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Giornalista e blogger ha 35 anni
Pd, si candida l'outsider Mario Adinolfi
Il quarto candidato alla segreteria del Partito democratico: «Giovani non rappresentati in Parlamento. È genocidio politico»
STRUMENTI
Mario Adinolfi brinda tra La Malfa e Franco Marini (Ap)
Mario Adinolfi brinda tra La Malfa e Franco Marini (Ap)
ROMA -
Un nuovo candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico. Si tratta dell'outsider Mario Adinolfi, 35 anni, blogger e giornalista. «Per la democrazia diretta, da outsider, per una generazione esclusa», è il suo slogan apparso sul sito web e rivolto alle nuove generazioni. Dopo Walter Veltroni, Rosy Bindi e Furio Colombo, Adinolfi è il quarto candidato ufficiale. Il programma elettorale verrà presentato dallo stesso Adinolfi sul suo sito web giovedì alle ore 12.
GENOCIDIO POLITICO - Il suo progetto si rivolge ai giovani: «Ventotto milioni di italiani - afferma Adinolfi - hanno meno di quarant'anni. Su oltre trecento eletti in Parlamento, l'Ulivo non ha in rappresentanza di questi 28 milioni di cittadini neanche un eletto. A questo «genocidio politico» generazionale, non si può rispondere con un tentativo di cooptazione, come quello di fantomatiche liste under 30 in appoggio agli esponenti più in vista del futuro Partito democratico. Ora è il momento di correre il rischio. Altrimenti ogni trattativa sulle pensioni, ogni mancata trattativa su ammortizzatori sociali e nuove garanzie nel mondo del lavoro, ogni nuova elezione, saranno luoghi dove un intero segmento di paese (non «i giovani», ma le energie migliori di questo paese) verrà sistematicamente ignorato, imbrogliato, umiliato».
OUTSIDER - Adinolfi sottolinea anche il suo dato di essere un outsider: «Non sono né ministro, né sindaco, né senatore, né sottosegretario. Non posso contare sui denari del finanziamento pubblico alla politica, né sul potere derivante da posizioni politiche di rilievo. Mi metto nudo davanti alla carroarmato - prosegue Adinolfi - perché l’ho già visto fare ai miei coetanei che combattevano per la democrazia in un paese che democrazia non ne ha. Per questo sono grato a chi ha scelto di aprire questa finestra di opportunità democratica. Sono grato, sì, anche ai partiti che si mettono in gioco per costruire qualcosa di davvero nuovo: a Ds e Margherita, ai loro dirigenti, cui ho rivolto assai spesso parole anche più che polemiche, va in questo senso un ringraziamento sincero». Ma afferma di stimare i suoi sfidanti: «Sono onorato di poter incrociare le lame con personalità del calibro e con la storia di Walter Veltroni, Rosy Bindi, Furio Colombo e spero anche Enrico Letta».
IL MIO PD - A proposito del Pd che immagina, Adinolfi spiega: «Un modello reticolare, orizzontale, senza vantaggi di posizione per i notabili, capace di portare dentro il sistema politico rappresentativo in decomposizione, la ventata di novità rappresentata dalle forme della democrazia diretta, primarie e referendum in primis».
18 luglio 2007

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