Lecito spargere le ceneri dei cari estinti
Ma solo se la bora decide di non soffiare

i resti potranno in ogni caso essere gettati anche in mare

Lecito spargere le ceneri dei cari estinti
Ma solo se la bora decide di non soffiare

Disposizione del comune di Trieste per evitare
eventuali effetti imbarazzanti causati dal vento

MILANO - Va bene spargere le ceneri del caro estinto, ma attenzione al vento. Il comune di Trieste dà l'autorizzazione ai propri cittadini di spargere le ceneri dei propri defunti, a terra o nel mare, ma vieta di farlo nei giorni di bora, per scongiurare imbarazzanti effetti «controvento». Le prescrizioni sono contenute in una delibera approvata dalla giunta comunale del capoluogo giuliano, presentata dall'assessore Paolo Rovis e che verrà sottoposta nelle prossime settimane alla ratifica del Consiglio.

LE NORME - Le disposizioni applicano a Trieste le norme per la dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione, previste dalla legge nazionale 130 del 2001 e integrate da una legge regionale del Friuli Venezia Giulia, approvata nell'ottobre 2008, di cui manca ancora il regolamento attuativo. «Abbiamo ricevuto - ha detto Rovis - molte richieste di cittadini, che abbiamo ritenuto legittime e che non potevamo respingere solo perchè i regolamenti non ci sono». La Giunta ha così modificato il regolamento dei cimiteri comunali, ammettendo la dispersione delle ceneri mortuarie in un'area dei camposanti, in aree pubbliche e anche private, a titolo gratuito. Viene disposto un limite di 500 metri dalle Rive e dalle dighe foranee della città, per evitare cerimonie estemporanee sui moli che circondano Trieste; stesso limite viene dato per la distanza dal centro abitato. Viene vietata la dispersione in aria o nelle cavità naturali - molte delle quali sul Carso - e nelle giornate di vento e in condizioni climatiche avverse, circostanza che nel capoluogo giuliano è proverbialmente frequente.

Redazione online
10 maggio 2010(ultima modifica: 11 maggio 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA