedrete la stanza dei leoni con il trono e il Peace and Love di contorno e soprattutto potrete ammirare i suoi quadri. La cosa che mi ha impressionato tanto è la quantità di quadri pronti e incorniciati e sistemati come in un magazzino! Poi entrate nella casa, non vi dico nulla di più. La cosa che più mi piace di questo posto è che si percepisce un alone di libertà, di un qualcosa che sia fuori dagli schemi. Ma soprattutto: la positività di Vincent Brunetti. Che può far bene alla mente, ogni tanto. Eccovi alcuni scatti del luogo.

Ho creato una galleria di immagini che vi suggerisco di vedere su Facebook, oppure su Flickr.