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DOPO IL GRANDE NO AL CAVALIERE

Tutto l’orgoglio di Porto Cesareo
Cittadinanza onoraria alla Arcuri

Ma i pescatori non sapevano delle nuove rivelazioni
L’appello al sindaco: diventi nostra madrina a vita

Manuela Arcuri

Manuela Arcuri

LECCE — Prima che ieri venissero a galla nuove intercettazioni, meno «nobili» di quelle del giorno precedente, Porto Cesareo l’aveva letteralmente adottata. E questo in tempi non sospetti, molto prima che la Manuelona nazionale dicesse «no» (anche se poi ieri il quadro è mutato) alle richieste hot del premier, Silvio Berlusconi, rinunciando così a cinque serate sul palcoscenico del prestigioso Teatro Ariston di Sanremo. Oggi, l’aver custodita intatta, non la sua virtù, ma certamente la sua dignità, potrebbe valere a Manuela Arcuri il conferimento della cittadinanza onoraria della città salentina. La proposta la farà Pasquale Braco, pescatore e rappresentante dell’associazione «Il palio», che ha perfino promosso una petizione per riportare la statua dell’attrice di Latina al suo posto. Eh, sì, perché l’effige della bella Arcuri, che con le sue forme generose e i colori mediterranei, di quelli che al premier - del quale abbiamo imparato a conoscere tutti i gusti - piacciono tanto, ha subito un piccolo esilio. Sedici mesi in cui la statua è stata rinchiusa in chissà quale scantinato, vittima innocente di polemiche, per alcuni sollevate ad arte, e di pregiudizi. Oggi, invece, «orgoglio» e «soddisfazione» sono le parole più pronunciate dai cesarini, che come d’incanto sembrano aver dimenticato la guerra ingaggiata contro quella statua in difesa di un presunto orgoglio ferito delle mogli dei pescatori, che l’effige della generosa Manuela rappresenta stringendo tra le mani una cornucopia traboccante di pesce. Oggi, tutti rivendicano la scelta di aver voluto proprio lei a rappresentare la bellezza e l’abbondanza e solo in pochi riconoscono che si è trattato soprattutto di una grande e intelligente operazione di marketing, complice e ispiratore l’istrionico showman Gianni Ippoliti, che ha sponsorizzato l’intera operazione.

«Occupandomi di analisi del gossip - dice Ippoliti, anche lui salentino d’adozione - devo riportare le voci secondo cui il "no" di Manuela a una notte d’amore con Berlusconi sarebbe stato dettato dalla rabbia e la gelosia». L’affermazione è interessante, il pettegolezzo ghiotto e sembra quasi che, per una volta, Ippoliti voglia dire qualcosa di serio e non surreale. Vana illusione. «Si maligna di una liason tra il premier e Gianni Morandi - aggiunge infatti lo showman, stroncando sul nascere qualsiasi speranza -, che ha condotto e tornerà a condurre il Festival di Sanremo. L’unico ostacolo alla relazione tra i due è l’età avanzata di Morandi che impedisce alla coppia di proliferare, come invece desidererebbe il capo del governo. Manuela, quindi, sull’onda della rabbia e della gelosia, avrebbe rifiutato le avance di Berlusconi». La statua di Manuela Arcuri, 175 centimetri di forme generose scolpite nella pietra leccese dall’artista di Copertino Sabatino De Matteis, fu sistemata in piazza Nazario Sauro, proprio davanti al mare di Porto Cesareo, il 19 luglio del 2002. Per quasi otto anni, nonostante le polemiche, è rimasta al suo posto, vigile custode del mare e originale attrazione turistica. A marzo del 2010, però, il sindaco dell’epoca, Vito Foscarini, l’ha fatta rimuovere, dando così corpo e sostanza a chi si era sentito offeso da quell’accostamento tra l’attrice e le mogli dei pescatori cesarini. Con l’arrivo del nuovo sindaco, Salvatore Albano, la musica è cambiata e la statua è tornata al suo posto al termine di una affollatissima cerimonia che si è tenuta lo scorso 8 luglio.

«È una ragazza semplice, disponibile, aperta al dialogo - dice il primo cittadino -, un volto pulito. Le notizie di questi giorni confermano la bontà della nostra scelta e fanno onore agli operatori turistici e a quanti hanno sostenuto l’iniziativa». Forse, però, è troppo facile difendere Manuela adesso, quando sembra sia diventata il simbolo della purezza e della dignità femminile, quasi una moderna versione del femminismo militante della prima ora. A riportare le cose nella giusta dimensione ci pensa Umberto Del Prete, imprenditore del settore turistico cesarino e presidente dell’Associazione operatori turistici di Porto Cesareo, che riunisce una ventina di persone. «La scelta di commissionare quella statua - dice senza mezzi termini - è stata fatta per una pura operazione di marketing». Una scelta azzeccata perché ha dato i suoi frutti. «È certamente un’attrazione per i turisti ed è stata l’occasione perché Manuela Arcuri facesse grossi investimenti immobiliari sul nostro territorio», aggiunge Del Prete. Che però non disconosce il valore della scelta fatta dall’attrice. «Se davvero si confermasse la notizia del suo rifiuto alle avance del premier - conclude -, ciò non farebbe che rafforzare la sua immagine di persona sana e pulita e ci farebbe scoprire anche la sua fermezza di carattere».E quanto la polemica Arcuri-mogli dei pescatori fosse l’ennesima trovata per tenere sempre alta l’attenzione su Porto Cesareo, lo conferma proprio Pasquale Braco. Sua moglie, Ilenia Durante, ha suggellato l’approvazione delle donne cesarine abbracciando Manuela Arcuri al suo arrivo in piazza Nazario Sauro. «L’ha accolta nel 2002 e ri-accolta a luglio scorso - racconta -. Così abbiamo voluto dimostrare che non era affatto vero che le mogli dei pescatori si fossero offese perché era stata scelta Manuela a rappresentarle».

Pasquale Braco ha raccolto ben 118 firme di altrettante mogli (su meno di 200 pescatori) per convincere l’amministrazione a riportare la statua al suo posto. «Il "no" di Manuela al premier - dice Braco - ci fa onore perché conferma che abbiamo scelto un’ottima rappresentante per le nostre donne, anche se abbiamo sempre saputo che Manuela è una persona di sani principi». Poi la meraviglia per la disponibilità dell’attrice: «Questa estate - aggiunge il rappresentante dei pescatori - è venuta a Porto Cesareo per ben due volte e speriamo che possa essere nuovamente la madrina del Palio 2012, la regata di barche a remi che si fa ogni prima domenica di agosto». E infine, ciliegina sulla torta: «Chiederemo al sindaco che le conferisca la cittadinanza onoraria». Per la beatificazione, invece, c’è ancora tempo!

Francesca Mandese
17 settembre 2011
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